Resident Evil Requiem Anteprima: la paura è soltanto l’inizio

Resident Evi Requiem Capcom Spotlight

Lo ammetto, senza girarci troppo intorno: Resident Evil Requiem (o Resident Evil 9) è uno dei titoli che attendevo e attendo maggiormente. La mia vita videoludica, del resto, è partita proprio lì, con un battesimo di sangue precoce, per la società attuale – probabilmente – impossibile e impensabile. Che ci crediate o meno, Resident Evil è stato il primo videogioco “serio” a cui ho giocato, ed è abbastanza paradossale, se pensate che all’epoca avevo solo 9 anni.

Sembra un discorso prefabbricato, un racconto messo su ad hoc e confezionato apposta per raccontare una bella favola a lieto fine, ma non è proprio così. Resident Evil mi riporta alla memoria anche momenti oscuri e che cancellerei volentieri della mia vita, ragion per cui ogni volta che esce un nuovo capitolo della saga di Capcom, in qualche modo, lo piazzo in parallelo a un nuovo step della mia esistenza, in generale. E, tornando a cose un po’ meno sdolcinate e pesanti, dopo gli ultimi due capitoli, è assolutamente lecito e scontato avere un hype smisurato nei confronti del nuovo Resident Evil che, finalmente, ha un nome e un’identità ufficiale: Requiem.

Sul palco della Summer Game Fest 2025, finalmente, Capcom ha lanciato la bomba finale e ha svelato ufficialmente il nono capitolo (numerato) della serie che, appunto, si chiamerà Resident Evil 9: Requiem, con quel “Nove” chiamato a fare il gioco di parole con la “q” del suffisso scelto. Non è un nome a caso, non per come sembra voler andare a parare la storia, una storia che sembra preannunciarsi ancor più oscura, a tratti quasi spietata, di quelle che l’hanno preceduta negli ultimi anni (e probabilmente non solo).

In attesa di nuove informazioni sul gioco, che per ora sono ancora molto poche, proviamo a fare un po’ il punto della situazione e, intanto, possiamo solo aspettare e sperare che il 27 febbraio 2026, data scelta per il debutto, possa arrivare prima possibile, anche se, lo sappiamo, l’attesa sarà veramente estenuante.

Resident Evi Requiem
Grace Ashcroft è la nuova, tormentata, protagonista… ma sarà la sola?

Resident Evil Requiem: c’è morte oltre la morte

Ho deciso di aprire questo articolo facendo leva sul passato della serie e non è un caso. Per quanto Resident Evil Requiem sembra voler essere un grosso passo avanti per la serie, in più di un aspetto, vuole partire dalle basi, da dove tutto è cominciato. Il corposo trailer mostrato durante lo show capeggiato da un Geoff Keighley tronfio come non mai, ha mostrato una delle location storiche della serie, quella centrale di polizia di Raccoon City diventata un po’ il simbolo del videogiochi tra fine anni novanta e l’inizio del nuovo millennio. È gia stato confermato, in via ufficiosa, che Raccoon City sarà una delle tappe della nuova avventura, ma molto probabilmente non sarà l’unica location esistente.

Lo stato in cui la città è ridotta simboleggia l’inequivocabile passaggio del tempo che conferma quella sorta di salto temporale intravisto negli ultimi capitoli della serie. Resident Evil 9, però, sembra avere poco altro in comune con il filone narrativo legato a Ethan, Rose e Chris. Anche se, ovviamente, immagino che la “New Umbrella” rimanga affacciata sullo sfondo, questo blocco narrativo ha come protagonisti attori e situazioni diverse, narrativamente lontane. La protagonista di Resident Evil Requiem è Grace Ashcroft, new entry assoluta per la saga e figlia di Alyssa Ashcroft, uno dei volti principali del capitolo spin-off Resident Evil Outbreak.

