Recensione Dark Souls Remastered

Non sono molti nel panorama videoludico i titoli che sono stati in grado di compiere un’autentica rivoluzione nel medium, produzioni che al loro passaggio hanno lasciato un marchio talmente tanto indelebile da entrare prepotentemente nel glorioso olimpo dei giochi piรน importanti di sempre. Sembrerร  assurdo e controverso anche solo da immaginare per molti, ma Dark Souls รจ uno di questi: potremmo, difatti, realmente contare sulle dita di una mano i videogame aventi elementi innovativi cosรฌ rivoluzionari da generare, totalmente involontariamente, addirittura un sottogenere nella categoria d’appartenenza; Dark Souls ebbe l’impetuosa forza di sconvolgere completamente lo statico ambito degli RPG, coniando una nuova vincente formula chiamata appunto souls-like, proprio a testimonianza dell’unicitร  del mix di meccaniche ideate e partorite dalla geniale mente di Hidetaka Miyazaki. In un periodo storico in cui i titoli furono per la maggior parte elementari, guidati, banali e molto simili tra di loro, From Software ebbe lo straordinario coraggio di lanciare un prodotto estremamente complesso, dannatamente subdolo e sfacciatamente criptico, privo di una narrazione classica, sprovvisto di consigli lapalissiani sugli obiettivi da portare a termine e, all’epoca, anche piuttosto datato graficamente. Nonostante tutti questi handicap, la qualitร  che avvolgeva il pargolo della software house giapponese era quasi soverchiante, e il fascino magnetico della direzione artistica sublime: l’anima oscura era riuscita a sedurre e ammaliare, conquistando milioni di player grazie sia a un livello di sfida finalmente soddisfacente che a un level design rimasto ancora, con tutta probabilitร , imbattuto anche dalle successive incarnazioni. A distanza di ben sette anni dalla sua prima versione, e dimenticando il pessimo porting realizzato su PC (reso godibile soltanto attraverso la passione ardente dei modder), Dark Soulsย Remastered arriva sugli scaffali di tutto il mondo, proponendo migliorie generali, frame rate stabile e finalmente un netcode degno di questo nome. Scopriamo insieme i risultati dell’inedita edizione.

Nel caso in cui non sappiate assolutamente nulla della magnificente opera di From Software, รจ fondamentale compiere una piccola digressione rivelando per sommi capi la trama di base del titolo. Nell’era degli Antichi, il mondo, oscurato e depauperato dalla nebbia, era governato dai draghi eterni; poi un giorno, per puro caso, sorse la fiamma primordiale, la quale generรฒ il fuoco. Esso, dotato di uno straordinario potere, creรฒ distinzioni in un territorio completamente privo di colori e sentimenti:ย il caldo e il freddo, la vita e la morte, la luce e le tenebre. La fiamma primordiale, perรฒ, non si limitรฒ a creare il fuoco, ma diede vita anche ai quattro Lord:ย Nito, il primo dei morti, la Strega di Izalith e le sue figlie del Caos, Gwyn, il Signore del sole, ed infine il Nano furtivo, da cui deriva l’umanitร . Essi, grazie all’intervento diย Seath il Senzascaglieย (nato privo del manto protettivo tipico dei propri simili), riuscirono ad annientare la stirpe dei draghi, dando vita ad un’epoca di serenitร  e prosperitร : l’Era del Fuoco. Essa ben presto, perรฒ, cedette il passo all’oscuritร , e in un tentativo di salvataggio disperatoย Gwin decise di vincolare la fiamma a sรฉ stesso, sacrificandosi salvando l’umanitร , ma rimandando soltanto l’inevitabile. Il nostro viaggio inizierร  nelle oscure prigioni nascoste del Rifugio dei Non Morti, fino poi ad arrivare alla sontuosa Lordran, nella quale pericoli, esseri vuoti e temibili avversari ostacoleranno il destino del prescelto.

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Non ci troviamo in alcun modo dinnanzi a un remake, ma ad un abbellimento estetico della stessa identica versione rilasciata nel 2011, caratterizzata da una risoluzione maggiorata e un frame rate raddoppiato.

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Entrando nel vivo dei contenuti della riedizione รจ scontato ma doveroso compiere un’importante affermazione: non ci troviamo in alcun modo dinnanzi a un remake, bensรฌ ad un abbellimento estetico della stessa identica versione rilasciata nel 2011. Purtroppo, anche a causa di strane nomenclature attribuite dagli stessi studi di sviluppo, come nel caso diย Crash Bandicoot:ย N.ย Sane Trilogy,ย ingiustamente definito una rimasterizzazione quando, invece, chiaramente un remake, la confusione sui temi appena citati รจ preponderante, per questo รจ opportuno specificare cosa l’utente si troverร  di fronte. In molti speravano nella possibilitร  di uno stravolgimento delle meccaniche di gioco in stile Dark Souls 3, potendo approcciarsi ad un prodotto piรน veloce, dinamico e moderno, ma cosรฌ non sarร : tutto quello che ricordavamo del gameplay del primo capitolo della trilogia รจ rimasto esattamente identico, ricevendo un importante miglioramento esclusivamente per ciรฒ che riguarda la stabilitร , oltre che migliorie significative ad aspetti collaterali. Innanzitutto, su PlayStation 4 e Xbox One la produzione girerร  a 1080p e 60 frame al secondo, rappresentando un gigantesco passo in avanti rispetto all’edizione originale, ancorata ai 720p e 30 fps molto instabili. Nelle versioni potenziate delle rispettive piattaforme, invece, sarร  possibile immergersi nell’oscuro mondo con una grafica in 4K upscalata, godendo di un colpo d’occhio generale nettamente superiore.

