Gli Italiani all’Estero si raccontano al Rome Video Game Lab

Durante il Rome Video Game Lab, festival organizzato da Cinecittà e Fondazione Musica per Roma, abbiamo avuto l’opportunità di assistere ad un’interessante confronto sulla fuga di cervelli nell’ambito gaming: quattro professionisti italiani del settore videoludico ci hanno raccontato in dettaglio la loro avventura all’estero.

In un primo momento, il presentatore Giorgio Catania ci introduce al panel con uno studio portato avanti dalla società Excaliber: grazie a grafici chiari e concisi scopriamo che l’età media di un lavoratore italiano all’estero è di 36 anni, che la maggior parte di loro ha più di 10 anni nel settore, che tra i paesi con più lavoratori italiani nel settore spuntano Inghilterra, Svezia e Spagna, e tanto altro ancora.

Videogame Lab Evento Sviluppatori all'estero

Dato particolare è quello relativo ai titoli di studio dei lavoratori italiani all’estero: ben 35% dei lavoratori possiede solamente un diploma di scuola superiore. La maggior parte dei dipendenti tende a rimanere in un’azienda dai 3 ai 5 anni prima di cambiare mentre una fetta importante dei contratti risulta essere a tempo indeterminato, dei quali il 50% prevede uno stipendio che va dai 50 mila ai 100 mila euro lordi l’anno.

Entrano poi in scena i nostri quattro protagonisti (da sinistra verso destra): Alessio Giuseppe Calì, Gameplay Programmer presso Larian Studios in Inghilterra, Lisa Gobbi, Enviromental Artist presso Avalanche Studios a Liverpool, Gero Miccichè, Development Director presso Electronic Arts in Inghilterra e Giordano B. “Torgianni”, Brand Marketing Manager alla HoYoverse a Shangai.

Roma Video Game Lab

Giordano ci racconta di come, per lui, lavorare nel campo dei Videogiochi era qualcosa di alieno, qualcosa in cui non vedeva alcuna speranza lavorativa. Iniziò come localizzatore da Inglese a Italiano ma decise ben presto di ampliare le sue conoscenze studiando cinese e conseguendo una Laurea in Studi Orientali. Decise, poi, di andare a Pechino dove trovò lavoro all’interno del settore videoludico in Tencent. Attualmente vive e lavora a Shanghai.

Gero ci racconta che la posizione che ricopre ora è frutto di una ricerca di nuovi stimoli. Nato come giornalista e gestore di un canale televisivo, decise di puntare al settore dei Videogiochi perché lo riteneva stimolante, preparando tre prototipi e mettendosi alla ricerca di finanziamenti. Nonostante il fallimento, i prototipi creati gli hanno permesso di crearsi un piccolo Portfolio che gli permettessi di tentare nuove posizioni presso una società che realizzava giochi educativi a Milano. In futuro entrò in Gameloft a Bhudapest, lavorando a stretto contatto con Disney, ma venne presto chiamato in Electronic Arts dove finì a lavorare su titoli come Need for Speed: Unbound e Battlefield 2042.

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Abbiamo poi Lisa: di origine campana, decide di conseguire una Laurea in Economia e si appassiona al mondo del gaming, giocando a titoli come Gears Of War, Counter-Strike e tanti altri. Seguendo la sua passione, Lisa inizia ad organizzare tornei ed eventi nel settore ma capisce di voler cambiare vita solo con l’arrivo della Gamescom e la collaborazione con Multiplayer. Lisa, quindi, decide di entrare in accademia per diventare Artist, fa uno stage in OvoSonico, poi Milestone, CodeMasters e Avalanche Studios, con l’apertura del nuovo studio a Liverpool. Lisa ci racconta come la sua scelta di lasciare l’Italia dipende da un insieme di fattori: disperazione, voglia di imparare di più e di migliorarsi, desiderio di mettersi alla prova e lavorare in ambienti internazionali e professionalizzati come quello inglese.

Per Alessio, infine, lavorare nel mondo dei Videogiochi è sempre stato il suo sogno. Inizia a studiare programmazione da autodidatta durante le superiori e gli anni alla facoltà di Fisica: Alessio capisce presto che programmare giochi era tutto ciò che avrebbe voluto fare. Si laurea, quindi, in Informatica all’Università di Catania e comincia a mandare CV alle aziende videoludiche finché non ottiene una posizione in Ubisoft Bulgaria per Assassin’s Creed Valhalla. Lavorò lì per 3 anni e ampliò le sue conoscenze grazie all’esperienza sul campo e agli ottimi mentori. Attualmente si trova a lavorare in Inghilterra in Larian Studios.

Questi professionisti ci hanno mostrato le vittorie e le sconfitte nelle loro carriere: centinaia di candidature ignorate, notte insonni a studiare, aziende chiuse e licenziamenti, visti scaduti e paesi lontani dal proprio paese natale. Nonostante le mille difficoltà, però, nulla è riuscito a scoraggiarli e sono arrivati in cima facendo quel che amano fare. 

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Ecco a voi un nostro articolo dedicato interamente alla musica nei videogiochi!