Yves Guillemot: “La VR è come il Wii”

Come avevamo già riportato, Ubisoft sta guardando alla realtà virtuale; all’ultimo E3 erano infatti disponibili delle esperienze in VR dedicate a popolari IP della compagnia. In un recente meeting con gli investitori, il capo di Ubisoft Yves Guillemot ha fatto emergere qual è il pensiero della sua compagnia riguardo alla virtual reality, e quale valore effettivamente porta all’industria. Ecco le sue parole, in risposta alla domanda di un investitore a proposito del coinvolgimento di Ubisoft nello sviluppo VR:

“Una cosa molto interessante della VR è che hai a disposizione l’accessibilità; molta più accessibilità di quanta se ne abbia con un pad. Questo perché semplicemente muovendo la testa si può interagire con il mondo in cui vi trovate. Quindi quest’industria può attirare molte più persone, come è già successo con il Wii, o con i touchscreen, se guardiamo per esempio ad Apple”.

Non si tratta soltanto di parole: il coinvolgimento di Ubisoft nella VR è tutt’altro che timido, dal momento che la compagnia ha già investito una cifra significativa (si parla di “qualche milione di euro”) nella ricerca e nello sviluppo in ambito VR. Alcuni dei frutti di questo investimento, come riportavamo a inizio articolo, potevano essere fruiti all’ultimo E3, ma Ubisoft sembra essere intenzionata a spingersi ancora oltre, sfruttando la sua ben nota capacità di creare ambienti interattivi.

“Il fatto che creiamo mondi è un grande valore aggiunto, perché una volta creati si può avere un’esperienza VR adattabile a diversi tipi di clienti. Quindi, per esempio, se si pensa al mondo di Assassin’s, sarete in grado di camminarvi dentro e visitarlo, o magari avrete dei piccoli elementi da seguire.

L’idea di un open world in realtà virtuale è sicuramente allettante, e per giunta ancora perlopiù inesplorata, dal momento che la maggioranza degli sviluppatori indie al lavoro sulla VR non ha i mezzi per produrre qualcosa del genere. Guillemot ha comunque puntualizzato che, almeno per il momento, la compagnia non annuncerà esperienze in VR. Le sue dichiarazioni sono comunque interessanti e danno una nuova prospettiva dello sviluppo in realtà virtuale. Mi trovo molto d’accordo con l’affermazione che la VR sia accessibile: quale altro medium permette di interagire con un gesto naturale come girare lo sguardo? Voi come la pensate?