The Night Cafe: un tributo a Van Gogh in VR

La realtà virtuale si è affermata come uno strumento estremamente potente per quanto riguarda le pratiche artistiche, ormai non ci sono dubbi. Tilt Brush ne è sicuramente un esempio lampante di questo immenso potenziale creativo, così come The Wave VR, con il quale è possibile vedere la musica tramite luci e colori. Allo stesso modo è possibile ricreare interi musei e monumenti virtuali a cui tutti possono accedere semplicemente indossando un visore, e ciò rappresenterà, negli anni a venire, un’occasione enorme per tutto ciò che riguarda la promozione culturale. Ma la realtà virtuale può fare molto di più. La VR è capace di reinventare, reinterpretare e offrire nuove prospettive di praticamente qualsiasi cosa. Perchè quindi limitarci a riprodurre un museo? Borrowed Light Studios ha infatti realizzato The Night Cafe, un tributo al celebre pittore Van Gogh e ai suoi dipinti. L’estro e il genio di questo artista riecheggiano dal passato ancora oggi, e la sua sensibilità artistica era rivolta così lontano nel futuro, che è riuscito a ispirare, con le sue opere surreali, un’esperienza in realtà virtuale.

La particolarità di quest’app, disponibile gratuitamente su Steam per Oculus Rift e HTC Vive e su Oculus Store per GearVR, è che non ci mostra semplicemente i suoi quadri, bensì ci fa entrare direttamente in essi. I ragazzi della Borrowed Light Studios, infatti, hanno ricreato degli ambienti 3D ispirandosi alle opere di Van Gogh, quali Il caffè di notte, la Camera di Vincent ad Arles, l’inconfondibile Notte Stellata, ma anche tutti quei dettagli tipici dell’artista, quali le forme e i colori o i suoi caratteristici girasoli. Abbiamo la possibilità di muoverci dentro questi ambienti per osservarli in ogni loro dettaglio, ma non solo: gli sviluppatori si sono divertiti anche a immaginare cosa potesse nascondersi dietro porte, finestre e oggetti ritratti nei suoi dipinti, offrendo una prospettiva completamente nuova dei suoi lavori. La dinamicità, caratteristica tipica di Van Gogh, è stata tradotta in movimento. Gli oggetti, le luci e i personaggi, infatti, non sono statici ma si muovono, ricreando un ambiente vivo e surreale, proprio come le sue opere. Questo tipo di progetti rappresentano davvero come la VR può reinterpretare l’arte: provate a immaginare la stessa cosa, però coi quadri di Picasso, di Munch, di Dalì, magari realizzandoci intorno un vero e proprio gioco piuttosto che un’esperienza! Certo che sarebbe decisamente inquietante ritrovarci dentro la Morbida costruzione con fagioli bolliti, eh?