Before Your Eyes Recensione: un’avventura breve ma intensa

Before Your Eyes Recensione Versione PC | Il tema della morte, la caducità dell’esistenza, sono sempre stati argomenti verso cui spesso l’uomo ha avuto un duplice approccio, di paura e interesse, voglia di scoprire cosa c’è al di là di questo mondo, o eventualmente cosa non c’è, ma al contempo attaccamento alla vita. La costante è sempre stata però la speranza di poter sfruttare il proprio tempo limitato sulla terra in modo efficiente, per divertirsi e condurre un’esistenza soddisfacente e felice, cosa che purtroppo non è alla portata di tutti. Il titolo di cui parleremo oggi tratta proprio di questi temi, mettendoci nei panni, o meglio negli occhi, del protagonista della storia, Benjamin, un’anima in viaggio verso l’aldilà.

Conosciuto inizialmente in una versione precedente con il nome di Close Your e vincitore del Game Developers Choice award all’Indiecade, e dello Student Award all’ndependent Game Awards (IGF), Before Your Eyes è stato sviluppato principalmente grazie alla campagna Kickstarter iniziata nel 2016. Si tratta quindi di un titolo indie, che come tanti ha voluto dare prova del fatto che nel mondo dei videogiochi è sempre possibile sperimentare e innovare, realizzando opere emozionanti e profonde. Detto ciò, benvenuti alla recensione di Before Your Eyes, avventura grafica in prima persona pubblicata da Skybound Games e sviluppata da GoodbyeWorld Games, disponibile su PC (Steam). Ci auguriamo che la lettura possa per voi scorrere in un battito di ciglia!

Before Your Eyes
La copertina di Before Your Eyes.

La fantastica vita di Benjamin Brynn

La storia di Before Your Eyes ha inizio in un vasto mare, dove l’anima di Benjamin Brynn, o meglio il giocatore, verrà raccolta da un simpatico lupo nelle vesti del “Caronte” della situazione (è da notare anche il riferimento ad Anubi, divinità lupo egizia del mondo dei morti), il traghettatore di anime incaricato di far giungere i defunti al Guardiano, che dovrà giudicarli in base all’esistenza che hanno condotto. Sarà così che, sfruttando l’interessante meccanica dello “sbattere le palpebre” (di cui tratteremo nel dettaglio più avanti), saremo guidati nel ripercorrere sin dalla prima infanzia con i nostri stressi occhi la vita del protagonista, che attimo per attimo scorrerà veloce tra periodi bui o ricchi di gioia.

Il giocatore potrà infatti sperimentare attraverso lo sguardo dell’anima di Benjamin preziosi momenti in famiglia, tentativi di ribellione, la nascita di un primo amore e di una carriera artistica. La realtà è però ben lontana da ciò che il protagonista vuole far credere, o meglio, di cui si illude: potremo osservare in prima persona la ricostruzione delle scene e il recupero delle memorie più profonde, oscure e represse che riveleranno una verità più triste di quanto ci si aspetterebbe.

La narrazione è veloce e simbolica, si intreccia con il gameplay mantenendo una chiara “filosofia”: per quanto un luogo o una scena possa piacerci non potremo rimanerci a lungo, dal momento che sbattendo le palpebre manderemo inevitabilmente la storia avanti di minuti, giorni o anni. La magia di Before Your Eyes risiede proprio nella capacità di comunicare un quadro generale composto di tanti piccoli attimi, insieme al chiaro messaggio della breve lunghezza della vita e a temi particolarmente delicati come depressione, malattia, e ovviamente la morte. Degne di nota sono anche le piccole scelte lasciate al giocatore e i colpi di scena che verso la fine danno al gioco un’essenza agro-dolce, drammatica, riuscendo ad approfondire la figura del personaggio principale senza farlo parlare direttamente.

Una dei momenti iniziali della vita di Benjamin.

Sbatti le palpebre e lo perderai

Come menzionato precedentemente, il gameplay di questa avventura grafica si basa su una meccanica particolare che riassume perfettamente il messaggio del titolo. Si tratta dell’uso degli occhi (esatto, i nostri veri occhi), più nello specifico la possibilità di proseguire il gioco semplicemente sbattendo le palpebre, attraverso un sistema di riconoscimento facciale che può essere in ogni momento ricalibrato tramite il menu o premendo la barra spaziatrice sulla tastiera. Ovviamente, la meccanica è regolata da elementi in-game, simboli che permettono di interagire con oggetti o ambienti, passare alla scena successiva o far “ricordare” al protagonista alcuni aneddoti (in questo caso chiudendo gli occhi). La peculiarità di questo sistema è il fatto che, a seconda del momento in cui il giocatore sbatte le palpebre, rischia di perdere alcune parti di una scena significativa o interessante, seguendo il detto inglese “blink and you’ll miss it”.

