Da buon amante dei titoli marini, ho adorato i due bellissimi capitoli Endless Ocean, sviluppato per Wii dallo storico partner di Nintendo, Arika. Fin dai tempi di Ecco the Dolphin e del suo seguito i giochi ambientati sotto la superficie del mare sono sempre stati il mio guilty pleasure e in questi 15 anni dall’ultimo incontro con il lavoro del team Arika ho provato disperatamente a trovare un sostituto. Non che manchino titoli di qualità, come il bellissimo Abzu o ancora la divertente serie Subnautica, ma niente è riuscito a colmare il vuoto lasciato da Adventures of the Deep. Il realismo moderato della produzione che punta tutto sull’atmosfera rilassata e il senso di relax esplorativo trasmesso da Endless Ocean lo rendono una serie unica nel suo genere. Immaginerete quindi l’immensa gioia quando, in modo del tutto inaspettato, durante il Nintendo Direct dedicato ai Partner, Nintendo ha annunciato l’imminente arrivo del terzo capitolo, previsto per il mese di maggio.
Endless Ocean Luminous: in fondo al mar
Sebbene Nintendo sia stata parca di informazioni e immagini di Luminous, questo il titolo del nuovo capitolo di Endless Ocean, sulla base delle informazioni pubblicate è evidente che Arika punti a creare una versione aggiornata dell’esperienza già vissuta su Nintendo Wii, anche con risvolti imprevisti. I must fondamentali restano gli stessi: realistici modelli delle creature marine differenziati per habitat e atmosfera rilassata. Luminous dà la possibilità al giocatore di effettuare esplorazioni libere oltre ad offrire una leggera modalità storia che, più che essere il vero core del gioco, funge da filo conduttore per scoprire tutte le attività con cui può intrattenersi durante la sua avventura.
Se nei precedenti capitoli al giocatore veniva data la possibilità di viaggiare in giro per il mondo e visitare progressivamente tipologie di mari sempre più particolari, fino ad arrivare addirittura all’acqua dolce e al contesto fluviale dell’Amazzonia, in Luminous la nostra avventura si svolge per intero nel Veiled Sea. La caratteristica di questo mare è che la sua conformazione cambia ad ogni immersione non solo (e non tanto) in termini di mappa quanto in termini di bioma. Il Veiled Sea può trasportarci nelle tiepide, luminose e colorate acque della barriera corallina così come vestirsi di nero e farci sprofondare nei più oscuri abissi pelagici o, ancora, assumere le caratteristiche dei nostri mari artici, freddi, inospitali e ricchi di iceberg.
Va da sé che ciascuno di questi ambienti sarà popolato di creature marine adatte allo specifico contesto. La maggior parte di queste rispecchiano le specie che popolano i nostri (veri) mari ma non mancheranno anche creature leggendarie, come il mosasauro, tornato alla ribalta tra le creature preistoriche marine, a discapito del plesiosauro, grazie anche alla sua apparizione in Jurassic World. Per registrare le diverse creature nel Creature Log il giocatore non dovrà fare altro che avvicinarsi e studiarle, raccogliendo una sorta di bioluminescenza da loro stessi emessa. Esattamente come nei precedenti capitoli, più un animale viene studiato più saranno le informazioni che riusciremo a recuperare.
Meglio soli?
Alla modalità storia e a quella classica dell’immersione in solitaria, Endless Ocean: Luminous aggiunge una moderna e interessante modalità “Shared Dives” che permette al giocatore di fare immersioni di gruppo, fino a un massimo di 30 sommozzatori; questa è la vera novità assoluta del nuovo capitolo. In Endless Ocean e in Adventures of the Deep gli unici compagni disponibili erano alcune specifiche razze di delfini con cui il giocatore era entrato in contatto in precedenza. L’immersione condivisa invece, sarà un’esperienza sociale attraverso cui è possibile condividere non solo l’esplorazione dell’ambiente di gioco, ma anche scoperte e informazioni attraverso un sistema di comunicazione di cui ad oggi si sa ancora molto poco. Pur partendo da location diverse i “dive buddies” si ritroveranno poi a condividere un’unica mappa che ci permetterà di controllare in qualsiasi momento dove sono i nostri compagni di immersione e segnalare loro eventuali animali interessanti o potenziali missioni particolari. Se la gioia per il ritorno di questa serie è grande, questa nuova modalità ha suscitato in me sentimenti contrastanti. Parte del fascino di Endless Ocean era insito nel fatto che l’esperienza in sé fosse sostanzialmente un viaggio solitario: un momento ritagliato per noi, dedicato esclusivamente alla scoperta di ciò che ci circonda e alla scoperta di noi stessi, una metafora perfettamente rappresentata dal mare, con le sue profondità e i suoi misteri. Il lavoro fatto dal team per trasformare l’esperienza di Endless Ocean in un’avventura collettiva è innegabile e non sono poche le caratteristiche interessanti, ma resta da capire se questa aggiunta sarà capace di essere un elemento sostanziale dell’esperienza di gioco oppure un “dovere” a cui adempiere, per non rimanere indietro rispetto ad un mondo sempre più “social”.
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