Resident Evil 3 Remake Anteprima: tutto quello che c’è da sapere

Resident Evil 3 Remake Anteprima | Il 3 aprile si avvicina imperterrito, nemmeno spaventato da quello che potrebbe essere una minaccia molto simile al G-virus. Seguendo le orme di quello che ormai si può chiamare un vero e proprio Remake dell’intera saga horror di Capcom, siamo certi che possa riserbarci tante altre sorprese in futuro. Nato più o meno durante lo sviluppo di RE2 Remake, il terzo capitolo non si diversifica troppo dagli standard a cui eravamo stati abituati nel 2019. Ora però non seguiremo più le vicende all’interno della stazione di polizia di Raccoon City, con i nostri fidati Leon S. Kennedy e Claire Redfield, ma vedremo in azione un altro personaggio femminile che continua a restare nelle top dei fan come uno dei migliori e più carismatici: Jill Valentine. Ne sono cambiate di cose rispetto al 1999 e noi di VMAG siamo qui per elencarvele tutte e per guardarle insieme. Prima di addentrarci nei meandri di questo misterioso quanto affascinate titolo, vi ricordiamo che Resident Evil 3 Remake uscirà per PlayStation 4, Xbox One e PC. Ed ora, partiamo.

Due paroline sulla saga in generale…

Sappiamo tutti quanto fossero pixellosi e atroci, per certi versi, i primi episodi di Resident Evil. E sì, stiamo parlando proprio degli albori quando, nel 1996, sembrò fattibile l’idea di introdurre degli attori veri per la cutscene iniziale, che ci avrebbe dovuto far spaventare e non far dormire la notte. Beh, diciamo che impaurivano di più per i dialoghi e per come questi venivano esposti. Infatti non ricordiamo di certo RE 1 per le doti attoriali, insomma, anche per quello ma perché sono diventati parte dell’immaginario videoludico comune. Noi ricordiamo ben altro. Ad esempio, gli jumpscare erano, rapportati al periodo, davvero ben riusciti, anche se il vero fattore ansiogeno che caratterizzava la saga fino al 3 appunto, era la camera fissa. Quella claustrofobia che hanno iniziato ad avere tutti a quei tempi e che era diventata l’icona della saga, è stata eliminata a partire dal quarto episodio per arrivare ad un survival horror in terza persona. Questo cambiamento è, ovviamente, tornato anche adesso negli ultimi due remake e ormai non possiamo farne a meno (nonostante le varie mod introdotte dai fan più nostalgici).

Quanto è rimasto della storia di Resident Evil 3?

La vera domanda che ci ha assalito per un po’ di tempo e che ha trovato una risposta anche abbastanza appagante era: quanto è rimasto della storia di Resident Evil 3 nel Remake? Beh, abbastanza dicono alcuni. E sì, abbastanza è la risposta giusta perché, oltre ai vari ritocchi sul Nemesis e l’aggiunta di qualche poligono in più su Jill e compagnia, gli sviluppatori hanno pensato anche di rimettere mano a quello che era lo script originale. E per certi versi è un bene, per altri un po’ meno. Per chi non lo sapesse, Resident Evil 3 aveva dei finali multipli che, tramite varie scelte in alcuni punti ben precisi, che poi si ripercuotevano su di noi. A dirlo non è stato il classico leaker di turno, ma il producer stesso, Peter Fabiano, durante un’intervista rilasciata a Official PlayStation Magazine UK. E per non farsi mancare nulla ha anche affermato che dei personaggi secondari, tra cui Carlos e ne parleremo, avrebbero avuto molto più spazio in questo Remake. Ora, dov’è il problema? Questo cambiamento non ha lo stesso valore di quelli subiti da Resident Evil 2 Remake, di cui ha anche giovato, ma significherebbe stravolgere totalmente l’essenza del titolo, seppur per il bene di una singola e coerente trama.

