Gears of War Reloaded Provato: abbiamo testato la (seconda) Beta

Non c’è dubbio che l’annuncio di Gears of War Reloaded abbia abbattuto uno dei pochi tabù rimasti in casa Microsoft, che nell’ambito della sua strategia multipiattaforma sta portando tutte le esclusive Xbox su PS5. E non vediamo l’ora di metterci le mani nella sua versione completa, ma nel frattempo The Coalition e Burson ci hanno voluto stuzzicare l’appetito con un po’ di anticipo… Gears of War Reloaded, il fedele remaster del gioco originale, è stato ottimizzato per più piattaforme e sarà disponibile dal 26 agosto su Xbox Series X|S, Xbox PC, PlayStation 5 e Steam, oltre a essere incluso sin dal lancio su Game Pass Ultimate e PC Game Pass. Per immergerci in anteprima in questo mondo, il team di sviluppo ha aperto ben due weekend di beta multiplayer; il primo previsto dal 13 giugno al 15 giugno, offrendo un’esperienza social in modalità Team Deathmatch su tre mappe: l’amata Gridlock, Raven Down e Gold Rush. Il secondo invece, al quale abbiamo partecipato in versione PlayStation 5 dal 20 giugno al 22 giugno, (e come vi avevamo anticipato a questo link) ha introdotto la modalità competitiva King of the Hill, con l’aggiunta della mappa Canals, mentre Courtyard e War Machine sono stati messi a disposizione per il Team Deathmatch. Come è andata la nostra prova in versione beta? Scopriamolo subito insieme a voi!

Gears of War Reloaded: guerre instabili e game over immediati

Dopo aver scaricato il software senza dover attendere troppo tempo, il sistema di gioco ci chiede di inserire i nostri dati dell’account di gioco, non necessari per proseguire, oltre a informarci che comunque i progressi compiuti in questa versione non verranno salvati per la versione definitiva al lancio. Subito dopo siamo introdotti a un breve filmato in CGI, per darci un po’ di contesto per quella che sarà la campagna di Gears of War Reloaded, e subito dopo abbiamo un menu con ben poche opzioni sbloccate. Inoltre non ci sono stati tutorial o menu che possano in qualche modo introdurre le dinamiche alla base del gameplay di Gears ai neofiti del titolo, ma si tratta di un problema che non dovrebbe ripresentarsi nella versione finale, dove la Campagna diventerà un perfetto campo d’addestramento per chi vorrà poi cimentarsi nel multiplayer.

Detto questo, non potevamo fare altro che lanciarci negli scontri fra COG e locuste, ritrovandoci di fronte esattamente il caro, vecchio Gears of War ma con un comparto tecnico all’avanguardia. Il gioco è fedelissimo all’originale dal punto di vista del gameplay: abbiamo trovato infatti uno sparatutto in terza persona con la telecamera sulla spalla del personaggio e un ritmo di gioco non particolarmente veloce, anche giustificato dalla pesante armatura che indossiamo. A giocare un ruolo centrale sono le coperture, meccanica introdotta dal titolo Epic Games e che, negli anni successivi, è stata ripresa da molti altri shooter in terza persona. Le partite si giocano quindi spostandosi da una copertura all’altra, fino ad avvicinarsi sufficientemente al bersaglio da poterlo eliminare.

Tutta la potenza della rimasterizzazione…

Nello specifico, cosa possiamo usare per sterminare i nostri nemici? In primis le nostre care armi da fuoco, affiancate dalla motosega del Lancer, iconica arma dei COG che taglia in due il bersaglio in modo brutale. Armi che potremo mettere alla prova in combo con diverse dinamiche di gameplay, tra le quali la ricarica attiva, che da sempre distingue questo titolo. Si tratta di un mini-gioco legato alla ricarica dell’arma, dove premendo un tasto si inceppa l’arma per qualche secondo, e la ricarica viene velocizzata per ottenere un bonus al danno per tutti i proiettili ricaricati. Infine non potevamo dimenticare di sottolineare la differenza tra Gears of War e altri shooter grazie alla natura tattica del Team Deathmatch, composto da round in cui il numero di rientri è limitato e l’arsenale è uguale per tutti i giocatori. Si entra armati di Lancer e Gnasher, un letale shotgun che diventa fondamentale per affrontare i nemici a corto raggio ed è davvero utile per sterminare gli avversari con un colpo ben assestato alla parte superiore del busto.

