MotoGP 24 Recensione: di gran Carriera nel motomondiale

Ci sono pochi dubbi sul fatto che MotoGP 24 sia un ottimo simulatore di guida su due ruote.  Migliore del predecessore e migliore, lo spieghiamo nella recensione, di tanti altri prodotti su licenza, in questo caso blindata, che colorano il panorama dei sim-racing moderni. Eppure, dopo una prova lunga una settimana risicata, permangono ancora perplessità sul processo di svecchiamento operato in maniera un po’ oziosa in casa Milestone dove, è bene precisarlo, i giochi sono fatti con cura, talento e passione. Forse, questa volta, con poca fantasia, per quanto le poche novità introdotte siano state mescolate con gusto all’impasto ludico in lenta cottura da oltre un decennio.

I piloti hanno stili di guida diversi e personalizzabili

MotoGP 24: se si guida è un piacere

La critica, pur composta, potrebbe apparire comunque un po’ ingrata. Negli ultimi anni, ma non solo, la software house milanese ha dimostrato anche un certo coraggio nello sviluppo di variazioni sul genere. Da Gravel a Hot Wheels, il team italiano ha dimostrato buone capacità di adattamento, non sempre premiate dal pubblico. Per questo, non ci sentiamo certo di biasimare se il nuovo episodio della fortunata serie a cadenza annuale batte l’asfalto ben conosciuto dei circuiti del motomondiale. Tutte le classi, tutti i piloti, tutte le moto e le livree. Per un appassionato di MotoGP è impossibile non restare soddisfatti, addirittura estasiati dal lavoro enciclopedico operato.

Milestone, in sintesi, è stata abile nell’ottimizzare i piccoli e grandi passi in avanti che, nell’ultima decade, hanno caratterizzato le loro produzioni. D’altro canto, in MotoGP 24 c’è persino un pizzico della fisica di Ride 5, piccola perla recensita in maniera positiva dalla stampa internazionale neppure un anno fa. Insomma, tutto bello e tutto giusto? Quasi, perché svanita la citata meraviglia, resta un po’ di amaro in bocca su quello che non è stato. Su quello che poteva essere. Su quello che, con la solita speranza, rimandiamo al prossimo anno. Prudenza, sempre, come ci ha insegnato più di un ventennio fa il mito Nico Cereghini.

L’obiettivo è il solito: tagliare il traguardo per primi

È lungo il Motomondiale

MotoGP 24 è il nuovo capitolo della serie video ludica che, tra gare classiche, competizioni multiplayer e una carriera lunga e ben strutturata, racconta il Motomondiale di quest’anno. I protagonisti sono i piloti, centauri senza paura e dall’infinito coraggio. Le protagoniste sono loro, le moto dalle colorate livree che, mai realmente domate, scaricano sull’asfalto dei circuiti di tutto il mondo la loro brutale potenza. Non c’è spazio per velleità arcade, in MotoGP24. La citata fisica “made in Milestone”, retaggio di uno studio certosino sul comportamento delle moto e sulla gestione dei pesi già sfoggiato nel quinto capitolo di Ride, lascia ai box qualsivoglia tentativo di semplificare in maniera radicale l’originale approccio richiesto dal simulatore. Per ovviare a quello che ad un pubblico casual potrebbe apparire uno scoglio insormontabile, il team di sviluppo ha messo in campo diverse opzioni in odor di accessibilità chiamate a semplificare in qualche modo l’esperienza.  Sin dalle prime battute è possibile selezionare un sistema di controllo quanto più possibile adatto alle proprie capacità in pista, scendendo a quanti più compromessi possibili con il realismo quasi esasperato in dote al gameplay.

A differenza di altri racing marchiati come sim-cade, MotoGP 24 non snatura mai la sua visione. Il gioco propone, pure, una serie di limitazioni fin troppo incisive quando selezionate. Assistenza artificiale, si dirà. Meglio non esagerare, però. In questi casi, il gioco, da ostico, rischia di diventare semplicemente noioso. Per questo, mettendo in conto gli ostacoli iniziali, il consiglio è di sforzarsi di approcciare il titolo come merita, rifuggendo gli aiuti alla guida più estremi per concedersi piuttosto un lungo periodo di pratica. Fatto ciò, anche al netto delle possibilità offerte dal nuovo sistema di difficoltà adattabile, è arrivato il momento, anche per noi. Quel magico momento di allacciare per bene il casco in testa  e di scendere in pista. Cereghini docet, ovviamente.

Quando piove, e spesso piove, occhio alle “scivolate”

Tutto il campionato e anche di più!