Impacciata, vistosamente e pesantemente turbata ma sinceramente determinata, la giovane dai capelli dorati è la protagonista indiscussa di questo primo trailer ufficiale, con cui Capcom ha anche gettato le prime basi per dare un’idea di cosa ci attenderà una volta varcati i cancelli metaforici di questo nuovo mondo di terrore e oscurità. La giovane, apparentemente un’agente, più probabilmente consulente florense dell’FBI è chiamata a indagare sulle misteriose sparizioni e i terrificanti omicidi che affliggono la zona del Wrenwood Hotel, un luogo di terrore a cui Grace è fortemente, suo malgrado, legata. Il posto, infatti, è lo stesso in cui la madre ha perso la vita diversi anni prima, e il pensiero sconvolge profondamente la sua già pesantemente provata mente. La parte finale del trailer mette in luce ricordi oscuri, visioni terrificanti, frammenti di un passato che diventa presente, fino ad abbracciare un futuro incerto e spaventoso, immerso in una nuova nube di orrori di cui, però, al momento ne abbiamo avuto soltanto un piccolissimo assaggio.

Nuovi orrori ci aspettano con Resident Evil Requiem

Open World? C’è Leon Kennedy?

Resident Evil Requiem avrà come protagonista Leon S. Kennedy? Prima di questo trailer, la maggior parte del pubblico, degli insider e degli addetti ai lavori, avrebbe giurato che sarebbe stato così. Del resto, tutti gli indizi portavano in questa direzione e, a dirla tutta, mi piace pensare che sia ancora così. Del resto, e lo si sente indistintamente nel finale, Leon fa effettivamente la sua “comparsa”, a un certo punto del trailer, si sente la sua voce e sembra che sia rivolta proprio al destino della giovane Grace. Verso la metà del trailer, infatti, si sente una voce esclamare “ha visto gli stessi orrori che ho visto io”, e mi è sembrato proprio che fosse quella di Leon. Sommando tutto, mi è iniziata a balene un’idea magari super eccitante: e se il gioco avesse un doppio protagonista, magari con una storia intrecciata, in stile Alan Wake 2? Sarebbe un qualcosa di già visto, ovviamente, anche nella serie e rappresenterebbe un altro tassello sull’altare del ritorno alle origini, ma allo stesso tempo sarebbe anche qualcosa di “nuovo” dopo il monopolio della famiglia Winters degli ultimi capitoli.

Un doppio protagonista, con Leon in prima linea, andrebbe anche a contestualizzare meglio il ritorno dello storico setting di Raccoon City e la sua, apparente, centralità nella storia, in un mondo di gioco che promette di essere decisamente più aperto rispetto al passato. Capcom aveva lasciato intendere che il nuovo corso di Resident Evil potrebbe essere legato al passaggio open world, e il fatto che sembrano essere esserci più location potrebbe essere un piccolo indizio, magari, di un mondo più esteso, magari ancor più ampio di quello di Village, in un open map ancor più marcato. Quel che è certo è che in Requiem c’è una componente dark-trhriller-horror veramente centrale. Omicidi, persone scomparse, morti misteriose, tutto rema in direzione di un potere oscuro “superiore” predominante, di un qualcosa nascosto nel buio da cui difendersi, strizzando un po’ l’occhio a produzioni come Mindhunter, Supernatural e via dicendo. È, ancora, un ritorno alle origini, un messaggio d’amore, così com’è stato Resident Evil 7, e non è un caso che i due titoli ne condividano gran parte dello staff.


Seppur avvolto ancora profondamente nel mistero, Resident Evil Requiem sembra già avere tutte le carte in regola per risultare uno dei titoli più dominanti del 2026. Capcom sembra decisa a fare un grande passo avanti per il futuro e vuole farlo abbracciando il passato, strizzando un occhio (forse anche due) al presente. Il presente si chiama Grace Ashcroft, tormentata protagonista del nuovo capitolo, la cui genesi sembra essere il fulcro di una storia che ha bisogno di dire e dare tanto a tutta la serie. Purtroppo, al momento c’è molto poco su cui lavorare. Le premesse, però, ci sono tutte e io mi sento molto fiducioso. Ora bisogna solo aspettare sette mesi, e non sarà affatto facile.