Cyberpunk 2077 Anteprima – Benvenuti a Night City

Il genere cyberpunk ha da sempre affascinato, sia pubblico che critica, per il suo particolare approccio con la realtà. Universi utopici che si stravolgono a causa della corruzione e della tecnologia. Mondi fatti di palazzi di vetro, apparecchiature cibernetiche, robot o androidi, criminalità organizzata e malcontento comune. Un genere così vecchio che ha permesso, nel tempo, di immaginare sempre più universi legati unicamente da questo nome e da alcuni elementi, con storie e personaggi e simboli però totalmente diversi. Ma se gli androidi sognassero pecore elettriche? Da questa domanda nasce un libro che apre le porte al genere cyberpunk e trova una trasposizione cinematografica che, ancora oggi, fa venire i brividi. “Io ne ho viste cose che voi umani non potete neanche immaginare…” una delle frasi più belle, complesse eppure umane di Blade Runner. Detta da, pensate un po’, un Replicante; un androide con fattezze umane che si lascia morire dopo aver cercato in tutti i modi una cura al suo difetto di fabbrica. Una fine ingiusta e crudele che non dovrebbe mai spettare a nessuno, neppure ad un ammasso di circuiti e di pelle sintetica, ma che affligge tutti proprio come la paura di terminare la propria esistenza.

“Ecco a voi una copertina di Blade Runner per gli amanti delle sue indimenticabili soundtrack…”

Pochi anni più tardi arriva Cyberpunk 2020, gioco da tavolo uscito in un periodo dove si pensava che la tecnologia avrebbe fatto passi da gigante con il nuovo millennio. Un passatempo che permette di vivere avventure fantascientifiche solo con la propria fantasia, che possiede una ricca quantità di personaggi indimenticabili. Un’esperienza che volge lo sguardo più sulle criticità e sulle paure di quello che si credeva potesse essere il futuro (distopico) negli anni ‘80. Un po’ alla Ken Shiro, se mi avete capito. Adesso che ci siamo dentro però, possiamo confutare a malincuore molte teorie che avevano dato forza all’ambientazione descritta dai titoli che vi ho citato prima. Ma io, un 2049 o un 2077 lo vorrei davvero vedere nello stile che ci è stato mostrato in Blade Runner (entrambi i capitoli) o in Ghost in the Shell o in Cyberpunk 2020. Ed è proprio dell’ultimo che vi ho citato di cui oggi parleremo. CD Projekt RED è una famosa e stabile casa di sviluppo polacca che, con gli anni, ha potuto farsi scoprire e amare dal pubblico grazie alla saga di The Witcher, un fantasy GDR popolato da guerre violente, mostri indimenticabili, streghe misteriose e magia allo stato puro. Proprio loro, dopo aver sviluppato ben tre titoli sulle storie di Geralt di Rivia, sono passati a tutt’altro genere, abbracciando le luci al neon, i cyber innesti e tanto, tanto stile!

La storia di Cyberpunk 2077

Ed è così quindi che nasce Cyberpunk 2077, un videogioco che abbraccia il genere e tutto ciò che era stato dettato in precedenza dalla sua versione cartacea per dare vita ad un mondo che difficilmente riusciremo a dimenticare. Adesso che abbiamo capito a grandi linee cos’è il genere di riferimento, c’è un’altra domanda a cui dobbiamo trovare risposta: che cos’è Cyberpunk 2077? È un titolo ideato da CD Projekt RED; un action RPG con un intero mondo da scoprire e navigare. La mappa in questione, aperta all’esplorazione di tutte le sue aree, ovvero i quartieri più centrali e le periferie più lontane, rappresenta la città di Night City. Questa megalopoli è affetta da vari vizi: potere, moda e modifiche cibernetiche. Qui tutti, anche noi, posseggono un innesto tecnologico che ne modifica alcuni aspetti del corpo. Il nostro alter ego, un mercenario chiamato V, è customizzabile al massimo. Nessuna restrizione è presente nella modalità di personalizzazione: dai capelli, agli arti meccanici, agli occhi, fino a scendere più in basso con i genitali. Sì, avete capito bene… non ci sono limiti in questo gioco.