Detto del feeling, ottimo se e quando si comincia a guidare senza patemi, MotoGP 24, come e più dei predecessori, mette sul piatto un’offerta contenutistica di tutto  rispetto.  Un’offerta “limitata” da una licenza importante, ma sfruttata come sempre con grande mestiere. Prove a tempo, weekend di gara e stagioni ufficiali. Le modalità sono sempre le solite e non necessitano, per ovvi motivi, fiumi di caratteri o grande immaginazione per essere spiegate. Meritano più attenzione le novità di quest’anno, capaci di rimpolpare l’offerta e rendere interessante l’udpate stagionale anche ai veterani. A chi è ormai di casa tra i circuiti sparsi per il globo. L’innovazione più incidente, a detta di chi scrive, è l’introduzione nella modalità Carriera del Mercato Piloti. In base ai risultati e all’esperienza al centauro virtuale è permesso, ora, di cambiare squadra. A dettare il ritmo, sarà il costante aggiornamento dei roster che si rinnova di stagione in stagione. Partendo dalla Moto 3, tanto per fare un esempio, è tangibile l’adrenalinica necessità di guadagnarsi ogni punto prima che ogni podio e ogni vittoria. Così, il senso di progressione è assicurato dalle promozioni e quindi dall’interesse dei team più blasonati.

Il sistema messo in piedi da Milestone, chiesto a gran voce dagli appassionati nel corso degli anni, non è perfetto. Eppure funziona. Garantisce un’esperienza single player lunga, duratura, praticamente infinita. Anno di grazia 2024, abbiamo pochi dubbi sulla portata di un’innovazione che, per certi versi, guarda al passato, quando il multiplayer online rappresentava solo una piccola fetta dell’esperienza globale. Non è comunque il caso. Per dire, sul fronte competitivo il team sembra aver fatto le cose in grande con il LiveGP Championship. La modalità è una sorta di campionato nel campionato, con una propria classifica dedicata da scalare, gara dopo gara, per ambiare ai primi posti mondiali.  E, ancora, il cross-play, per quanto limitato alla current gen, promette la creazione e il mantenimento di una community di tutto rispetto. Una “crew” magari coccolata dagli eventi a tema che, nell’ultima decade, hanno reso la serie un riferimento sulla scena eSport.

Le gare online richiedono tanta competitività

MotoGP 24, il bello e il cattivo tempo in pista

Anche per questo, Milestone ha promesso una Direzione di Gara intransigente, con controlli sul comportamento in pista intensificati e rivolti, tra penalità, avvertimenti e Long Lap Penalty. Regole da seguire sempre e comunque, tanto per il giocatore quanto per l’IA. Si tratta di introduzioni sulla carta vincenti ma che, per ovvi motivi legati alle tempistiche dell’era moderna, dovranno essere valutati nella loro interezza nelle settimane successive al lancio. Solo tra qualche tempo, infatti, sarà chiara la reale bontà della strada intrapresa. Eppure, siamo ottimisti. MotoGp 24, complice il ritrovato entusiasmo nostrano iniettato dalle prestazioni di un “Pecco” Bagnaia sempre più competitivo e carismatico, sembra essere un piccolo e prudente esperimento riuscito davvero bene. D’altra parte, pur lontani dai miracoli tecnici offerti da un Gran Turismo e da un Forza qualsiasi, anche sul fronte visivo la situazione è solida, per quanto non sorprendente. È vero, mancano alcuni picchi artistici apprezzati in Ride 5. Eppure l’Unreal Engine metabolizzato da ormai un lustro dai grafici milanesi non perde uno dei 60 fotogrammi al secondo promessi da PlayStation  5, console usata per il test e impreziosita da un buon uso del DualSense in termini di feedback. Ulteriore nota di merito per un gioco capace, anche, di sfruttare adeguatamente le risorse hardware nell’uso degli effetti dinamici meteo. Pioggia, caldo e freddo che, tanto in grafica quanto in sensazioni, possono cambiare anche radicalmente la storia di un gran premio che sembrava chiuso e che, invece, era solo all’inizio.

Ottime possibilità di personalizzazione tra caschi, tute, livree e sticker. Comparto audio di livello per quanto riguarda gli effetti sonori e meno, molto meno, nelle musiche e nei doppiaggi. Belle, anche di più, le nuove scene di intermezzo tra paddock, podi e premiazioni. MotoGP 24 è la solita storia, con alcune variazioni su un tema classico e, non lo neghiamo, ci saremmo aspettati qualcosa in più in termini di innovazione tecnica e ludica. MotoGP 24 è, pure, un gioco davvero difficile e ostico o, in alternativa, aiuti attivati, a go-go, tutto il contrario. Eppure, sai che peccato non approfondire il sistema di guida e domare, per davvero, quei cavalli che scalpitano sotto le colorate carene?


MotoGP 24 è, lo abbiamo ribadito nella recensione, una produzione solida, di livello. Quel livello che, tra i confini europei, è sempre più una “roba da Milestone”, software house che, negli anni, ha saputo trasformare un lavoro artigianale in qualcosa che potesse gareggiare sul mercato con i principali player internazionali. Non è forse la stessa cosa che, mutatis mutandis, hanno saputo fare i nostri piloti, il nostro Pecco, la nostra Ducati? Da cui, ad ogni stagione, ci aspettiamo sempre di più!