CI Games ci ha invitato a vedere in anteprima la loro ultima fatica: Sniper Ghost Warrior 3. Dopo una breve introduzione di Jess Lebow, Game Director, ci troviamo ad assistere ad una porzione di missione che vede il nostro protagonista infiltrarsi in una base nemica situata al centro di una foresta. Quello che ci troviamo di fronte è un fps ben lontano dagli standard imposti dagli sparatutto moderni. Se cercate azione serrata e frenetica andate altrove perché Sniper Ghost Warrior 3 non può e non vuole offrirne. L’intenzione degli sviluppatori è pertanto chiara: creare uno stealth game in prima persona, ragionato, tattico e che richieda un certo livello di pianificazione delle proprie mosse. Sarà infatti quasi impossibile sopravvivere una volta scattato l’allerta nemico, poiché sarete circondati da una mole di soldati con cui non potrete minimamente competere.
Dal canto suo il vostro soldato, una volta raggiunta la prima Safehouse, che funzionerà anche da checkpoint per un eventuale fallimento, sarà munito di un fucile da cecchino e di un drone per evidenziare i nemici sulla mappa. Inoltre, è presente una Scout Mode, che permetterà di scovare impronte delle unità di pattuglie, mine antiuomo e qualsiasi indizio che possa portarvi di soppiatto ad un soldato che ha abbassato la guardia. Il tutto è seriamente condizionato dal meteo dinamico, che vi permetteranno di sgattaiolare facilmente in caso di pioggia e nebbia e di essere viceversa prede facili in caso di bel tempo, costringendovi a cambiare strategia e approccio.
Un’ulteriore caratteristica che differenzia Sniper Ghost Warrior 3 da un altro fps moderno consta nel tentativo di simulare, in tutto e per tutto, un reale cecchino: non è infatti un caso che il direttore creativo del titolo sia un ex-marine. Per spiegarvi meglio cosa intendiamo possiamo citarvi un paio di situazioni con cui avrete a che fare nel momento in cui mirerete la vostra vittima. Dovrete infatti calcolare la distanza, regolando lo zoom e il mirino; il vento sarà un fattore determinante per la riuscita del vostro tiro e concorreranno anche l’umidità e la temperatura. Ora facciamo un passo indietro: in tutto questo, a che servono le Safehouse? E’ molto semplice: in Sniper Ghost Warrior 3 è presente un sistema di personalizzazione e crafting delle armi, con un focus particolare sui fucili da cecchino, resi personalizzabili e veramente interessanti da usare nelle loro diverse forme e accezioni. Tuttavia, non sono presenti che fanno presagire ad un progresso dal punto di vista della skill, ovvero il vostro personaggio sarà tanto forte all’inizio quanto alla fine della vostra campagna; l’unica cosa che cambierà sarà l’abilità del giocatore, novizio e inesperto all’inizio, scaltro e vissuto alla fine dell’esperienza di gioco.