La storia di Cyberpunk 2077 è molto semplice: noi siamo un mercenario fuorilegge che accetta una delle missioni più rischiose e cerca di restare in vita fino al suo completamento. L’innesto cibernetico che stiamo cercando sembrerebbe donare l’immortalità. Starà a noi decidere come procedere durante la storia e sceglierci amici e nemici. Ogni nostra azione si ripercuoterà in Night City e nel modo in cui procederemo con il resto delle nostre pericolose avventure.

Il background di V

Essendo un GDR (gioco di ruolo), Cyberpunk 2077 ha parecchie sezioni da dover compilare prima di entrare in partita. Tra queste, come avevamo già accennato, c’è una gustosa personalizzazione di V. Dal genere, espresso o meno, si passa all’aspetto fisico e al vestiario. I nostri abiti cambiano in base al background e alla banda a cui decideremo di essere legati. Quindi, oltre all’infanzia di V dovremo decidere anche per quale gruppo batterci. In tutto sono presenti 3 background:

    • Nomade: le lande desertiche al di fuori della metropoli sono piene di vegetazione secca, sabbia e motori roventi. Un bel posto da dove iniziare la propria storia… e dove tornarci. Falò a mezzanotte, mustang rimodellate e vecchi “country man” pronti a crivellarvi con la loro polverosa revolver. Non c’è che dire, questo è il Far West alla cyberpunk.
    • Ragazzo di strada: i sobborghi di Night City sono la vostra casa e la vostra famiglia. Heywood vi abbraccia durante l’infanzia e ora è tempo di ripagare questo splendido quartiere con i vostri servizi poco ortodossi. I vicini sono gentili e sempre pronti ad aiutare.. più o meno. Basta che non tocchiate moglie, figlia e cane robot.
    • Corpo: perché lavorare contro una città inaffondabile quando potete comodamente collaborare per il vostro benessere? Far parte del Corpo significa vita da impiegato, telefonate con i clienti e caffè con i colleghi dopo aver timbrato il cartellino. Oh beh, questo se Night City non fosse una città malsana fino al midollo…

Dopodiché si passa alle bande che si dividono i vari distretti di Night City.

Tutte le bande di Night City

È difficile che tutti vadano d’amore e d’accordo in Night City. Soprattutto se in città girano armi e droghe facili da rubare e rivendere. Per questo motivo, la metropoli è suddivisa in vari distretti, tutti capeggiati da un gruppo più o meno malavitoso. L’equilibrio è precario, ne cade uno e tutto il resto va in frantumi. Le gang di Night City sono parecchie e tutte hanno dei tratti peculiari:

    • Malestrom: sono rinomati per essere degli psicopatici assassini senza alcun ritegno. Uccidono a sangue freddo e non si fermano di fronte a nulla.
    • Valentinos: proprio come accenna il nome, questo gruppo si basa sulla cultura messicana che già conosciamo. Uomini e donne altamente religiosi che pregano Dio e la Santa Madre. Dediti alla famiglia e all’onore, questi simpatici gangster passano il loro tempo libero nel Bible Book Club… un nome, una garanzia.
    • 6th Street: e dopo i messicani non potevano mancare i militanti patriottici. Questi stereotipi viventi dell’America vivono in piccole villette appena fuori Night City, armati fino ai denti e pronti a sparare chiunque calpesti il loro giardino. In pratica sono quelli che noi sentiamo spesso gridare “Via dalla mia proprietà!”.
    • Voodoo Boys: capite bene che dopo aver fatto sosta negli Stati Uniti è tempo di passare ad un’altra nazione. Che ne dite di cultura africana e di esoterismo? C’è un’altra realtà oltre la nostra che è possibile raggiungere grazie ai CIP tecnologici reperibili in Night City. E grazie ai loro metodi, i Voodoo Boys possono usarla a proprio vantaggio.
    • Animals: non si tratta della canzone dei Maroon 5, ma di persone che passano parecchio tempo in palestra. Diete ferree, bibitoni di proteine e qualche arto cibernetico per sollevare meglio i quintali. Non si scherza con gli Animals e i loro “pugni di ferro”.
    • Tyger Claws: e come poteva mancare la cultura asiatica in un titolo del genere? Esatto, non poteva. Per questo ci sono loro, i più pericolosi criminali che si aggirano per le strade di Westbrook. Ologrammi di dragoni rossi, carpe sacre e fuochi d’artificio tecnologici vi aspettano nelle vie principali di Night City.
    • Moxes: in una città del genere, così viva di notte, non potevano mancare i Night Club e le “signorine”. Le Moxes non sono solo un insieme di giovani ragazze una più bella dell’altra. Sono davvero pericolose se trattate nel modo sbagliato.
    • Viraithis e Aldecaldos: lontani dalle luci accecanti di Night City, arriviamo fuori città dove qui la lotta per le zone è ancora più accesa e sanguinosa.