La funzionalità di cui si serve Before Your Eyes è interessante ma a volte frustrante, dal momento che si basa su un riflesso involontario difficilmente controllabile. Proprio questo sottile senso di frustrazione, la sensazione di aver perso l’opportunità di ascoltare “quel” discorso, osservare “quel” panorama, scoprire il segreto di “quella” scena, vi farà però riflettere su quanto effettivamente la vita passi di fronte ai nostri occhi con velocità, e quindi sia necessario cogliere l’attimo, o  meglio, se vogliamo citare Orazio, “carpe diem”. Per chi riscontrasse problemi nell’utilizzarla è sempre possibile disattivarla dal menu (lo sbattere le palpebre verrà sostituito dal click del mouse), cosa che però riduce l’impatto del gioco e ne sminuisce l’esperienza di immedesimazione nel personaggio principale.

L’occhio sulla destra è uno dei simboli che permettono le interazioni all’interno del gioco.

Una direzione artistica non per tutti

Per quanto concerne il comparto artistico, c’è da distinguere il lato grafico e quello sonoro. Nel primo caso, sicuramente la grafica di Before Your Eyes risulta estremamente semplificata, low poly, quindi non di chissà quale eccellenza artistica all’avanguardia (ma del resto ricordiamo che si tratta di un titolo indie). Nonostante le limitazioni dello stile adottato, che si potrebbe pensare contrasti con i temi profondi di cui si fa portavoce, il gioco riesce a far emozionare e  a proporre alcune scene particolarmente piacevoli all’occhio, come tramonti in spiaggia e notti di luna piena. C’è comunque da dire che la grafica non è tutto in un videogioco, e talvolta dietro un aspetto più low quality o comunque non da titolo tripla A si nascondono delle piccole perle: non fermatevi all’apparenza!

Nel campo del sonoro, questo gioco presenta invece un ottimo doppiaggio in inglese, ma soprattutto una serie di soundtrack capaci di rappresentare accuratamente la situazione che Benjamin sta vivendo in un determinato momento. Le musiche di Before Your Eyes riescono ad enfatizzare i momenti di ispirazione del protagonista, proponendo una melodia fortemente accentata ed allegra, che fa percepire l’ingegno messo in atto nel dipingere o disegnare; al contempo è possibile ascoltare suoni più confusi e rarefatti quando il nostro “eroe” ripercorre situazioni particolarmente dolorose.

La meccanica del “blinking” è davvero interessante, ma pensavate filasse tutto liscio? Purtroppo come ci aspettavamo talvolta il meccanismo di riconoscimento facciale decide di non collaborare, nonostante molteplici tentativi di ricalibrazione, per cui risulta necessario riavviare il gioco a meno che non si voglia continuare alla vecchia maniera, ovvero utilizzando i click del mouse. Quando ciò accade e si decide di riavviare Before Your Eyes, o in seguito ai piccoli problemi di crash, inevitabilmente alcuni dei progressi fatti vengono resettati ed è necessario tornare indietro di qualche scena nel continuare l’avventura grafica. Fortunatamente situazioni del genere potrebbero presentarsi al massimo una o due volte in un playthrough, quindi non vanno ad intaccare l’esperienza di gioco. Un’altra piccola nota da sottolineare è l’assenza di un doppiaggio o sottotitoli in lingua italiana, cosa che preclude a coloro che non hanno conoscenze in inglese, tedesco, francese, spagnolo, coreano, cinese o giapponese di godersi questo titolo.

Tirando le somme di quanto detto, Before Your Eyes è un titolo dalle tematiche profonde che propone una narrazione ben strutturata e fa uso di una meccanica innovativa, ottimamente sfruttata e messa in atto in vari modi sia per comunicare il messaggio inteso dall’autore, sia per rendere più piacevole e interessante il gameplay. Riesce così ad aumentare il coinvolgimento del giocatore e l’interattività, anche grazie ad alcune piccole scelte relative alla “percezione” di alcuni avvenimenti da parte di Benjamin. Il comparto sonoro è adeguato al titolo e abbastanza vario, riflette le emozioni del protagonista nei vari momenti della sua vita, quello grafico non adatto ai gusti di tutti data la sua natura low-poly molto semplificata, che però non intralcia i temi seri che il gioco vuole proporre. Nonostante i piccoli problemi tecnici e il fatto che Before Your Eyes non sia disponibile né con doppiaggio né con sottotitoli in italiano (e quindi non alla portata di tutti), risulta essere un’avventura grafica ben strutturata, che può tranquillamente essere completata in poche ore, un’esperienza che consigliamo a tutti per un momento di riflessione.