I Puffi Missione Vilfoglia Recensione: un viaggio per famiglie

I Puffi Missione Vilfoglia Recensione | La gran parte di noi da bambini da più giovani stava attaccata allo schermo del televisore per guardare i cartoni animati, che tanto ci facevano sognare in tenera età. Una delle serie di animazione che ebbe maggiore successo in Europa e in America, tra gli anni 80’ e 90’ fu certamente quella dei Puffi, nati dalla matita di Peyo e di Yvan Delporte e prodotti dalla statunitense Hanna-Barbera. Come succede con molti prodotti editoriali e televisivi di successo, i Puffi sono diventati dei veri e propri simboli e sono stati “sfruttati” per varie forme di business, tra cui merchandising (che esisteva da prima del cartone animato), abbigliamento e videogiochi. Uscirono vari titoli dedicati ai piccoli folletti blu, tra cui un paio in esclusiva Psx chiamati I Puffi e 3, 2, 1 – La 1º corsa dei Puffi. Molti di noi al tempo provarono con mano quei due videogame, soprattutto il primo, che era un platform 2D a livelli con una buona componente di sfida ma che alla fine dei conti si dimostrava un prodotto abbastanza mediocre, soprattutto se comparato ai concorrenti dell’epoca Crash Bandicoot e Spyro The Dragon. Passando poi per altri prodotti abbastanza dimenticabili, come le trasposizioni videoludiche dei due film del 2011 e del 2013, arriviamo al 26 ottobre 2021, giorno di uscita di I Puffi: Missione Vilfoglia, ultimo lavoro di OSome Studio pubblicato da Microids su PS4, Xbox One, Nintendo Switch e PC Windows/Mac (compatibile con PS5 e Xbox Series X).

Cosa succede al villaggio dei puffi?

La trama si apre con il racconto di Puffo Narratore, che con il libro aperto, ci fa entrare in un mondo fiabesco fatto di casette a forma di fungo e zone naturali incontaminate. La vita dei Puffi procede come sempre tra raccolta di bacche e cura delle piante quando qualcosa di orribile sta per verificarsi. Lo stregone Gargamella, armato di un potente grimorio, dà vita alla Vilpianta, una maligna creatura arborea in grado di contaminare la natura circostante e non solo, infatti, le radici della stessa arrivano fino al villaggio dei folletti blu contagiando tutta la flora del luogo. Colpito da questo avvenimento Grande Puffo decide di sistemare le cose, dando a Forzuto il compito di recuperare un dispositivo in grado di decontaminare le piante infette chiamato Puffizzatore.

Nel mentre Grande Puffo inizia a studiare una soluzione ancora più radicale per l’eliminazione definitiva della vile creatura. Dopo alcuni studi il più saggio dei folletti trova la via, cioè una pozione in grado di fermare la pianta, per questo altri Puffi, insieme a Forzuto, si metteranno in viaggio per raccogliere gli ingredienti necessari alla sintesi del diserbante speciale.

Dove può arrivare l’ingegno?

Durante il corso dell’avventura avremo il controllo di ben quattro personaggi, cioè il sopramenzionato Forzuto, l’intelligente Quattrocchi, il simpatico Chef e la bella Puffetta. Per farsi spazio tra le fila nemiche e superare ogni ostacolo i quattro eroi dovranno ricorrere all’ultima trovata di Inventore, cioè il Puffizzatore. È proprio intorno a questo apparecchio che gira per la maggior parte il gameplay di questo titolo. Sebbene la sua funzione primaria sia quello di riportare gli arbusti al loro stato originale, in realtà questo geniale equipaggiamento riserva molte sorprese ai giocatori, che verranno svelate man mano che si procede nella storia. Essendo questo un lavoro platform 3D, il Puffizzatore punta a potenziare proprio le sessioni di esplorazione dei livelli, che diventano, avvicinandosi sempre di più ai titoli di coda, sorprendentemente divertenti da giocare.

Infatti, all’inizio utilizzare il marchingegno sarà addirittura noioso se non nelle primissime fasi, mentre andando avanti e sbloccando nuove funzionalità si riesce a godere a pieno delle possibilità derivate da questa fantasiosa invenzione. Alcune delle caratteristiche migliori del Puffizzatore sono sicuramente quella del Puffaliante, che ha la funzione di far planare il nostro personaggio, dandoci modo di esplorare anche dall’alto i vari livelli e il Puffo Scatto, che ci permette di avere un boost alla velocità che può essere usato anche in volo in combinazione con l’aliante, rendendo le fasi platform molto interessanti. Ovviamente entrambe le abilità hanno un utilizzo limitato, in quanto, per ogni funzione del Puffizzatore che prevede il rilascio della sostanza anticontaminazione, una barra che indica il livello di riempimento del serbatoglio diminuirà. Ovviamente ogni volta che questa barra si svuota non sarà possibile utilizzare l’apparecchio per qualche istante. Oltre a questo, lo strano macchinario ci da anche molte possibilità durante i combattimenti con le spore/semi nati dalla Vilpianta. Molto importante sarà anche la libertà di potenziare la nostra arma, che potrà essere migliorata utilizzando dei materiali recuperabili in giro per la mappa risolvendo dei semplici enigmi ambientali o delle prove a tempo.

