“I miei due giorni con Geralt sono stati tra le più eccitanti e travolgenti esperienze che abbia mai vissuto in 33 anni di vita da giocatore”.
Sono queste le parole usate da un fortunato redattore della rivista tedesca GameStar, che ha potuto testare con mano per ben due giorni l’ultima fatica di CD Projekt Red, l’attesissimo The Witcher 3: Wild Hunt.
Oltre a rimanerne estasiato, ha inoltre svelato tanti dettagli tecnici, di gameplay e le impressioni provate durante il test, che non hanno fatto altro che aumentare il nostro hype!
Il mondo di gioco sembra essere davvero molto vasto, anche se non completamente open world come annunciato: avremo circa dieci aree presenti che, solo con la città di Novigrad e la No Man’s Land, supera le dimensioni dell’intero Skyrim. Oltre a Novigrad e Oxenfurt, le città più grandi del gioco, troviamo le Isole di Skellige e tanti villaggi minori, delle dimensioni di Flotsam di The Witcher 2. Tutte le aree non hanno mai dato la sensazione di essere vuote o lasciato con le mani in mano il giornalista tedesco. L’atmosfera, grazie soprattutto al meteo dinamico, è stata “la più impressionante mai provata”. Complici anche l’assenza di NPC cloni ed una vegetazione curata nei minimi dettagli.
Oltre alla storia principale, le quest secondarie sono apparse estremamente ben scritte e diramate, così come i mini giochi presenti anche dopo le missioni di cattura dei mostri, per ottenere più denaro. Il gioco di carte Gwent poi, è stato elogiato per il suo design.
Altre conferme arrivano passando all’azione pura, molto più sanguinosa dei precedenti capitoli, che ha lasciato trasparire un’attenzione particolare agli hardcore gamer, seguita da una grande interattività: quattro le difficoltà presenti che vanno da facile ad oscuro. Al crescere della difficoltà saranno le abilità dei nemici incontrati ad aumentare, non i danni inflitti o subiti.
Il level scaling è completamente assente tant’è che il giornalista, al livello sette, è stato ucciso con un unico colpo da una Viverna di livello ventiquattro. Come da tradizione della serie invece, i dialoghi a scelta multipla non ci daranno mai la sensazione di fare la scelta giusta o sbagliata e lasceranno a noi l’interpretazione. A completare il quadro, l’interfaccia a schermo sarà completamente personalizzabile, lasciandoci scegliere anche quali aiuti audiovisivi visualizzare a schermo.
Le sezioni di gioco dove non controlleremo Geralt, ma Ciri, sono votate all’action- adventure più che al puro gioco di ruolo, e dureranno tra le cinque e le dieci ore pad alla mano.
Ovviamente è stata anche l’occasione per carpire nuovi dettagli tecnici e altri particolari minori. Su Xbox One girerà ad una risoluzione di 900p come già anticipato e tutte le versioni avranno una patch di dimensione sconosciuta da installare al day one. Se non lo avete già, correte a comprare un joypad degno di questo nome: a quanto pare il feeling trasmesso da mouse e tastiera si è rivelato decisamente meno entusiasmante.
Insomma, questa vagonata di nuovi contenuti mette benzina sul fuoco per tutti i fan della saga di CD Projekt, che ora attendiamo per il 19 maggio dopo più di una posticipazione. Ma tutto ci fa pensare che ne sarà valsa decisamente la pena.