Deepoon a lavoro su un tracking system per mobile VR

Ci sono alcune differenze tra un visore di alta fascia e quelli pensati per funzionare grazie al nostro smartphone. Indubbiamente, la prima fra tutte, è che il primo costa decisamente di più rispetto al secondo, cosa più che giustificata dal livello di prestazioni. Un mobile HMD però, è wireless, il che lo rende meno ingombrante e suscettibile ad incidenti, ma c’è una differenza che spicca di più tra tutte, ed è il vero motivo per cui qualcuno può preferire un visore di alta fascia: il sistema di tracciamento. La possibilità di essere collocato all’interno di uno spazio virtuale è la caratteristica che distingue avere degli schermi sulla faccia dall’essere dentro un mondo digitale. Ciò garantisce un livello di immersività senza eguali, e i visori per smartphone, purtroppo, non possono vantare un sistema integrato altrettanto prestante, a parte il giroscopio interno, con limiti tecnologici annessi. Poichè la realtà virtuale per cellulare è attualmente la più accessibile al pubblico, ed è destinata comunque a essere ben diffusa anche quando i visori di fascia alta diventeranno più economici, la Deepoon, compagnia cinese impegnata nello sviluppo di tecnologie VR, in collaborazione con G-Wearables, ha deciso di mettere a punto un tracking system pensato appositamente per visori mobile. L’idea è molto simile al sistema già utilizzato da HTC Vive: delle base stations piazzate in giro fornite di un sistema di tracciamento laser per individuare la posizione dell’utente, così da avere uno spazio fisico in cui muoverci e inviare ogni nostro spostamento, lungo tutti e tre gli assi, al mondo virtuale.

La compagnia spiega la struttura e il funzionamento generale:

Ogni stazione contiene due motori completamente ortogonali ad alta precisione, i quali possiedono una una deviazione di sincronizzazione di non più di 0,02 gradi e muovono un laser di 830 nanometri di laser per scandire lo spazio. Il frame rate è di 240 Hz. Insieme, forniscono una localizzazione precisa. Tutto ciò di cui il tester ha bisogno è un modello integrato VR per muoversi liberamente in un spazio preciso e ogni punto verrà calcolato automaticamente con un errore massimo di 1 millimetro.

Uno degli aspetti più interessanti è che queste base stations possono tracciare più visori contemporaneamente grazie ad un sistema di navigazione inerziale per la localizzazione relativa, così che se un visore dovesse coprire l’altro e bloccare uno dei raggi laser, grazie all’altra base station, saprà sempre dove è posizionato l’utente ostruito. Non è chiaro invece se il visore utilizzabile deve essere a sua volta fornito di sensori, come la logica suggerisce, ma la compagnia non ha fornito informazioni al riguardo. Il sogno sarebbe quello di HMD per smartphone con un sistema integrato di tracciamento, così che possa essere utilizzato potenzialmente ovunque, e non solo all’interno di una stanza, e questo rappresenta certamente un passo in avanti per dargli vita.