Samsung ci presenta Bedtime VR Stories

Quante volte abbiamo parlato di quanto sia versatile il potere della realtà virtuale? Credo sia un concetto espresso così tante volte che potrebbe essere diventato il motto stesso di questa innovativa tecnologia. Malgrado sia qualcosa che abbiamo ormai sedimentato e fatto nostro, continuiamo a sorprenderci di fronte a tutte quelle trovate a cui magari non abbiamo neanche mai pensato: uno strumento, infinite applicazioni. Questa volta è Samsung che ci mostra il suo estro creativo e vedremo insieme come vuole portare ad un nuovo livello quel lasso di tempo intimo e speciale che si viene a creare tra genitori e figli quando arriva il momento della storia della buona notte. Chi di noi non ha mai avuto mamma o papà a bordo letto che ci leggeva una fiaba? Tramite un’applicazione, tutto questo si trasformerà in un viaggio nella fantasia: in coppia, i due verranno immersi in un mondo virtuale ispirato alle fiabe, dove sarà possibile comunicare via chat vocale, nel caso fossero distanti tra loro, e personalizzare il proprio avatar in base ai loro gusti. Tutto quello che ci servirà, saranno un paio di cuffie, un Cardboard oppure un Gear VR e la voglia di sognare insieme.

E’ così che Samsung ha spiegato perchè hanno pensato di realizzare questa applicazione:

Condividere una storia della buonanotte è incredibilmente speciale. Ma giorni di lavoro più lunghi e orari frenetici rendono questo molto più difficile. Noi della Samsung crediamo che la tecnologia ci dovrebbe portare più vicini. Ecco perché abbiamo sviluppato Bedtime Stories VR, così che genitori e bambini possano godersi una storia insieme anche quando sono distanti. Tramite i visori, l’applicazione crea una storia in un ambiente VR in cui genitore e figlio possono vedere e interagire con l’altro, per un’esperienza condivisa coinvolgente. Bedtime Stories VR è al momento in fase di sviluppo in attesa della sua pubblicazione.

Per quanto affascinante e toccante possa essere questo tipo di interazione veicolata dai visori, potrebbero sorgere dubbi su come andrebbe moderato l’uso di tale tecnologia, visto che si parla di rapporti familiari importanti. Fino a quando si parla di genitori che, per motivi di forza maggiore, non possono fisicamente essere presenti lì con i figli, Bedtime VR Stories risulta una alternativa estremamente interessante, ma che succede se invece lo utilizziamo semplicemente per raccontare una storia quando siamo presenti nella stessa stanza? Quanto guadagna o quanto perde l’esperienza del bambino? Potrà mai diventare un vero sostituto del metodo classico? Quanto potrebbe influenzare il legame genitore-figlio? Sono sicuramente quesiti interessanti, ma aspetti che solo potenzialmente potrebbero rivelarsi negativi non devono distrarci da quelli che invece sono aspetti effettivamente positivi: la VR, additata come strumento che aliena, isola, allontana, dimostra che queste accuse sono assolutamente infondate e che, invece, rappresentano un nuovo modo di avvicinare le persone. Aspettando che tutto questo sia accessibile al pubblico, perchè non spolverare i vecchi libri di favole di quando eravamo piccoli e non dedichiamo un momento della nostra serata per leggere una storia ai nostri figli o fratelli minori?