Soul Sacrifice: la recensione di VMAG

Con Soul Sacrifice il talentuoso team di artisti capitanato da Keiji Inafune (già responsabile di Megaman e Onimusha) ha dimostrato come il Giappone, possa ancora dire la sua in termini di creatività. Infatti la prima cosa a colpire di questa nuova produzione dallo stile puramente nipponico è senz’altro l’art direction, in grado di tratteggiare un mondo fantasy come non se ne vedevano da tempo.  Il gameplay poggia le sue basi sugli stilemi tipici dei giochi di ruolo d’azione, aggiungendovi  meccaniche originali e inedite per il genere. Il sacrificio infatti sarà la meccanica portante dell’intera esperienza di gioco, in quanto ogni abilità a nostra disposizione avrà un numero massimo di utilizzi che dipenderà dal  loro livello e dagli oggetti  sacrificati per potenziarle.

La storia messa in piedi dal team di sviluppo parte da premesse interessanti, riuscendo a mettere in mostra personaggi accattivanti sia nel design che  nella caratterizzazione. Ma c’è di più, Japan Studio è riuscito nel difficile compito di prendere degli oramai consolidati clichè, presi di peso da svariate mitologie e reinventarli completamente. Entrando più nei dettagli della storia, lo scopo del gioco è quello di sconfiggere il malvagio stregone Magusar, per farlo però vi servirà la chiave del suo potere che potrete ottenere solo leggendo Librom fino alla fine e rivivendone in prima persona, i ricordi. A distinguere ulteriormente questo gioco di ruolo d’azione dalla massa, ci pensa il rito di morte, in pratica una volta esaurita l’intera barra dell’energia potrete scegliere se  morire oppure farvi resuscitare dal partner (visto che il gioco dispone di una modalità cooperativa fino a quattro giocatori), oppure avviare un rito che infliggerà un ingente quantitativo di danni al nemico, ma che lascerà debilitato il protagonista anche nei livelli successivi.

Per curarsi basterà usare le lacrime di Librom, che verranno fornite da lui stesso passato uno specifico lasso di tempo. Ogni mostro una volta sconfitto tornerà al suo aspetto originario e avvicinandosi alla sua carcassa,  potremmo decidere se sacrificare o salvare la sua anima. Scegliendo di salvare l’anima la barra della  vita aumenterà, al contrario sacrificandola aumenteremmo il potere magico.  Le abilità sono combinabili fra loro durante i combattimenti, tuttavia a scontro iniziato non si potranno più modificare le abilità scelte in precedenza, visto che tale azione può essere fatta solo attraverso Librom (sorta di grosso tomo parlante, che accompagnerà  il misterioso mago senza nome, nel corso delle sue disavventure). Altra aggiunta interessante è una modalità chiamata Occhio della mente, che vi permetterà sia di individuare i punti deboli dei nemici, che oggetti con i quali poter interagire. I vari poteri che sbloccherete nel corso dell’avventura, inoltre, potranno persino essere combinati, aggiungendo ulteriore varietà agli scontri. Una storia intrigante e ben narrata, un art direction ricercata ed un gameplay innovativo e ben strutturato chiudono il cerchio, su un titolo che siamo certi, farà parlare di se molto a lungo.