Hunters Anteprima: la serie che ci serve ma non ci meritiamo

Siamo abituati ormai alle rivelazioni in casa Amazon, specialmente nell’ultimo anno. Quando arrivò la possibilità di guardare in anteprima quello che si preannunciava essere un mastodontico progetto per il servizio Prime, non potevo certo mancare. Divenuto un manifesto di dissacrante eroismo e vendetta storica, Hunters si appresta a sbarcare in streaming per raccogliere e raccontare un messaggio preciso: la guerra contro l’odio. La presenza di un Al Pacino maestoso non sono ingolosisce ancor di più lo spettatore, ma il suo ruggente carisma da anziano saggio dona, a un’opera di stampo prettamente drammatico, una parvenza supereroistica. L’ingombrante premessa di cui si fa carico la serie è difatti sospesa tra un ferreo contenuto storico e l’edace messaggio che in fondo il futuro non esiste, ma che la storia dell’umanità è destinata a un’ineluttabile serie di azioni cicliche. La storia è dunque la gelante rappresentazione intravista nel concetto dell’Eterno ritorno descritto da Nietzsche, ma come intervenire? In questa visione tremendamente pessimista c’è solo un fattore che muta costantemente nell’orrido gioco del fato: i protagonisti. E così, siccome pedoni in una scacchiera umana, il balzo tra le Ere diventa una subdola corsa al potere; fatta di pezzi sacrificabili, menti cospiranti e sottili strategie. Il popolo ebraico è stato storicamente vittima degli eventi, succube del destino e di chi ha da sempre regolato le mosse sulla scacchiera. Questa volta però le parti si ribalteranno, grazie a un squadra di menti geniali che conosce o ha vissuto in prima persona l’orrore nazista: gli Hunters. Da prede a cacciatori, i nostri bizzarri protagonisti agiranno come la mano invisibile della giustizia per sentenziare una vendetta irreversibile. Vi ricordo che la serie andrà in onda dal 21 febbraio su Amazon Prime. Avete il fegato per conoscere le loro storie?

Ognuno dei protagonisti racchiude di fatto una storia aberrante, che ha alimentato il rancore indelebile verso la tirannia nazista. Vittime di un passato di soprusi e annichiliti da un’indifferenza sociale senza eguali – di cui anche il mondo moderno ne fa parte – gli Hunters diventano così un simbolo sontuoso ed imponente per la società attuale. Ciò che ormai ci appare sfocato e così lontano dall’attualità, non è altro che un falso pretesto che ci permette di vivere meglio. Il dramma rappresentato dalle keys history racchiuse nei terrificanti macellai nazisti, non è altro che l’eco di un male perpetuato sino ai nostri giorni, che lacera indisturbato la quotidianità. Hunters non ha instillato il dubbio, ma ha deciso di raccontare i problemi comuni come odio, razzismo e indifferenza, in una veste più romanzata e incalzante: un traguardo complicato da raggiungere. Nell’incipit, l’opera invece riesce a incarnare sotto spoglie diverse tali drammi, raccontandone le cicatrici attraverso personaggi di tutte le età. L’immensa potenza artistica di Hunters emerge dunque proprio da una costante collisione di punti di vista diversi, tutti imprigionati in questa gabbia storica sanguinaria. I pochi sopravvissuti agli orrori del passato prendendo così a tutti gli effetti le spoglie di vigilanti silenziosi per debellare il male radicato ancora nella società, ovvero i nazisti rimasti in vita. Le sconfinate possibilità del leader dell’operazione, interpretato da Al Pacino, sono inoltre la chiave di volte necessaria per superare delle barriere politiche ed economiche deleterie per la buona riuscita dell’operazione. Una sorta di Bruce Wayine, come viene definito nella serie. L’ottenebrante velo di indifferenza e finto perbenismo obnuvola a tutti gli effetti l’attenzione mediatica che avrebbe identificato la concreta presenza di alte cariche naziste, celate sotto mentite spoglie in America. Eppure la guerra appare ora un flebile ricordo, ormai sono una fiaba sgradevole da rimembrare e rivangare per il popolo, tanto che il solo pensiero di una possibile minaccia risulta niente di più che una assurda follia. Così come il male che credevano fosse rimasto sepolto tra le macerie del vecchio Reich, germogliano i fiori del male nazisti in cerca di un modo per piegare il nuovo mondo ai loro fili da burattinai. Se da una parte quello che loro definiscono il “Quarto Reich” è un’azione per ristabilire l’equilibrio nel mondo, dall’altra gli Hunters agiscono all’unisono per scongiurare l’Eterno ritorno del dramma storico che sono stati costretti a rivivere. Un’interminabile partita a scacchi che sancirà con il sangue la sorte di un mondo sordo e immobile, proprio come il nostro. Basti pensare ai conflitti politici mondiali che hanno smosso le acque all’inizio del 2020, o all’avvento del Corona virus, che dall’altra parte non ha fatto altro che far emergere la diffidenza e il razzismo che i più covavano dentro. Siamo il ritratto di una società sul collasso, martoriata dal nostro passato, schiavi della paura e affogati nell’indifferenza. Forse vedere Hunters potrebbe essere uno sano momento di riflessione non trovate?

Oltre che essere una serie dall’enorme potenziale narrativo e sociale, Hunters racchiude un disperato bisogno di umanità. Sta diventando sempre più facile dimenticare ed ignorare il passato, e gli errori dei nostri antenati ritornano ora come un fantasma alle porte di un disastroso 2020. Abbiamo sempre pensato che bastasse la giornata della memoria per farci sentire più umani, ma la verità è che la nostra giustizia è sia sorda che cieca. La cronaca nera purtroppo insegna, e pian piano ci stiamo dimenticando ciò che abbiamo imparato a nostre spese. Impossibile dimenticare gli insulti disgustosi rivolti a Liliana Segre, e quelli sono appena il lascito di un male radicalizzato e la metastasi di un pietoso riflesso di umanità che siamo convinti di conservare. Hunters è la serie che potrebbe ribaltare le ideologie di qualcuno, e lo spero davvero. Se non per i falsi idealisti rimasti in vita, forse il messaggio potrebbe giungere alle menti più giovani. Da lodare infine la capacità di mascherare la crudeltà scenica alcune volte esasperata e romanzata con un pizzico di epicità degna delle più brillanti ed attuali serie supereroistiche. Hunters è una serie proprio per tutti e racconta una storia disarmante con il massimo rispetto per chi ha sofferto in passato, ma raccogliendo un chiassoso fervore che urla giustizia e libertà da tutti i pori. È l’opera che ci serve per crescere e spero che sarà così fino alla fine. Che la partita a scacchi inizi.