L’autore di Player One su Facebook-Oculus

ernest_cline

Continuano a sprecarsi le voce degli opinionisti sulla recente acquisizione di Oculus VR da parte di Facebook. Una di queste è particolarmente illustre. Si tratta di Ernest Cline, l’autore del libro-cult Player One, interamente ambientato all’interno della realtà virtuale. Chi meglio di lui dunque per commentare su questo avvenimento epocale? Il libro di Cline racconta di un futuro distopico dove un MMO in realtà virtuale ha preso il controllo di tutti gli aspetti della società. Palmer Luckey è un grande fan di questo libro, e viene da pensare che parte della sua visione sia originata proprio da questa lettura. Il prestigioso magazine Forbes ha avuto modo di intervistare Cline, che ha visitato gli uffici di Oculus ed è tra i più profondi sostenitori della tecnologia.

“La prima volta è stato davvero fantastico,” ha dichiarato. “Palmer mi ha contattato e mi ha chiesto di venire e fare una demo, per via del mio libro. Questo avveniva un anno fa. Sono rimasto a bocca aperta, poi sono tornato e ho provato il Crystal Cove. Che ha semplicemente messo il mio mondo sottosopra.”

Cline, dopo aver provato Oculus, si è accorto che il suo romanzo era molto più di un’opera di finzione. Era un’esatta predizione di quello che potrebbe succedere in un futuro non troppo lontano.

“Mi sono reso conto che tutte le cose che ho scritto in Ready Player One stavano avvenendo molto più velocemente di quanto avessi immaginato. E’ questa la vera sfida della fantascienza, non sovrastimare il progresso dell’umanità, ma allo stesso tempo non sottovalutarlo. Si sbaglia spesso quando si cerca di predire i progressi della tecnologia e in questo caso, credo di averli sopravvalutati piuttosto che il contrario, il che è davvero emozionante.”

Cline si unisce al pensiero di Palmer Luckey riguardo all’acquisizione da parte di Facebook. Ossia, che questo evento non farà altro che accelerare la rivoluzione virtuale.

“Sono d’accordo con Palmer quando dice che questa è la migliore occasione mai avuta dalla realtà virtuale. Adesso hanno una gigantesca corporation alle spalle e possono spendere quello che vogliono su ricerca e sviluppo. Penso che la tecnologia stia per avanzare molto e il prodotto finale sarà molto più economico e accessibile”.

Sempre riguardo all’accordo, Cline non è d’accordo con chi critica questa scelta. “Le persone che hanno finanziato l’Oculus e Kickstarter hanno ricevuto esattamente quello che hanno pagato, ma duplicato. Volevano che questo headset per la realtà virtuale diventasse realtà, un prodotto economico facilmente disponibile per chiunque nel mondo. E i risultati sono quelli che abbiamo visto.”

Cline ritiene comunque che sia poco lungimirante vedere l’Oculus come un semplice mezzo per giocare. Da scrittore visionario quale è, riesce a immaginare scopi molto più vasti. “Un sacco di persone pensano ancora a Oculus come un oggetto per giocare, probabilmente perché non hanno ancora visto dei video proiettati all’interno. Penso cambierà il modo in cui sono girati i film. Per secoli, abbiamo costruito le cose pensando a un riquadro rettangolare, ma quando Oculus diventerà di uso comune, cosa che penso ormai sia sicura, ognuno potrà avere uno schermo IMAX nel proprio salotto. I film saranno a 360° e interattivi; guarderemo le persone famose conversare a pochi metri di distanza. Ci gireremo per vedere chi è entrato nella stanza. Questo è il tipo di esperienza cinematografica che avremo.”

Il libro di Cline in realtà racconta la realtà virtuale in un’ottica negativa. La fine del libro vede il ritorno alla realtà come una benedizione dopo anni di isolamento nella virtualità. Come si concilia questo con la sua visione estremamente ottimista della VR? “Ho una figlia, devo essere ottimista. Ho cercato di raccontare una storia che mette in guardia dai pericoli della tecnologia avanzata, ma che fosse anche divertente e avventurosa. In ogni cosa divertente ci sono sempre persone che esagerano. Ci sono le persone che muoiono dopo aver giocato a World of Warcraft perché si sono dimenticati di nutrire i loro corpi fisici. E questo avviene con il semplice World of Warcraft di adesso! Ci sono già persone che trovano i videogiochi preferibili alla vita reale e all’esistenza.”

Cline conclude accennando all’adattamento che Warner Bros. intende fare del suo libro. “Dovranno sbrigarsi, e farlo fintanto che rimane solo fantascienza”.