La vita reale è sorpassata, dice Palmer Luckey

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Che Palmer Luckey sia un visionario non è una novità. Luckey guarda più avanti nel futuro rispetto a chiunque altro, e per lui Oculus Rift è molto più di un semplice dispositivo per il gaming. E’ qualcosa che può cambiare il modo stesso in cui viviamo e ci comportiamo. In una recente intervista per il sito Maximum PC, Luckey ha lanciato un’altra delle sue idee rivoluzionarie, una di quelle che ci fa pensare che il futuro immaginato da Matrix non sia poi così lontano.

“La realtà virtuale non è solo una questione visiva. Se rimanesse tale, non riusciremo mai a rimpiazzare le interazioni tattili umane. Ma ci sono molti tipi di interazione che la VR può rimpiazzare.”

Il confine tra reale e virtuale potrebbe essere sempre più sfumato. O, almeno, così la pensa Luckey. “Come faccio a capire che sei reale? Stai semplicemente qui in piedi davanti a me. Potresti essere un ologramma. Ma la nostra interazione è comunque tangibile. Potrebbe arrivare un giorno in cui potrebbe essere considerato sbagliato sprecare così tante risorse per interagire. Perché dovresti salire su un aereo e bruciare tutto quel carburante per spostarti, quando potresti semplicemente inserire il tuo casco VR?”

Ed è qui il discorso di Luckey si fa semplicemente affascinante e avveniristico. “Penso che dovremo chiederci: ‘Perché preoccuparci che siamo fisicamente isolati se siamo mentalmente connessi?’ Se puoi simulare perfettamente la realtà, perché devi andare a vedere le persone nella vita reale?”

Naturalmente, la paura è che questo possa portare a uno scenario di totale isolamento per le persone. Luckey, tuttavia, ha una risposta anche per questo. “Fisicamente isolate, forse. Ma non socialmente. Penso che la VR sia una delle tecnologie con il più alto potenziale per connetterci.”