Un breve recap su cosa stia accadendo a Raccoon City è doveroso

Capcom, amica di noi videogiocatori, sa bene che non tutti potrebbero avere una memoria di ferro e soprattutto, che new entry potrebbero giocare a Resident Evil 3 Remake senza sapere nulla di tutto il resto. Quindi eccoci qui a ricordarvi che è presente un video di 5 minuti sulla lore di Raccoon City. Buona visione!

RE Engine

Se avete gli occhi, vi sarete accorti del progressivo miglioramento nella grafica della saga, fino ad arrivare ad un vero e proprio boom con Resident Evil 2 Remake. Ma vediamo più da vicino, cosa il RE Engine ha portato in questo universo. A differenza del suo predecessore (MT Framework) include una varietà di nuove tecniche grafiche e di rendering come Subsurface Scatters (un metodo shader utilizzato per produrre skin umane altamente realistiche), Dynamic shadows, FXAA + TAA, Shadow cache. Inoltre, le tecniche di rendering includono la capacità di produrre risoluzione 4K, HDR e una modalità specifica per VR. Oltre tutto ciò, il motore ha permesso agli sviluppatori di avere un rendering fotorealistico e un’ombreggiatura migliore e più sensibile. Personaggi, vestiti e oggetti vengono scansionati tramite un servizio fotografico 3D. Non male rispetto a come tutti ricorderanno i vecchi modelli.

Cosa è successo al Nemesis?

Perché è così brutto e così dannatamente eccezionale? Semplice, Capcom non poteva mettere mano a tutti i personaggi e lasciare il mostro principale senza le doverose modifiche e migliorie. Il risultato finale? Più cattivo, più presente, più pressante e maledettamente accattivante, il Nemesis sarà una vera e propria spina nel fianco e, ovviamente, a noi sta bene così. Peggio di Tyrant in RE 2 Remake, questo adorabile stalker non lascerà in pace Jill, per tutta la sua permanenza a Raccoon City. Ma non parliamo solo di come ci farà visita anche negli incubi post partita, parliamo invece del fantastico ritocco che gli sviluppatori hanno apportato. Le dimensioni saranno più proporzionate grazie alla tecnica della fotogrammetria, e attenti, sarà anche più intelligente. Con un ruolo, quindi, più attivo e oppressivo che mai, avremo non pochi problemi nell’attaccarlo e riuscirà ad agire in maniera diversa a seconda del pericolo. Infine, ci perseguiterà meglio di qualsiasi altro nemico abbiate visto prima d’ora nella saga. Secondo Peter Fabiano, l’obiettivo principale da raggiungere era la sensazione di oppressione e di terrore. E ci sono riusciti? Chiedetelo a chi ha giocato la demo… sì decisamente, e ne abbiamo avuto solo un breve assaggio! Tornando invece all’estetica del nostro nemico principale, inizialmente avrà una maschera a coprirgli il bellissimo e sfiguratissimo viso. Ma le novità non finiscono qui, anche i suoi vestiti potranno andarsi a deteriorare, strappare e distruggere nel corso dell’avventura, permettendoci di vederlo in tutto il suo splendore. Come è già accaduto per i boss finali di RE 2 Remake inoltre, speriamo che anche il Nemesis possa peggiorare, in senso positivo, diventando ancora più minaccioso nelle fasi conclusive.

Un Carlos più attivo e produttivo che mai

A quanto pare, Capcom non ha solo pensato a riscrivere parte della storia, ma ha deciso di esplorare maggiormente anche uno dei personaggi secondari di Resident Evil 3 del 1999 e garantirgli un ruolo di maggiore rilevanza. Sì, stiamo parlando proprio di lui: Carlos Oliveira. Con un background rivisitato, cambieranno varie scene e soprattutto vari passaggi che non vediamo l’ora di vivere. Questo potrebbe implicare nuove missioni e, perché no, nuove aree inedite da esplorare con lui. Non sappiamo ancora però se sarà un vero e proprio co-protagonista come Claire o se queste aggiunte le potremo vivere a fine campagna principale. Sappiamo però che, dovendo cercare un vaccino durante una parte abbastanza importante ai fini della trama, sicuramente avremo modo di vederlo in azione e, magari, contare spesso su di lui. Sfortunatamente, invece, non vedremo alcuna Modalità Mercenari oltre all’assenza dei finali multipli.

