Lo sport “conteso” tra virtualità e realtà

Lo sappiamo tutti: la VR non ci ha messo molto a impadronirsi del cuore dei fan e a farsi accogliere a braccia aperte fin dai suoi primi sviluppi dalla game industry e dal mondo dell’intrattenimento. Difatti, oltre al suo utilizzo prettamente ludico, nel corso dei mesi abbiamo potuto conoscere assieme numerosissime iniziative VR intraprese nel mondo del cinema e della televisione, fra le quali alcune di grande rilievo come la promozione dell’ultimo capolavoro di Christopher Nolan proprio a base di Oculus Rift. Eppure, ciononostante, esiste un mondo in cui la VR sembra incontrare ancora diverse difficoltà di applicazione. Sto parlando dello sport, un settore che a detta di molti risulta particolarmente ostile alla realtà virtuale, che è stata spesso “accusata” di non consentire ai suoi utenti mobilità ed esercizio fisico. Un pensiero questo decisamente lontano dalle menti di EON Sport VR, dove si è deciso di rivoluzionare il football americano con un progetto davvero interessante. 

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Attraverso una campagna Kickstarter lanciata di recente, in quel di Kansas City il team di EON Sport VR ha avviato l’integrazione della realtà virtuale agli allenamenti di quello che di fatto è uno degli sport più popolari negli Stati Uniti. Il loro obiettivo consiste nella costruzione di diverse sessioni di allenamento attraverso l’utilizzo di Dive Sport, un visore VR che si serve di uno smartphone come Samsung Gear VR e che ha il compito di rendere la preparazione atletica dei calciatori “divertente come un videogioco” ed “efficiente come un addestramento“. Per far sì che ciò avvenga, assieme a questo nuovo hardware è stato messo a punto anche il software Sidekiq in grado di funzionare con esso: si tratta di un simulatore di football americano che le varie squadre possono utilizzare per ricreare scenari e partite in realtà virtuale.

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Lo so, è difficile credere che indossare un visore VR e posizionarsi davanti ad uno schermo per affrontare omini fatti di poligoni equivalga ad indossare la divisa e a scendere in campo per fronteggiare atleti in carne e ossa dotati di cervello e indiscusse qualità atletiche. Di fatto non ci credo neanch’io, visto che da buona ballerina so perfettamente che il corpo si plasma e si prepara alla competizione soltanto con un costante lavoro fisico e mentale. Ma provate a pensare per un momento al grosso contributo che il progetto di EON Sport VR potrebbe dare alle squadre nella conoscenza di volta in volta del prossimo avversario. Come immagino sappiate, di solito una partita viene preparata tatticamente sulla base dei punti di forza e dei punti deboli dell’avversario, che normalmente vengono analizzati visionando videocassette su cui sono stati registrati i suoi ultimi incontri. E se invece di visionarli ci fosse la possibilità di “tastarli con mano” e cimentarsi con essi prima della partita vera e propria?

E’ proprio in tal senso che ritengo l’idea di EON Sport VR davvero geniale, come confermato dalle celebrità del football americano che hanno deciso di sostenerla. Tra loro vi è Mike Ditka, noto al pubblico per aver trasformato i Chicago Bears in una delle squadre più temute della NFL negli anni Ottanta. A proposito del progetto, Ditka ha affermato che “EON Sport rivoluzionerà il football nel modo di analizzare tatticamente la partita, nel modo di studiare l’avversario e nel modo di affrontare la preparazione atletica. Si potrà avere una visuale di gioco che è sicuramente migliore dei filmati su videocassette usati tante volte in determinate situazioni. Si tratta di un progetto rivoluzionario e incredibile.

A fare da eco alle parole di Ditka ci sono quelle di Brendan Reilly, CEO di EON Sport VR, che ha aggiunto: “Se finanziato a dovere, il nostro progetto potrà essere dotato di tanti aspetti social che vanno bene al di là della semplice campagna Kickstarter. È abbastanza incredibile come tutto stia procedendo per il verso giusto. La prima tessera con cui abbiamo dato il via all’effetto domino è stata la resa grafica dei complessi ambienti interattivi su uno smartphone. La seconda è stata l’ottenere una risposta positiva da parte di coach del calibro di Mike Ditka, Terry Shea e Steve Clarkson, che lavorando con noi possono darci suggerimenti preziosissimi in merito all’aiuto concreto che questa tecnologia può fornire ai calciatori.

A mio parere, credo che rivoluzionario sia il termine più adeguato per definire tale progetto in quanto, qualora dovesse ottenere successo e divenire di uso comune nel football americano, si potrebbe pensare a una sua applicazione anche nel calcio, nella pallavolo, nella pallacanestro, nel tennis e in qualsiasi altro sport che preveda lo scontro con uno o più avversari. E se ciò dovesse accadere, la VR avrebbe un ulteriore incentivo per diffondersi a macchia d’olio in tutto il mondo. E voi cosa ne pensate?