Gli stili di Cyberpunk 2077

Lo stile è qualcosa di davvero importante. A livello personale, definisce ciò che siamo e come ci approcciamo al mondo che ci circonda. Uno stile è la nostra essenza interiore esternata. Per questo motivo, dopo aver visto quante differenze culturali ci sono all’interno di Night City avrete già capito quanto sia fondamentale mostrare le peculiarità di ognuna senza cadere nel banale. Dalle auto, alle armi da fuoco, fino ad arrivare ai vestiti, tutto serve a canalizzare il nostro Io nel modo migliore. C’è una quantità, sì limitata ma al contempo molto variegata, di veicoli rivisitati in stile cyberpunk che attendono solo di essere trovati per le strade. Lo stesso vale per i negozi che vendono giubbotti di pelle, occhiali con realtà aumentata incorporata, braccia meccaniche con mitra nascosti, o pistole più semplici che sparano raggi laser. Insomma, Night City aspetta solo di essere esplorata da voi in ogni suo angolo, dai grattaceli che toccano le nubi, ai sobborghi più malfamati e ombrosi dove nemmeno la luce al neon dei pub riesce ad arrivare. Ce n’è per tutti, stavolta CD Projekt RED sembra aver fatto i giusti calcoli per includere i gusti di chiunque, in tutti i sensi.

Gameplay nel dettaglio

Il gameplay di Cyberpunk 2077 è ampio, variegato e pieno di dettagli. Prima di tutto partiamo col dire che, dopo aver personalizzato V con tutte le sue specifiche, inizierà la partita. Essendo un RPG open world avremo l’intera megalopoli di Night City ad attenderci, con tutti i suoi negozi, la pioggia, le luci al neon, e la sensazione di stare dentro un sogno ad occhi aperti (quest’ultima per i più patiti). Con la visuale in prima persona sarà impossibile vedere il nostro personaggio, salvo alcuni momenti, come cutscene o superfici che riflettono la nostra immagine. Questo aspetto aiuta da una parte ad immergersi maggiormente nel mondo di gioco ma risulta anche poco gratificante per chi avrà passato ore a customizzare un alter ego che si vedrà poco. Tralasciando questo aspetto, dove una terza persona simil The Witcher 3 avrebbe sicuramente giovato per certi versi, c’è anche da dire che per come si pone Cyberpunk 2077 la visuale adottata sembra funzionare maggiormente. Questo perché dovete pensare che l’intera interfaccia HUD risulta perfettamente coerente con il genere di gioco. Scritte che glitchano mentre veniamo colpiti, statistiche di guida o i proiettili rimanenti delle nostre armi, potrebbero tutti far parte di un vero e proprio innesto cibernetico creato per agevolare le nostre percezioni (sempre se un universo di questo tipo esistesse davvero). Sono elementi fondamentali che non mancherebbero in un’interfaccia reale.

