I videogiochi, in Italia, nel corso del 2023 hanno totalizzato 2,3 miliardi di euro (dati IIDEA), contro i 495,6 milioni del cinema (dati ANICA). Detto ciò, e non è superfluo farlo, considerata la sudditanza artistico culturale che, ahinoi, affligge ancora il medium videoludico rispetto ai suoi più anziani e blasonati parenti, cerchiamo di analizzare meglio la fotografia dell’Italia del gaming.
Lo studio, tanto per cominciare, evidenzia una crescita del +5% rispetto al precedente anno; se inoltre andiamo a spacchettare il dato, questa è la ripartizione della predetta cifra monstre: 1.642,49 MLN € in videogiochi venduti (ci scuserete se ci rifiutiamo di scrivere “software”) e 665,23 MLN € in hardware, rispettivamente il 71% del fatturato totale (-8% rispetto al 2022) e il 29% (+63% rispetto al 2022). Ma entriamo più nel dettaglio. Quanto alla voce hardware, si tratta di 487 MLN € in console (73% del totale, +46% rispetto al 2022) e 178 MLN € in accessori (27% del totale, +70% rispetto al 2022); spostandoci sul fronte del fatturato prodotto dai videogiochi venduti, 1.379 MLN € derivano da acquisti su store digitali, mentre solo 264 MLN € da prodotti fisici presi in negozio, cifra che equivale al 16% del totale. Interessante notare come, nell’ambito degli acquisti in digitale, la parte del leone ormai la facciamo i dispositivi mobili (smartphone e tablet) con 780 MLN €, contro i 599 MLN € realizzati dagli store PC e console.
Lo studio di IIDEA è anche molto interessante quando analizza a livello sociale la popolazione dei gamer tricolore. A quanto pare, noi videogiocatori nel 2023 siamo stati 13 milioni, cifra ragguardevole ma che segna comunque una lieve flessione dell’8% rispetto all’anno precedente, dato probabilmente segnato dall’onda lunga della pandemia, che come tutti ricordiamo fece segnare – per ovvie ragioni – dati record. Essendo stati imprigionati in casa, qualcosa abbiamo pur dovuto fare, e i videogiochi hanno rappresentato una scelta niente affatto sgradevole. Stante la fascia di popolazione scelta da IIDEA tra i 6 e i 64 anni, si tratta del 31% degli italiani appartententi a questo macrogruppo: 8 milioni di uomini e 4,9 milioni di donne. L’età media del gamer italiano nel 2022 è stata 30 anni.
Di questi videogiocatori totali, circa il 70% ha più di 18 anni, mentre il 30% è di età compresa tra i 6 e i 17 anni. Sfortunatamente, non sono stati rilevati dati sui più piccoli o sui più anziani. Infine, una nota rispetto al rating PEGI, che come è noto classifica per quale fascia di giocatori è consigliato un videogioco. Nel 2023, i videogame più venduti sono stati quelli PEGI 3, cioè accessibile per chiunque dai 3 anni in su, con il 33,1% dei giochi totali venduti appartenenti a questo gruppo; a seguire PEGI 18 con il 21,4%, PEGI 7 con il 18,6%, PEGI 12 con il 15,6% e PEGI 16 con il 10,9%.