A più riprese abbiamo parlato di realme e di come si sta attivamente posizionando sul mercato con smartphone accattivanti e convenienti, particolarmente adatti a chi vuole restare attento al budget ma non sacrificare funzionalità per questo. Recentemente vi abbiamo parlato del GT7 e del 14 5G; questa volta, invece, ci siamo dedicati alla prova estesa del P3 5G, che finalmente arriva anche sul mercato nostrano dopo il successo in mercati di test come quello indiano. Naturalmente, quello disponibile da oggi in distribuzione ufficiale è un modello pensato appositamente per il nostro locale, quindi bisogna fare attenzione alle piccole-grandi differenze con la versione di importazione (che monta, tra le altre cose, una batteria da ben 6000 mAh). Ad ogni modo, si tratta di un dispositivo che si colloca in fascia economica ma promette (e mantiene) ben altri risultati rispetto a quelli che ci si aspetterebbe.

Le apparenze contano?
Le apparenze contano solo relativamente. C’è da dire, difatti, che form factor e design, a partire dalla scatola fino alle dimensioni, forme e particolarità del dispositivo, non attirano a prima vista. Il design è pulito e funzionale, perfettamente in linea con quello generalmente visto nella gamma realme (e in generale, di questo tipo di smartphone) ma manca di particolare creatività. Quel che conta, tuttavia, è il valore del dispositivo in sé, più degli infiocchettamenti. Insieme al telefono (già protetto di fabbrica da una ottima pellicola base) abbiamo un cavo USB-C, l’ago per l’apertura dello sportelletto e un gradito guscio anticaduta: niente di epocale, ma visti gli spartani accessori “di serie” a cui ci stanno abituando anche i top di gamma, è comunque qualcosa di positivo.
Il design esterno pulito si estende anche al dispositivo una volta acceso: se si eccettuano gli immancabili blootware (tutto sommato meno invasivi del solito e facilmente eliminabili) tutto scorre con grande semplicità d’uso: nonostante alcune specificità, difatti, ci si sente subito a casa per un’ottima gestione e bilanciamento dei menù e delle impostazioni. Se qualcosa dovesse confondervi (ad esempio, l’utilizzo del tasto laterale per l’utilizzo dell’IA invece del classico menù di spegnimento) la configurazione o riconfigurazione a proprio piacimento è facile e veloce, e chi ama smanettare con le impostazioni avrà davvero grande controllo sulla personalizzazione del mezzo, che si adatterà con agilità alle vostre esigenze. Abbiamo provato anche a clonare le impostazioni da un dispositivo Samsung e il passaggio è stato semplice, efficace, velocissimo.
Insomma, la praticità d’uso è davvero un punto forte, perché entrerete subito in partita ma, coi vostri ritmi, potrete personalizzare il tutto come preferite, in tutti i campi di applicazione.

Multimedia a go-go
A livello di “telefono” in sé e per sé realme P3 5G non racconta nulla di nuovo, tuttavia implementa soluzioni interessanti e, soprattutto, utili per le funzioni accessorie e la durabilità generale. È venduto come un “all-around” a basso costo e particolarmente affidabile, nonostante non sia certo un cellulare specificamente da gaming né, tantomeno, fotografico. Ad ogni modo, i 50MP della fotocamera principale sono sfruttati molto bene, con colori che risultano molto vividi e molte opzioni disponibili. In condizioni di luminosità difficili non aspettatevi scatti professionali, ma generalmente i risultati sono piuttosto buoni. A livello multimediale i risultati sono altalenanti, tra uno schermo che ci ha stupito e un audio che, invece, poteva esprimersi meglio. Partiamo dal malus: la qualità degli altoparlanti è ordinaria, senza picchi particolari di qualità sia in chiamata che in vivavoce. In caso di riproduzione di file multimediali (audio, video o anche audio di videogiochi) le prestazioni sono ben più che sufficienti nel campo del parlato ma la musica, ad alto volume, non arriva con la giusta pulizia, quanto con toni un po’ bassi se si vuole spingere il tutto al massimo. Niente di preoccupante, beninteso: l’audio è sempre di buon livello in tutte le condizioni, ma l’utilizzo di cuffie o casse blutooth potrebbe essere consigliabile in caso di utilizzo musicale specifico.
Per lo schermo, invece, abbiamo davvero un plauso in serbo: un AMOLED da 120 Hz e 2000 nit di luminosità di picco che ci ha stupito per qualità di riproduzione, dettagli e fluidità. Mai visto video così bene su telefoni di questa fascia, e il tutto naturalmente è a beneficio sia della semplice fruizione multimediale che di quella videoludica, di cui andremo a parlare fra poco. Ad ogni modo, abbiamo visto vari tipi e generi di filmati: da blockbuster a documentari naturalistici in 4K, da cartoni animati tradizionali all’animazione 3D e il risultato è sempre stato eccellente.

