Veeso punta a rivoluzionare la comunicazione in VR col suo sistema di riconoscimento facciale

Parlare dei sistemi di controllo per la realtà virtuale è un argomento complesso, e lo è ancora di più progettare delle periferiche che si muovono in armonia col corpo e assecondino i movimenti e le reazioni naturali dell’essere umano. Mai come adesso è stato possibile parlare di una tecnologia pensata per essere letteralmente a misura d’uomo. Il visore deve avere schermi e lenti che simulino il senso di distanza, di messa a fuoco e di dettaglio percepito dall’occhio, deve essere leggero, per permettere la totale libertà di movimento a testa, collo, spalle e schiena, e così devono esserlo i controller. Questi ultimi devono poter essere tenuti in mano facilmente e ogni pulsante per interagire col gioco deve essere a portata immediata: la nostra mano virtuale, teoricamente, dovrebbe essere reattiva esattamente come quella reale. Questo è solo un accenno, se ne potrebbe parlare a lungo, ma è sufficiente per capire che di lavoro da fare ce ne è davvero tanto. Qualcuno però ha pensato che tutte queste cose non fossero sufficienti, e si è messo a lavorare per portare nel mondo virtuale un’altra caratteristica dell’essere umano, in assoluto quella che più accomuna ogni individuo della nostra specie: le espressioni del volto.  La Veeso, un’azienda tutta italiana, ha iniziato una campagna di crowdfunding su Kickstarter per realizzare Veeso, l’omonimo HMD con la capacità di riconoscere le espressioni del nostro viso e riprodurle nel mondo virtuale. Attualmente, il team è riuscito a raggiungere la soglia dei $21,894 sugli $80.000 posti come obiettivo, e se dovessero riuscirci, prevedono di distribuire il loro prodotto a partire da dicembre di quest’anno. Per chiunque fosse interessato, hanno dato la possibilità di ottenere uno in anticipo se la nostra offerta raggiunge almeno i $70. Veeso è un HMD wireless, compatibile con smartphone iOS e Android, fornito di una telecamera infraroassi interna che punta su occhi e sopracciglia, e una esterna che riprende la mascella e la bocca.

Il tutto, viene quindi elaborato dal sistema e convertito in informazione digitale per trasportare qualsiasi nostra espressione sul nostro avatar virtuale in tempo reale. Nella versione sono previste telecamera fornite di tecnologia eye tracking per individuare la posizione delle pupille, quando siano aperti o chiusi gli occhi e i piccoli movimenti delle sopracciglia utili a capire in che direzione è rivolto il nostro sguardo. Il potenziale per questo tipo di tecnologia è davvero vasto. Le applicazioni social saranno le prime interessate a questo sistema di riconoscimento facciale, permettendo di approfondire ulteriormente sia l’immersività dell’esperienza, sia gli strumenti comunicativi a disposizione dell’utente. Tutto ciò non è per niente da sottovalutare. Sono tanti quelli che si lamentano delle attuali chat perchè non permettono di cogliere molte delle sfumature che fanno parte della comunicazione umana, ed è proprio perchè manca il linguaggio del corpo e del volto, i quali costituiscono il 70% del nostro modo di comunicare. Anche i videogiochi però avranno ben motivo di essere attratti da un visore simile. Immaginate un gioco di ruolo in cui gli NPC reagiscono diversamente in base alle proprie azioni, ma saranno anche in grado di percepire le nostre espressioni facciali, modificando il comportamento in base ad esse. Ora è facile ridere in faccia a quell’orco che ci sta minacciando con la sua ascia, ma provate a farlo quando questo lo farà uscire completamente fuori dai gangheri e il nostro viso sorridente potrà essere ammirato dalla punta di una picca…