E il gameplay?

Ad oggi abbiamo potuto provare la demo, gratuitamente scaricabile, che ci ha mostrato le meccaniche principali e le aggiunte. Seppure siano poche, essendoci un vero e proprio riutilizzo di tutto ciò che avevamo già dovuto scoprire ed imparare in Resident Evil 2 Remake, qualcosa in più ci sarà. Se il precedente capitolo era basato più sulla parte survival, qui sarà molto più action. Questo vuol dire: più munizioni, più armi e tanto divertimento. Proprio come è stato detto dal buon vecchio produttore, Masachika Kawata, in un video introduttivo per il gioco. Avremo un’intera Raccoon City da esplorare, con il Nemesis sempre alle spalle pronto ad ucciderci. Potremo entrare in numerosi negozi, trovare risorse e qualche zombi, che si risveglierà sempre al momento meno opportuno per farci saltare dalla sedia. Cosa mancava ad un RE 2 Remake che, parliamone, non ne aveva proprio bisogno ma sarebbe stato meglio avere? La schivata… e che schivata! Jill è più allenata di Claire ovviamente, ma hey, è anche più intelligente di Leon che, durante gli anni di accademia, sembra non aver imparato questa basilare quanto fondamentale abilità. E, davvero, avrebbe risparmiato molte morti contro il Mr. X di turno nella stazione di polizia. In breve, ecco cosa potremo fare grazie a questa piccola aggiunta:

  • Potete schivare gli zombi cercando di afferrarli,
  • Una schivata perfettamente eseguita aiuta a raggiungere distanze per fuggire o sparare con la pistola,
  • Potete schiacciare il pulsante per sfuggire alla presa di uno zombi.

Inoltre, sembra proprio che il 2020 sarà l’anno dei coltelli indistruttibili che, finalmente, non perderemo dopo un solo utilizzo. Infatti, Jill avrà la propria arma bianca che, non sembrerà molto efficace, ma che per un primo momento sarà fondamentale. E sì, stavamo parlando proprio di The Last of Us Part II, dove non dovremo craftarne uno con forbici usurate e nastro adesivo, ogni 5 minuti. Ultimo, ma non di importanza, anche il comparto sonoro sarà da tener d’occhio, anzi, d’orecchio. Ebbene sì, miei cari sopravvissuti, attenti ad ogni direzione perché i rumori celeranno sempre qualcosa dietro, anche un dolce attacco del Nemesis… magari con il suo lanciafiamme, chissà.

Che cos’è Resident Evil Resistance?

Allora, oltre a tutto quello che è già stato detto su Resident Evil 3 Remake, ci sono altre novità. Quali? Un multiplayer ad esempio. Già, Resident Evil Resistance vi permetterà di unirvi in un gruppo formato da 4 sopravvissuti e di combattere contro un quinto, un nemico, con il ruolo di Mastermind. Questo simpatico avversario potrà controllare gli zombi, le trappole ed i sistemi di sicurezza, comodo no? Il compito principale del quartetto, invece, varierà dal recuperare alcuni oggetti-chiave per aprire una porta, allo sbloccare delle serrature con una tessera magnetica, o ancora distruggere dei generatori. Insomma, ce ne sarà di lavoro da fare mentre il nemico si diverte a mandarvi i suoi scagnozzi per rallentarvi e uccidervi. Ovviamente, il Mastermind non è onnipotente. Avrà un set, preimpostato e personalizzabile, di oggetti da poter piazzare all’interno dell’area di gioco, ognuno con un costo diverso.

Bene, per quest’anteprima è tutto, speriamo che vi sia piaciuta e che sia servita per conoscere qualcosa in più su Resident Evil 3 Remake, prima che arrivi. Buona fortuna per tutti coloro che lo giocheranno e, attenti, il Nemesis vi osserva sempre.