Tales from the Borderlands: la recensione di VMAG

Indiscutibilmente, le avventure grafiche, sono tra i generi piรน resistenti e longevi, colpevoli dell’averci fatto sognare, immaginare e vivere storie incredibili e variopinte nei suoi tempi d’oro con King’s Quest, Gabriel Knight e Monkey Island per citarne solo alcune, ma che, con il passare degli anni e l’evolversi delle tecnologie a disposizione, ha vissuto anche bui momenti di crisi in cui tutto lasciava presupporre che l’era dei “Punta & Clicca” sembrava ormai giunta ad un’inevitabile e definitivo Game Over. Stare al passo con i tempi non รจ facile, e spesso neanche piacevole, ma l’estinzione non puรฒ certo essere un’opzione valida, per questo, tentativo dopo tentativo, i piรน tenaci sono riusciti a donare nuova linfa a questo immortale ramo: se, infatti, da una parte abbiamo titoli che sono rimasti con successo, chi piรน chi meno, fedeli ad uno stampo neo-classico come Deponia, Broken Age, To The Moon e AR-K: The Great Escape (ne ricordate la nostra recensione?), altri hanno invece preferito adeguarsi e, in un certo qual modo, ibridizzarsi, com’รจ il caso di Heavy Rain, capolavoro nella sua semplicitร  e genialitร , e i vari titoli della TellTale Games che, senza ombra di dubbio alcuno, possono senza timore definirsi i veri protagonisti della rinascita del genere, riuscendo a dettare legge con meccaniche di gameplay ridotte all’osso eppure incredibilmente indispensabili, una storia che evolve intorno alle nostre scelte e delle licenze magistralmente riadattate. Proprio in questi giorni รจ stato rilasciato l’ultimo e conclusivo episodio del loro Tales from the Borderlands, sviluppato in collaborazione con Gearbox Software e 2K Games, creatori della mini-saga Borderlands, dimostrando ancora una volta quanto la Formula-TellTale riesca ad essere tanto vincente quanto adeguata e al passo della generazione contemporanea e non. Ora bando alle ciance e vediamo insieme le caratteristiche che rendono questo titolo un prodotto cosรฌ valido, e nel farlo non posso fare a meno di consigliarvi di affiancare a questa lettura una delle sue incantevoli soundtrack:

Iniziamo con il dire che in questa storia controlleremo ben due personaggi, tanto diversi tra loro quanto sempre piรน inseparabili: nei panni di Rhys, impiegato della potente e doppiogiochista Hyperion, e di Fiona, abile truffatrice cresciuta nei bassifondi di Pandora, saremo costretti da circostanze inaspettate ad una forzata collaborazione che spingerร  i due protagonisti e i loro amici ad affrontare un’incalzante susseguirsi di eventi nel tentativo di arricchirsi prima e di sopravvivere poi. Mantenedosi fedele ai suoi predecessori quali The Walking Dead e The Wolf Among Us, anche Tales from the Borderlands punta a voler concentrare l’attenzione del giocatore unicamente nella trama, vero ed indiscusso ingranaggio portante di questa cosรฌ ben studiata macchina vincente: la netta maggior parte del tempo, controllando uno dei due protagonisti, ciรฒ che dovremo fare in termini di gioco sarร  semplicemente seguire i dialoghi e scegliere quale risposta dare nel tempo limite, tenendo sempre a mente che non solo ogni nostra azione avrร  una sicura consequenza quando meno ce lo aspettiamo,ย ma che la storia, per quanto lineare, puรฒ venire modificata piรน o meno drasticamente, modellandosi intorno alle nostre decisioni.

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Tales from the Borderlands punta a voler concentrare l’attenzione del giocatore unicamente nella trama, vero ed indiscusso ingranaggio portante di questa cosรฌ ben studiata macchina vincente

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Una caratteristica sicuramente particolare, capace di far storcere il naso a chiunque non abbia mai avuto modo di provare un qualsiasi titolo recente della TellTale, ma la cui efficacia riesce a spiazzare, rendendoci a tutti gli effetti padroni della nostra stessa avventura e permettendoci di assistere ad un vero e proprio film interattivo in cui siamo noi ad avere un parziale controllo degli avvenimenti, o per meglio dire illusorio, in quanto non avremo mai veramente idea di cosa comporterร  una particolare risposta, uno specifico gesto o un’affrettata decisione.