E le potenze di questo titolo non sono solo legate al gameplay, ma anche al comparto grafico e tecnico (almeno in parte). Cosa ci attende in questa nuova versione di Gears of War? Mike Crump, Capo dello studio, e Kate Rayner, direttore tecnico, hanno promesso che Gears of War Reloaded è la versione definitiva dell’iconico gioco originale e che include tutti i contenuti post-lancio dell’edizione originale e dell’Ultimate Edition, oltre chiaramente a tutta una serie di risultati tecnici, impensabili 20 o persino 10 anni fa. Parliamo di risoluzione in 4K, texture rimasterizzate, supporto HDR, ma anche di capacità di scaling della piattaforma che rendono possibile giocare a Gears of War Reloaded su una serie di dispositivi e console diversi. Senza parlare della fluidità, che dal blocco a 30 fotogrammi al secondo si passa a framerate elevati anche sulle console di ultima generazione. Nella nostra prova abbiamo testato l’ottimizzazione di questa Reloaded con 60 fotogrammi al secondo, sempre molto stabili.

…e qualche ombra nel comparto tecnico

Non solo però bellezze tecniche, ma anche qualche problema abbastanza critico. Il primo riguarda i tempi d’attesa, abbastanza lunghi soprattutto nelle prime ore di riapertura del server e in qualche sparuto momento successivo, ma speriamo si risolva con il lancio definitivo. Infatti anche dopo una manciata abbondante di minuti, siamo ancora in attesa di entrare in battaglia, dove si presentano altri due problemi. Il bilanciamento non è per niente accurato, in quanto tutti i giocatori di basso livello vengono raggruppati in un solo team, e quelli di alto livello nell’altro team. Con i match così poco equilibrati, spesso l’abbandono della partita è prematuro. Inoltre, il cross-play ci fa confrontare con utenti PC che hanno tempi di reazione molto più immediati, e di conseguenza più avvantaggiati rispetto ai giocatori console. Una discrepanza che ci auguriamo sparisca dalla versione definitiva. Ultimo, ma non meno importante, tema delicato: la stabilità dei server.

Questo secondo lancio della versione beta, infine, non è stato però in grado di risolvere i problemi di stabilità dei server di gioco, che alcuni giocatori avevano già riscontrato in prima fase. Queste problematiche si sono fatte sentire in particolare nelle prime ore di riapertura dei server, tra venerdì sera e sabato mattina, rendendo davvero difficoltoso l’accesso alle partite in Versus, unica modalità disponibile in questa fase, come ricordiamo. Se prima infatti non riuscivamo nemmeno ad arrivare alla fase di scontro vero e proprio, ma soltanto ad accedere all’arena per i primi 10 secondi di pre-partita, sono stati più stabili invece tra sabato sera e domenica. Un altro problema che ci auguriamo venga risolto nei prossimi due mesi prima del lancio ufficiale.

---

Un secondo weekend interessante, per la beta di Gears of War Reloaded. Tra interessanti perfezionamenti del comparto tecnico e qualche instabilità tecnica, il titolo si è nuovamente rivelato allo stato dell’arte del suo processo di sviluppo. Vero è che i beta test servono proprio per aggiustare i punti più critici, grazie al feedback degli utenti. Meglio sperimentare le instabilità ora che al lancio del gioco, previsto per il prossimo 26 agosto nelle versioni PC, Xbox e PlayStation. Come abbiamo avuto modo di osservare, la nuova edizione sarà dotata di grafica e audio migliorati, crossplay, cross-progressione e tutti i contenuti scaricabili della Gears of War Ultimate Edition. Considerate le premesse, sembra dunque che i giocatori in possesso dell’ultima generazione di console Sony potranno avvicinarsi alla saga nel miglior modo possibile, e non vediamo l’ora di poter sperimentare anche la campagna con tutte le migliorie tecniche a disposizione.

---