[UPDATE] Scalebound: Kamiya non è abituato ai ritmi di Microsoft, gioco rinviato al 2017

Hideki Kamiya è uno dei game designer più eccentrici e particolari in circolazione. Dalla sua geniale mente sono nati capolavori come Devil May Cry, Okami, Viewtiful Joe, The Wonderful 101 e Bayonetta, e l’attesa per il nuovo Scalebound in esclusiva Xbox One è altissima. Kamiya è famoso anche per i suoi scatti di rabbia e il suo carattere non proprio facile da gestire, e nei mesi scorsi il game designer aveva “litigato” con Microsoft, salvo poi risolvere la questione pacificamente. In una recente intervista, tuttavia, il game designer è tornato a parlare del suo rapporto con Microsoft, in particolare su quanto sia difficile per lui rispettare le scadenze imposte, cosa a cui non era abituato lavorando con case giapponesi.

“È la prima volta che lavoro con un publisher occidentale. In passato ho creato giochi per Capcom, SEGA e quindi per Nintendo, dunque ho sempre avuto a che fare con aziende giapponesi. Tutte condividono la medesima “cultura” per di game design, non hanno un approccio particolarmente rigido o strutturato, sono molto elastici nello sviluppo di videogame e non impongono dei vincoli o delle scadenze strette, almeno finché non ci si avvicina alla data di pubblicazione.

Arrivati a quel punto si spera che le cose vadano per il meglio: se succede, tutti sono contenti; se non succede, tutti sono scontenti. Microsoft invece ha una cultura in termini di design completamente diversa rispetto ai publisher giapponesi, ha uno stile di sviluppo molto strutturato, con vincoli e scadenze sempre ben chiari . Tutto viene controllato e realizzato secondo precisi criteri, e imparare a lavorare in questo modo, dopo aver fatto l’esatto contrario finora, è stata una delle cose più difficili di questo nuovo progetto.”

Scalebound è una delle esclusive Xbox One più attese
Scalebound è una delle esclusive Xbox One più attese

Insomma, Kamiya finora ha sempre fatto tutto secondo i suoi ritmi, e questa “novità” delle deadline sembrano metterlo in difficoltà. Un caso simile è succeso con Hideo Kojima, il quale non era abituato alle scadenze, e quando Konami ha fatto pressioni per l’uscita di Metal Gear Solid V: The Phantom Pain il rapporto si è incrinato fino al divorzio. Da una parte è vero che bisognerebbe dare massima libertà creativa ai game designer, ma dal punto di vista di un’azienda che investe dei soldi è anche giusto mettere dei limiti. Speriamo solo che Kamiya non prenda troppo male le imposizioni di Microsoft e che non ci siano ripercussioni su Scalebound, anche perché le aspettative per questo titolo sono altissime e il materiale mostrato fino ad ora sembra molto promettente. Restiamo in attesa di aggiornamenti, continuate a seguirci.

UPDATE: Neanche a farlo apposta, è appena arrivata la conferma che Scalebound è stato rimandato al 2017… sembra quindi che i timori fossero fondati, e che le prime ripercussioni siano arrivate.