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Una manciata di secondi รจ tutto quello che avremo a disposizione per decretare, nel caos degli eventi, il destino dei personaggi che ci circondano.

[/su_animate]Se da una parte รจ vero che il fulcro del gameplay risiede nelle decisioni del giocatore, sarebbe perรฒ sbagliato pensare che il gioco non offra altro; nonostante in minor dose rispetto ad altri titoli della TellTale, anche in Tales from the Borderlandsย avremo la nostra succosa dose di azione che, nella maggior parte dei casi, porterร  ad un violento e macabroย Game Over nel caso non riuscissimo ad eseguire per tempo i comandi su schermo. Stiamo parlando di azioni dalla facile digitazione e che difficilmente richiederanno un secondo o addirittura un terzo tentativo per essere superate, come, per esempio, una schivata improvvisata che ci verrร  segnalata da un’appariscente freccia direzionale, o la pressione multipla di un tasto per indicare lo sforzo prolungato del personaggio associato, o ancora il selezionare e cliccare per tempo dove un mirino rosso, davvero difficile da non notare, ci indicherร .

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Anche in Tales from the Borderlandsย avremo la nostra succosa dose di azione che porterร  ad un violento e macabroย Game Over nel caso non riuscissimo ad eseguire per tempo i comandi su schermo

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Ognuno di questi elementi suoneranno davvero familiari a chiunque abbia giocato a The Walking Dead o Game of Thrones, ma anche incredibilmente intuitivi a chiunque stia affrontando per la prima volta un titolo della nota software house, capaci, nella loro semplicitร , di immergerci ulteriormente all’interno degli avvenimenti che vediamo susseguirsi, rendendoci artefici e complici con frivole piccolezze prive di impegno ma incredibilmente funzionali e, in un qualche modo, caratteristiche.[su_animate type=”fadeIn”]

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I comandi su schermo, semplici ed intuitivi, ci permetteranno di essere autori di ogni azione, dandoci la sensazione di essere effettivamente artefici di quel che accade.

[/su_animate]Sempre in perfetto stile TellTales, ci saranno momenti in cui saremo liberi di muovere uno dei due protagonisti nella zona d’azione, permettendoci di interagire con alcuni punti d’interesse, come oggetti specifici o altri personaggi, contraddistinguendoli con un particolare occhiello semi-trasparente impossibile da non notare; se da una parte questi saranno gli unici momenti in cui potremo effettivamente manovrare un personaggio, dall’altra รจ importante sottolineare come in Tales from the Borderlands si sia voluta dare maggiore importanza a questa feature rispetto ai titoli passati. Rhys e Fiona, infatti, disporranno ognuno di una meccanica peculiare ed eseguibile unicamente in questi punti e che, ovviamente, andrร  ad avere un impatto nella storia a seconda degli usi che ne faremo: il primo, grazie ai suoi innesti meccanici, potrร  osservare e scoprire dettagli altrimenti irraggiungibili mediante il suo occhio bionico mentre la ladra, rendendo onore al proprio titolo, potrร  cercare e rubare contante da intascare bellamente.

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Disponendo ognuno di una meccanica peculiare eseguibile unicamente nelle zone in cui potremo muoverli liberamente, Rhys e Fiona potranno avere un impatto diverso sulla storia a seconda degli usi che ne fanno

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Se con Rhys l’utilitร  della sua specialitร  รจ immediata, permettendoci di andare a scoprire piccoli segreti, menzioni dalla saga di Borderlands o semplicemente strapparci una risata con un commento inaspettatamente squisito, quella di Fiona potrebbe rivelarsi interessante in determinate situazioni, andando a sbloccare un piรน ampio repertorio di scelte anche quando meno se lo si aspetta; delle aggiunte simpatiche e che non vogliono gridare assolutamente al miracolo ma che si sposano egreggiamente con l’ambientazione presa in prestito, approfittando per piccolezze che i fan della futuristica saga non potranno non apprezzare e, contemporaneamente, capaci di regalare quel qualcosa in piรน che di certo non guasta.[su_animate type=”fadeIn”]

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Grazie alla caratteristica peculiare di Rhys avremo a disposizione informazioni extra, piรน o meno utili, che spesso risultano essere divertenti riferimenti alla saga di Borderlands.