Camminare per le strade di Night City ci porterà ad essere bombardati da possibili azioni. Potremo fermarci nei pub, bere qualcosa, iniziare probabili risse contro la banda che governa il quartiere di turno e magari farci anche amicizia. Ci sono parecchie scelte di dialogo che V potrà fare durante la storia e noi non vediamo l’ora di scoprirle tutte. In questo modo sarà possibile porre rimedio ai conflitti o accenderli ancora di più, in base al nostro metodo di gioco. Tramite la visuale in prima persona, dovremo farci valere anche durante i combattimenti. Il problema principale di questo tipo di POV sono proprio le fasi più action. Ma titoli come Ghostrunner, Bioshock e tutti gli sparatutto ci hanno insegnato che è possibile creare un titolo di questo tipo. Quindi non ci stiamo neanche spaventando più di tanto, resta solo il problema di non poter vedere il nostro bellissimo, o bellissima, V in azione.

A differenza della prima persona utilizzata durante le fasi di gameplay, per la guida si può alternare il tipo di visuale, per tutti i gusti. Sarebbe però un vero peccato non provare almeno una volta la visuale che ci permette di dare un’occhiata all’abitacolo. Ognuno è stato rifinito in ogni dettaglio per risultare coerente con il tipo di veicolo su cui saliremo. Sicuramente qualcosa da non lasciarsi sfuggire.

V, essendo un mercenario fuorilegge con delle parti robotiche, è altamente personalizzabile non solo nell’aspetto. Ci sarà un ampio albero delle abilità, qui visti prettamente come delle specie di CIP che aumentano le capacità del personaggio. Potrete prediligere il corpo a corpo, con alcune varianti e mosse per le vostre lame da SAMURAI, o destreggiarvi con le varie armi da fuoco che avrete a disposizione, o ancora con le tecniche più furtive. In tal senso, non sarà così facile rubare un’auto, ad esempio. Essendo un GDR, Cyberpunk 2077 basa tutto sui livelli e sulle capacità da sbloccare. Quindi anche le doti di hacking e di furto sono accessibili solo dopo aver giocato per un po’ in Night City. Quindi, anche per questa semplice azione dovrete sudare.

Le nostre speranze…

In conclusione, come avrete già capito, le nostre aspettative per il prossimo ambizioso titolo di CD Projekt RED sono parecchio alte. A causa dei vari rinvii che ha ricevuto abbiamo potuto vederne più aspetti nel dettaglio, grazie ai trailer che sono stati pubblicati in questi mesi. Speriamo vivamente che la storia possa farci restare col fiato sospeso e che, nonostante la sua semplicità nell’incipit, possa regalarci non poche sorprese. Per quanto riguarda l’ambientazione, che dire? Ci ha colpito fin da subito. È un perfetto insieme tra Blade Runner e Ghost in the Shell con tutto quello che ne passa tra una trasposizione e l’altra. Un’immaginario comune negli anni ’80 che ha preso vita adesso, con tutta la consapevolezza e la passione che davano forza al genere cyberpunk dalla sua nascita. Un perfetto mix tra nuove tecnologie e il solito caos di fili, apparecchi e schermi colorati con cui eravamo stati abituati a pensare al futuro prima degli anni 2000.

Le nostre speranze riguardo la grafica concernono solo le povere console di ottava generazione, che sicuramente arrancheranno per garantirci gli spettacoli visivi a cui siamo stati abituati grazie ai filmati ufficiali. Ma non si tratta solo del minuzioso lavoro legato al comparto artistico che ci ha lasciato a bocca aperta. Anche a livello sonoro Cyberpunk 2077 sembra battersi a livelli davvero alti. Colonne musicali che si legano al Pop, al Rap, alla musica Techno e chi ne ha più ne metta. Insomma, un insieme di dettagli che impediscono al momento di vederne i possibili punti negativi.

Cyberpunk 2077

Infine, ricordiamo che Cyberpunk 2077 uscirà il 10 dicembre 2020 per PC, Xbox One, PlayStation 4 e Google Stadia. Il titolo sarà giocabile anche su Xbox Series X|S e PlayStation 5. In un secondo momento, un aggiornamento gratuito sarà disponibile rispettivamente per i possessori delle versioni Xbox One e PlayStation 4.