Lumus proietta immagini attraverso lenti spesse 2mm grazie al Maximus Engine

Il CES 2017 è un’ottima occasione, per molti produttori, di mostrare prodotti innovativi e potenzialmente rivoluzionari, e in molti non si sono fatti pregare due volte nel portare le loro idee, anche sperimentali e non esenti da critiche o possibili miglioramenti, all’evento di Las Vegas. Anche Lumus, una compagnia con sede in Israele fondata nel 2000 e che si occupa della produzione di ottiche e lenti, ha portato allo showfloor alcuni dei suoi prototipi. Il più interessante è sicuramente una coppia di lenti indossabili che racchiudono un FOV di 55 gradi in uno spessore che non supera i 2 millimetri. Questa possibilità è raggiungibile grazie al Maximus Engine, un sistema di proiezione delle immagini sulle lenti proprietario di Lumus, che potrebbe davvero consentire la realizzazione, in tempi brevi, di un headset non più grande di un paio di occhiali.

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Lumus è riuscita a proiettare immagini nitide attraverso lenti di dimensioni paragonabili a quelle di un normale paio di occhiali da vista, spesse meno di 2mm. Incredibile, no?

La tecnologia su cui Lumus ha lavorato per anni consente di proiettare immagini attraverso le lenti, indifferentemente dall’esterno o dall’interno, ed è stata impiegata in diverse forme, in ambito militare e in alcune applicazioni in ambito non commerciale. Il recente aumento di popolarità della realtà virtuale e della realtà aumentata ha tuttavia spinto l’azienda a puntare anche all’ampio mercato consumer, annunciando investimenti per 45 milioni di dollari. Il CEO di Lumus Ben Weinberger ha così dichiarato:

Lumus è concentrata sul portare avanti piani di sviluppo per il mercato consumer AR e anche VR, offrendo un’ampia gamma di display di tipo ottico in diverse fasce chiave del mercato.

Per molti, un dispositivo che permette una visuale di 55 gradi potrebbe sembrare limitato, tuttavia va ricordato che soluzioni come quella di Meta, che può raggiungere un FOV di 90 gradi, richiedono un hardware ben più ingombrante. Che il sogno utopistico dei Google Glass possa finalmente diventare realtà grazie a Lumus?