[/su_animate]Particolarmente interessante รจ la grafica di questo titolo, completamente in Cel-Shading, tecnica ormai divenuta caratteristica dei titoli della TellTale e che si sposa magistralmente con la saga di Borderlands, anch’esso sviluppato nella medesima veste; che sia un caso o no, รจ indiscutibile il magistrale lavoro che i californiani della software-house riescono a fare, riuscendo ogni volta a strabiliare con disegni comics-style dalla forte impronta americana, dal massiccio uso di linee di demarcazione e una cura al dettaglio quasi maniacale. In questo particolare caso, proprio perchรจ tanto il titolo in questione quanto quello da cui รจ tratta la licenza sono entrambi stati sviluppati con la stessa tecnica, sarebbe stato facile tradire lo stile di uno o dell’altro, eppure il risultato finale รจ qualcosa capace di soddisfare egreggiamente i fan di qualsiasi fazione.

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Divenuta caratteristica dei titoli della TellTale, il Cel-Shading si sposa magistralmente con la saga di Borderlands, riuscendo a non tradire e non tradirsi

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E’ anche giusto sottolineare alcune imperfezioni visive che sarebbero potute essere facilmente evitate con una revisione piรน minuziosa, soprattutto considerando le molteplici riadattazioni che Tales from the Borderlands ha subito per poter essere liberamente giocato su praticamente qualsiasi dispositivo ma, diciamocelo, si sta andando a cercare il capello nell’uovo; รจ vero, alcune volte potremmo notare delle imperfezioni anche sciocche, ma in fin dei conti non sono cosรฌ eccessive da staccare la spina della nostra attenzione ed immedesimazione in modo violento e disturbante, anzi il piรน delle volte saremo cosรฌ presi dagli eventi, cosรฌ catapultati nell’azione o cosรฌ in pensiero su quale risposta scegliere che notarli sarร  pressocchรจ impossibile.[su_animate type=”fadeIn”]

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Lo stile grafico, ormai divenuto caratteristico grazie ai suoi tratti forti e alla maniacale cura al dettaglio, riesce ad essere sorprendentemente efficace e davvero impossibile da non apprezzare.

[/su_animate]Se non sono stato sufficientemente chiaro quando all’inizio vi ho consigliato l’ascolto di una delle soundtrack del titolo, ne approfitterรฒ ora per togliere qualsivoglia dubbio: il comparto audio di Tales from the Borderlands รจ semplicemente PERFETTO in ogni sua sfaccettatura. Partendo dal basilare ascolto dei rumori di circostanza e dei suoni ambientali, passando per delle colonne sonore assolutamente oculate e calzanti, affacciandosi per delle soundtrack che riusciranno a rapirci il cuore ad ogni intro e conclusione di un episodio ed arrivando ad un doppiaggio capace veramente di mettere la pelle d’oca, tutto l’audio di questo titolo รจ al dir poco centrato, bello da ascoltare e inverosimilmente trasportante.

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Il comparto audio di Tales from the Borderlands รจ semplicemente PERFETTO in ogni sua sfaccettatura. Punto.