Impossibile non rimanere incantati dalle fiamme che ardono.

Un elemento sul quale From Software non รจ quasi mai riuscita ad eccellere รจ proprio la fluiditร  di gioco, spesso, per usare un eufemismo, claudicante e incapace di valorizzare quanto prodotto: ebbene, possiamo affermare con assoluta certezza che la versione rimasterizzata di Dark Souls non presenterร  nemmeno un lieve abbassamento degli fps, risultando sempre graficamente ancorata ai 60 frame per secondo promessi. Anche nella tanto odiata Cittร  Infame il frame rate reggerร  egregiamente, permettendo finalmente di vivere un’esperienza quantomeno non frustante sotto il profilo tecnico. Oltre a ciรฒ, anche gran parte delle texture sono state ripulite, perfezionate e upgradate, apparendo nettamente superiori se paragonate al passato. Purtroppo non possiamo ammettere che lo stesso trattamento sia stato impiegato trasversalmente su ogni elemento di gioco, e in piรน di un’occasione ci รจ capitato di osservare una non perfetta riproposizione degli stessi; ciรฒ, nonostante non siano eclatanti i casi, ci ha fatto storce un po’ il naso, in quanto appare incomprensibile e innaturale che un’operazione concepita per rivitalizzare graficamente un prodotto datato presenti imperfezioni del genere. Intendiamoci: nulla di realmente dannoso, ma ciรฒ non toglie che non dovrebbero esistere problematiche di questa tipologia su di un prodotto espressamente pensato per fornire un impatto visivo superiore.

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Nel complesso il lavoro svolto risulta di ottimo livello, ma non curato come ci si sarebbe potuto aspettare.

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A parte ciรฒ, รจ splendido notare il rifacimento completo tanto del fuoco dei falรฒ, contraddistinto da colori vividi e accesi e capace di fornire reale sollievo anche solo osservandolo, che dello sprite dei drop dei nemici: anch’esso caratterizzato da un blu piรน fervido rispetto al capitolo originale. Sulla questione colori occorre comunque spendere un paio di righe: รจ evidente che l’obiettivo dei developer fosse quello di rendere alcuni elementi di gioco nettamente piรน brillanti e vibranti alla vista, ma il risultato finale, in alcuni casi, rischia di allontanare la remaster troppo, sotto il profilo artistico, dal capostipite. Difatti รจ stata impiegata una saturazione dei colori molto netta, la quale causa uno stacco lampante con il resto dell’ambientazione: impossibile non citare l’erba, le pozze di sangue dei giocatori deceduti in altri mondi e anche la riproduzione di alcune armature. Nel complesso, il lavoro risulta comunque buono, ma non curato come ci si sarebbe potuto aspettare. Eccezionali passi in avantiย per quel che riguarda i consumabili, finalmente spremibili contemporaneamente, l’interfaccia, completamente scalabile, e la ricalibrazione della mappatura dei tasti del controller: possiamo dire addio a futili morti tentando di effettuare disperatamente un salto premendo piรน volte il tasto cerchio, ora potrete utilizzare i servigi del ben piรน comodo L3, esattamente come accade nel terzo capitolo della saga.

Che dite, saltiamo?

Altra importante novitร  riguarda l’online: se nell’opera originaria i server erano piuttosto traballanti, per la versione remastered sono stati completamente ricreati da zero, offrendo difatti un’esperienza complessiva nettamente superiore.ย Durante la nostra prova non abbiamo riscontrato grossi problemi di lag, gli scontri erano fluidi e tutto funzionava per il meglio. Inoltre la possibilitร  di immettere una password stile Bloodborne e Dark Souls 3 per poter richiamare i propri amici e l’incremento delle evocazioni fino a sei giocatori, rispetto alle quattro dell’originale, rappresentano migliorie decisamente gradevoli ed efficaci, capaci di ammodernare l’esperienza online. Aggiornata l’attribuzione delle Estus nel PvP degli invasori, le quali sono state diminuite, e introdotta anche la modalitร  arena per scontri 3 contro 3, esattamente come avviene nel terzo episodio. Guardando invece alla giocabilitร , sicuramente reimmergersi in Dark Souls dopo il terzo capitolo รจ molto piรน complesso di come ce lo saremmo aspettati, in quanto le animazioni, la legnositร  del sistema di controllo o le imperfezioni dovute all’intelligenza artificiale non riprogrammata seguendo gli standard imposti dall’ultimo esponente del brand rappresentano delle lacune piuttosto evidenti. Di certo non potevamo aspettarci uno stravolgimento totale del titolo, anche perchรฉ รจ stato pensato e concepito proprio per questo tipo di gameplay, tuttavia rimane il fatto che l’arretratezza complessiva รจ tangibile e indiscutibile.

In conclusione, Dark Souls Remastered riesce pienamente a fornire ai neofiti un valido motivo per approcciarsi alla saga: grafica nettamente migliorata rispetto al passato, frame rate granitico sui 60 fps e un sistema online non solo piรน stabile, ma anche maggiormente divertente da giocare grazie alla possibilitร  di evocare fino a sei giocatori. Anche i player navigati potrebbero trovare delle motivazioni per effettuare l’acquisto, tra queste anche il prezzo non troppo elevato (40.98 euro), ma con tutta probabilitร  storcerebbero il naso di fronte ad un’opera di rimasterizzazione che sicuramente svolge il compito richiesto, senza perรฒ osare come il capostipite fece esattamente sette anni prima.