Alone: Oculus Rift come Inception

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Ancora un team di sviluppatori indipendenti, ancora un’avventura horror, ancora un’idea vincente per Oculus Rift. Il videogame in questione si chiama Alone ed è sviluppato da Greenwood Games, fondata da due ragazzi molto giovani, Bryan CohenDan Wallace, che hanno puntato tutto sullo sviluppo di giochi in realtà virtuale per il visore Oculus Rift. Alone è il loro primo titolo ufficiale e il concept di base sembra essere quello giusto per lanciare la casa indipendente verso il successo.

Qual è il parassita più resistente? Un’idea. Una singola idea della mente umana può costruire città. Un’idea può trasformare il mondo e riscrivere tutte le regole.” Una battuta presa in prestito direttamente dal film vincitore di 4 premi Oscar 2011 Inception, perfetta per introdurre il tema di Alone. Così come nel film, siamo in una realtà diversa da quella che viviamo e la nostra mente è assalita da visioni e suoni che ci confondono. Ignoriamo quello che ci succede intorno e, soprattutto, non sappiamo se sia vero o meno.

Il concept del gioco è davvero inusuale e molto interessante. Si comincia in una casa virtuale, in un soggiorno per essere precisi, e ci ritroviamo di fronte ad un televisore con la schermata iniziale di un classico gioco per console, con tanto di scritta Press Start. Il controller che abbiamo tra le mani ci consentirà di giocare con il videogame che vediamo all’interno dello schermo del soggiorno. Nel frattempo, attraverso il visore Oculus Rift, potremo guardarci intorno nella living in cui siamo “virtualmente” seduti, controllare i cuscini sul divano e la zona alle nostre spalle.

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Insomma, controlleremo la stanza come facciamo di solito nella realtà prima di videogiocare, ma questa volta la stanza sarà quella virtuale di Alone. Il gioco sullo schermo “all’interno del Rift” sembra una semplice avventura punta e clicca e man mano che proseguiamo con “il gioco nel gioco” ci rendiamo conto che le indicazioni che ci vengono date valgono anche per ciò che succede nella living digitale. In un attimo lo schermo che abbiamo di fronte sembra perdere il segnale e le nostre orecchie percepiscono il suono del vento tra gli alberi… paura! Torna il segnale, il protagonista del gioco che stiamo giocando apre una porta, ed ecco che anche la porta della casa in cui siamo catapultati si apre e le orme di una presenza oscura si avvicinano sempre di più… terrore!

In Alone, il grado di immersione consentito da Oculus Rift e il sound design (tanto del videogame all’interno dello schermo che vediamo nel salotto, tanto della casa in cui siamo immersi) la fanno da padroni, rendendo questa avventura horror davvero unica. La vittoria sta nel terminare “il gioco nel gioco” arrivando alla sua fine, ma non sarà facile con un’oscura presenza a controllarci e la nostra attenzione sarà messa a dura prova.