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Signori miei, i tempi delle avventure grafiche accompagnate da piรน o meno simpatiche musichette in 8-bit sono ormai lontani, e vi assicuro che sentirne la mancanza dopo aver giocato questo titolo รจ assolutamente impossibile per chiunque, e ve lo dice un’inguaribile nostalgico dei capolavori trascorsi. Inizialmente abbiamo parlato dell’evoluzione che le avventure grafiche sono state costrette, in un certo senso, ad affrontare. Il doppiaggio รจ sicuramente qualcosa che รจ diventato indispensabile oggi giorno, e in titoli che fanno di trama e dialoghi la loro carta vincente potete immagginarne voi stessi l’importanza; ebbene, il cast di Tales from the Borderlands รจ riuscito senza ombra di dubbio a contribuire positivamente al successo di questo gioco con delle interpretazioni convincenti a dir poco e che, nell’insieme degli eventi, rendono il tutto ancora piรน coinvolgente che mai. D’altronde non potevamo aspettarci niente di meno da nomi del calibro di Troy Baker per Rhys (Joel di The Last of Us, Ocelot di Metal Gear Solid V: The Phantom Pain e Snow di Final Fantasy XIII) e Laura Bailey per Fiona (Chun-Li di Street Fighter, Jaina di World of Warcraft e Olympia Vale di Halo 5: Guardians), e questi sono solo due poveri esempi di un’insieme estremamente vasto quanto di indiscutibile e riconoscibile successo.[su_animate type=”fadeIn”]

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Spettacolare, non devo aggiungere altro.

[/su_animate]In definitiva potrei parlarvi di Tales from the Borderlands ancora per interminabili ore, andando a lodare il suo particolare umorismo di grande efficacia, capace di sposarsi egreggiamente all’ambientazione e di non mettere i bastoni tra le ruote alle scene drammatiche o d’azione, e credetemi se vi dico che non รจ certo cosa da poco riuscire a divertire senza essere esagerati, volgari o esageratamente volgari; potrei citarvi la genialitร  dei suoi riferimenti e clichรจ, spesso inaspettati, altre volte volutamente scontati, ma sempre ingegnosamente calzanti e capaci di strapparci un piccolo ghigno quando notati; potrei scavare a fondo di una trama davvero ben strutturata, raccontata magistralmente e capace di adattarsi intorno alle nostre scelte come davvero pochi titoli riescono a fare; potrei, ma non lo farรฒ, invitandovi invece, qualora ne aveste l’opportunitร , a provare con mano questo titolo che riesce indiscutibilmente ad essere un must play per qualsiasi appassionato del genere, o piรน semplicemente per chiunque sia munito di buon senso.

Tales from the Borderlands riesce ad essere tutto ciรฒ che un’avventura grafica del 2015 deve essere, vantando una bella storia in grado di modellarsi intorno a noi, un cast dall’indiscutibile professionalitร  capace di dar vita ai personaggi interpretati, una colonna sonora da cui sarร  veramente difficile riuscire a separarsi, un gameplay volutamente circoscritto in grado di coinvolgerci come non mai, e tanti, tanti bei ricordi. Per quale motivo, allora, quรฌ sotto non vedete scritto 10? Ebbene, con l’uscita di The Walking Dead la TellTale Games รจ riuscita a segnare un vero e proprio metro di paragone tra i punta e clicca, superato solo con la sua opera successiva, The Wolf Among Us, ed oggi nuovamente scavalcato con Tales from the Borderlands; altri progetti sono tutt’ora in corso, come Game of Thrones e Minecraft, e sappiamo che ancora molti altri titoli stanno bollendo in pentola, pronti a fare capolino da un momento all’altro. Non so dirvi se le opere in lavorazione sono altrettanto degne di essere giocate, ma posso dire con certezza che se saranno ben fatte almeno la metร  di questo gioco allora avranno comunque successo. Con cosรฌ tanta carne al fuoco non puรฒ che suonare prematuro assegnare l’eccellenza, e l’adagiarsi sugli allori รจ una pericolosa trappola che, purtroppo, ha giร  fatto fin troppe vittime. Una cosa รจ certa, con Tales from the Borderlands sono riusciti a creare qualcosa in grado di rimanere, dimostrandosi oltretutto capaci di migliorare facendo tesoro delle esperienze ricavate dal suo vasto pubblico, e se ciรฒ dovesse succedere nuovamente allora quel mezzo voto che manca non mi tratterrร  nessuno dall’assegnarlo con orgoglio.