A Space For the Unbound Recensione: Cuore e Magia

Mojiken Studio è uno sviluppatore che i fan indie hanno tenuto d’occhio da un bel po’. Lo studio indonesiano ha rilasciato When The Past Was Around nel 2020, un accenno di un puzzle game punta e clicca che raccontava una storia accattivante ed emozionante. Ora, Mojiken è tornato con A Space For The Unbound, sperando di mantenere quel senso di meraviglia e attaccamento, tipico di uno studio piccolo ma pieno di passione.

A Space For The Unbound è ambientato nell’Indonesia rurale degli anni ‘90. Il giocatore assume il ruolo di Atma, un giovane studente delle superiori che assiste a strani avvenimenti nella sua piccola città. Cerca di trovare risposte immergendosi nelle menti delle persone, in stile Inception, e inizia a mettere insieme le connessioni tra i cambiamenti nel mondo, la sua fidanzata del liceo e una bambina misteriosa che continua a ripresentarsi nei suoi sogni.

A Space For The Unbound

Mojiken ha combinato con successo poteri magici e un’avventura che racconta di una vita semplice, con una rappresentazione di realismo magico che cattura davvero ciò che funziona bene in quel genere. Gli elementi magici non sono usati come un modo per giustificare eventi insoliti, ma piuttosto come un modo per esplorare il personaggio e la storia, in particolare quando il senso di disagio del giocatore inizia a crescere. Non stiamo parlando di un tipo di horror intenso, ma è giusto dire che c’è un’atmosfera inquietante mentre la tensione cresce, in determinate battute del gioco.

In parte, questa componente funziona grazie all’ambientazione di A Space For The Unbound. I luoghi che il  giocatore si troverà a visitare sembrano parte di una città ben realizzata, piena di personaggi autentici e strani, con una sezione memorabile che vede una banda di giovani motociclisti picchiata da un funzionario locale che adora un gioco di combattimento in stile Street Fighter. Il titolo oscilla tra i momenti umoristici e quelli più seri, e la scrittura e i personaggi sono una parte importante del motivo per cui Mojiken ha avuto successo tra gli appassionati del genere.

Dal punto di vista del gameplay, A Space For The Unbound sembra un videogioco d’avventura relativamente semplice, con il giocatore che risolve enigmi attraverso la logica e la raccolta di oggetti chiave. A questo viene data una spinta di ingegnosità magica grazie alla capacità di Atma di utilizzare lo “Space Dive“, saltando dentro e fuori dalla mente delle persone per risolvere i numerosi problemi nella loro psiche. La meccanica è al suo meglio quando si intreccia tra la mente reale e quella subconscia, come un puzzle, che vede il giocatore dover raccogliere gli ingredienti per una torta e raccogliere ciliegie fresche da un albero nei ricordi di qualcuno.

A Space For The Unbound

Detto questo, a volte il titolo può diventare un po’ noioso. Alcune delle singole sezioni possono andare avanti più. del dovuto, come molteplici esempi di lavoro investigativo per un’aula di tribunale fantasy che si trasforma in una serie di commissioni tortuose. When The Past Was Around è stato criticato da alcuni per essere troppo breve, ma A Space For The Unbound potrebbe avere il problema opposto a causa di alcuni padding, in particolare durante una sezione successiva del gioco che chiede costantemente al giocatore di andare avanti e indietro nel tempo spostare un bulldozer; portando così ad un uso inadeguato e ripetitivo dei poteri magici, portando via il senso di magia dato dalla narrazione e ambientazione.

Sicuramente aiuta il fatto che A Space For The Unbound sia un gioco di pixel art così carino da guardare. L’estetica è impressionante ovunque, come ad esempio quando il titolo ci mostra le qualità pittoresche della città o, meglio ancora, la stranezza dei suoi mondi inconsci. Non è perfetto, in particolare quando il giocatore ha visto per la centesima volta la stessa reazione scioccata di Atma, quando qualche variazione sarebbe stata gradita, ma nel complesso il titolo ha un effetto evocativo.

Nel complesso, A Space For The Unbound è un potente titolo di avventura narrativa. La sua storia è una grande forza trainante grazie ai suoi personaggi e al mistero generale, e sebbene il suo gameplay sia relativamente semplice, la meccanica Space Dive rinfresca le cose piacevolmente. Il suo ritmo goffo e talvolta confusionario lo ostacola in qualche modo, ma coloro che possono perdonare alcuni momenti diluiti troveranno molto da amare.

Per poter leggere altre recensioni, potete cliccare qui!

La narrazione profonda e significativa, unita all’adorabile pixel art e all’eccezionale musica composta da Masdito Bachtiar, creano un titolo misterioso che non potremmo mettere giù fino a quando non l’abbiamo visto fino alla sua soddisfacente conclusione, nonostante il suo ritmo altalenante.  Consigliamo vivamente A Space for the Unbound a chiunque ami un buon gioco di avventura basato su una trama profonda.