Fatevi sotto erbacce cattive

Per vari versi i combattimenti possono essere considerati una parte positiva di questo titolo. Affrontare i nemici è abbastanza semplice nelle difficoltà facile e normale, essendo calibrate per un pubblico molto giovane, mentre in quella più difficile anche un giocatore più maturo potrebbe trovare una sfida sufficiente per non annoiarsi. Anche nei combattimenti entra in campo il Puffizzatore che ci permette di utilizzare più di una funzione per poter abbattere i nostri avversari. La più divertente da usare è sicuramente quella dell’Aspirapuffo che ci dà la possibilità di aspirare i mostri più piccoli oppure dei semi esplosivi che poi possono essere usati contro il resto delle spore. Ogni erbaccia peraltro ha un modo diverso per essere abbattuta, ad esempio alcune di esse saranno eliminabili attraverso il normale rilascio di sostanza decontaminante, mentre per alcune altre bisognerà affidarsi anche alle altre tecniche. Parlando dei lati negativi bisogna menzionare sicuramente il fatto che il desing dei minion non è molto accattivante e ispirato e soprattutto nel caso in cui decidessimo di disattivare la mira automatica ci troveremmo davanti a delle situazioni parecchio frustranti.

Puffo Pittore poteva puntare più in alto

Sebbene i nemici non siano questo granché a livello artistico lo stesso non si può dire per alcuni livelli, come quello del Castello e del Covo di Gargamella che abbiamo trovato veramente carini da vedere e da scoprire. Ovviamente il level design non è evoluto oltre certi limiti, per via del budget che non è da AAA ma comunque è stato fatto un lavoro niente male con un ottimo bilanciamento tra fantasia e concretezza al servizio del gameplay. Per altri luoghi esplorabili però non si può dire la stessa cosa in quanto ci saremmo aspettati di più sia dai sobborghi del villaggio che da quelli all’interno del bosco. I Puffi nel gioco sono riprodotti fedelmente ma bisogna fare un appunto per quanto riguarda i dialoghi, le figure fisse che possiamo notare durante le conversazioni tra i vari personaggi sono di bassa qualità, come il design del menù di gioco e delle schermate di caricamento, veramente dimenticabili. A livello sonoro invece il titolo ottiene una promozione, le musiche sono piacevoli da ascoltare e sono implementate bene all’interno delle varie sessioni.

Grande Puffo abbiamo un problema!

Come precedentemente menzionato, l’opera in questione non ha ricevuto certamente un budget altissimo, però bisogna dire che durante l’avventura ci si può imbattere molto spesso in problemi come quello della telecamera che a volte si sovrappone esageratamente al nostro personaggio. Menzione speciale per un bug che abbiamo notato nel corso della nostra partita che non ci permetteva di superare una fase abbastanza importante per il proseguimento della storia senza “ingannare” il gioco stesso. Inoltre, non abbiamo potuto che notare la presenza di un bersaglio che ci mostra la zona in cui andiamo a cadere dopo un salto (esattamente come in Crash Bandicoot 4), purtroppo però questa aggiunta, che potrebbe essere assai comoda, a volte non funziona come dovrebbe, lasciandoci un po’ con l’amaro in bocca. Sicuramente questi problemi possono essere sistemati dagli sviluppatori, ma almeno per il momento sono errori che comunque possono inficiare l’esperienza di gioco.

Bisognerebbe poi fare un appunto particolare per quanto riguarda la localizzazione di I Puffi: Missioni Vilfoglia. Nonostante la nostra lingua sia presente nei testi manca il doppiaggio italiano ed è abbastanza grave il fatto che un videogioco pensato per un target di bambini in età anche prescolastica (3+) presenti questa lacuna, visto che in questo modo i giovani fruitori non potranno capire i dialoghi tra i vari personaggi e non solo. Ovviamente questo passerebbe in secondo piano se si consideri il supporto di un genitore durante le partite del figlio, ma un’altra mancanza rende difficoltoso anche l’intervento dell’adulto; infatti, non c’è la possibilità di stoppare i dialoghi, che vanno avanti in automatico non lasciando il tempo al genitore di leggere con tranquillità i vari testi presenti a schermo al proprio bambino.

Ricapitolando, possiamo dire che l’opera presenta una trama semplice (com’è giusto che sia) ma funzionale, un gameplay che riesce ad essere divertente per grandi e piccini e una direzione artistica tipica di questa serie ricca di colori e magia. Per quanto questo titolo presenti alcune mancanze e alcune scelte discutibili, noi di VMAG ci sentiamo comunque di consigliarvelo, perché I Puffi: Missione Vilfoglia è un videogioco per famiglie divertente e colorato, in grado di far sognare ad occhi aperti i più piccoli e di far ricordare ai più stagionati la bellezza di quei tempi lontani in cui ci bastava metterci davanti lo schermo con una merendina, magari in compagnia dei nostri genitori e dei nostri amici per gustarci le avventure di questi simpatici folletti blu chiamati Puffi.