Una magia di nome Snapdragon
Il P3 5G non è pensato o venduto come smartphone da gaming, eppure si difende più che bene: naturalmente compatibile con tutto quel che potete trovare sugli store online, offre uno schermo particolarmente responsivo ai controlli touch, resa grafica magnifica (come già evidenziato) e prestazioni inaspettate: la fluidità è sempre altissima, “certificata” da un numero di FPS sempre superiore ai 60 e che, in alcuni casi, si spinge tra il 50% e il 100% in più. Tutto questo grazie a quello che forse è il miglior pregio del dispositivo, ovvero l’ottimizzazione dei suoi componenti verso risultati specifici. C’è un discreto multitasking all’opera, ma se si sceglie di allocare le risorse in quel che stiamo facendo in quel momento la differenza si fa immediatamente notare, come nel caso dell’utilizzo del GT Boost, che contribuisce a gestire al meglio i giochi. Molteplici soluzioni e accorgimenti sono contemporaneamente all’opera: un uso accorto della RAM, lo specifico sistema di raffreddamento, una capienza della batteria davvero notevole e soprattutto la “regia” dello Snapdragon 6 Gen 4, che riesce a garantire scorrevolezza in tutte le situazioni. Abbiamo provato diversi giochi (a seguire, l’elenco) in diverse situazioni, e non abbiamo mai percepito un’incertezza:
- Marvel Snap!
- Pokémon TCGP
- Pokémon GO
- Applaydu
- Goddess of Victory NIKKE
- Disney’s Speedstorm
- Hatsune Miku Colorful Stage
Come precedentemente accennato, l’affidabilità delle prestazioni è rimarchevole anche nell’ambito della durata della batteria: sulla carta abbiamo dieci ore di utilizzo pieno, ma chiaramente tutto dipende dal vero consumo misto e dal tipo di gioco. Tuttavia, per quanto abbiamo provato, la batteria è durata davvero tantissimo in condizioni di uso quotidiano misto, sia in wi-fi che non, con accesso continuo a internet. E, nonostante tutto, nel giorno in cui il telefono è rimasto praticamente in stand-by, il consumo è stato quasi nullo: ulteriore riprova dell’ottimizzazione ben implementata. Un altro fattore di affidabilità è dato dalla resistenza: chiaramente non l’abbiamo stressato con botte o cadute non accidentali, ma l’impressione è stata quella di un terminale robusto, nonostante la sua relativa leggerezza. Inoltre, è anche certificato per un’impermeabilità di grado IP66/68/69, il che certamente non guasta.
Non sapevamo bene cosa aspettarci dal realme P3 G5, ma siamo rimasti ben più che soddisfatti: al netto di una piccola riduzione della capienza della batteria rispetto al “prototipo” lanciato in India (che comunque non inficia le prestazioni di durata che sono, anzi, comunque notevoli) questo nuovo modello “economico” vale ben più di quello che costa. Certo, le foto necessitano di un minimo di perizia in condizioni non ottimali, ma la quantità di opzioni e una generale ottima qualità vanno benissimo per le necessità fotografiche di tutti i giorni. Il punto debole è forse il sonoro, che poteva essere più pulito e incisivo; ma a parte questo, abbiamo uno smartphone facile da usare e personalizzare, molto affidabili, duraturo e che performa in maniera ottimizzata tutti i compiti che gli affiderete. Nel gaming, poi, risplende in maniera inaspettata.
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