SOMA: Possibile supporto a Oculus Rift?

Recentemente, Frictional Games ha annunciato un nuovo titolo che si prefigura come degno successore delle precedenti serie della software house indipendente svedese, Penumbra e Amnesia. Si tratta di SOMA, che riprende il filone degli horror ambientati nello spazio reso mainstream in questa generazione videoludica dalla serie Dead Space.

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D’altronde, questi ultimi anni sembrano aver visto una rinascita del survival horror, genere che sembrava destinato all’oblio assieme alle avventure grafiche; in entrambi i casi, la nuova linfa è partita dal basso, dal mondo degli indie games. Se infatti proprio la serie Dead Space è tutto fuorché survival (non basta essere un gioco horror per essere un survival horror, altrimenti anche DOOM apparterrebbe a questo genere), le saghe storiche che hanno dato forma a questo genere videoludico hanno perso verve. Il reboot di Alone in the Dark era qualcosa che proprio non volevamo, e Resident Evil 5 ha sancito la deriva action della saga, già prefigurata in Resident Evil 4. Silent Hill: Homecoming ha risentito molto del passaggio da un team giapponese ad uno americano, con un cambio di stile, estetica e gameplay che ha lasciato i fan scontenti, mentre Silent Hill: Downpour è stato accolto con pareri discordanti da parte di questi, e bocciato (forse ingiustamente) dalla critica. Stessa cosa si può dire di Silent Hill: Shattered Memories, mentre Silent Hill: Origins è passato decisamente inosservato. Il quadro desolante sulla serie lo chiudono i due aborti Silent Hill: Book of Memories e Silent Hill: HD Collection che di HD ha ben poco e che fraintende il termine collection dato che include solo due episodi della serie.

Gli indie ci hanno invece regalato chicche come OutlastLone Survivor, i giochi su Slenderman, nonché ovviamente le serie Penumbra e Amnesia e tanti altri, oltre a titoli non survival ma con tinte decisamente horror come Among the Sleep, Home, The Walking DeadLIMBO, e One Late Night.

SOMA  si annuncia come ulteriore tassello in questo mosaico.

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Ma veniamo a ciò che interessa maggiormente ai nostri lettori, ossia: Oculus Rift. In un’intervista rilasciata a Giant Bomb, Thomas Grip, cofondatore di Frictional Games, ha mostrato una certa apertura verso il supporto alla periferica in SOMA.

soma grip

Grip ha delle perplessità relative principalmente a due aspetti: il primo sono gli effetti visivi come gli zoom improvvisi, secondo lui difficilmente adattabili a Oculus Rift “senza far sentire il giocatore molto, molto disorientato”; l’altro è legato all’interfaccia e all’interazione dell’utente sul mondo di gioco. Ma Grip ammette anche che le possibilità di Oculus Rift sono enormi, prima di tutto la possibilità di avere la visione periferica, grande assente nel mondo dei videogiochi in prima persona, e anche un miglior senso di equilibrio e di percezione delle forze di gravità. Il suo giudizio in generale è, comunque, che “è molto facile affidarsi alla tecnologia per fare un buon horror, ma al contempo le cose migliori sono quelle che non puoi vedere”, ma Grip si dice anche “molto interessato ad usarlo [Oculus Rift]. Ciò che abbiamo pensato di fare – e non so se lo faremo, ma sarebbe molto figo farlo, almeno come punto di inizio – è di fabbricare delle esperienze appositamente per Oculus Rift. E quindi affiancarle al gioco”.

Resta da chiarire se l’idea sia quella di inserire all’interno di SOMA elementi di gameplay accessori fruibili solo attraverso Oculus Rift (un po’ come già accade con le sottili differenze di gameplay che hanno luogo in quei giochi che supportano in maniera accessoria i motion controller), o magari minigiochi per Oculus Rift che facciano da corredo a SOMA, come una sorta di companion app.

Dato che la pubblicazione di SOMA è prevista per non prima del 2015, è lecito pensare che i Frictional Games si regoleranno di conseguenza in base al successo e alla penetrazione di Oculus Rift sul mercato. Secondo le stesse parole di Grip, dunque, “dovremo vedere che succederà”.