Fate il vostro gioco: nasce la VR d’azzardo

Che la VR oramai stia letteralmente irrompendo velocemente e in poco tempo all’interno di ogni campo umano oramai è evidente anche a chi è poco avvezzo alla tecnologia in generale. Ciò non toglie che qualcuno stia pensando di puntare anche a un genere di intrattenimento finora estraneo alla VR: i casinò. 

Ad avere l’intuizione di unire la realtà virtuale e i casinò è stato un imprenditore statunitense, Jeff Lande, fondatore di Lucky VR, startup impegnata a trovare il punto di contatto tra gioco d’azzardo e realtà virtuale. 

Lande ha risposto di recente a un’intervista, di cui vi riportiamo gli estratti più interessanti, per scoprire come questi due mondi così distanti possano comunicare.

jefflande“Quando ho appurato le potenzialità dell’ Oculus Rift e della realtà virtuale mi sono reso conto che avrebbe avuto un grandissimo impatto su moltissimi settori, inclusi i giochi da casinò. Ho creato Lucky VR per diventare il leader del settore nella creazione dei giochi da casinò utilizzando la VR. […] Per poter effettuare la transizione dalle piattaforme tradizionali alla VR le compagnie necessitano di aiuto e Lucky VR ha un Team specializzato in questo senso per rendere il cambiamento il più semplice possibile.”

A quanto pare, proprio come continua Jeff Lande, Lucky VR ha avuto un grande successo nella sua impresa fin da subito, già alla presentazione del loro progetto all’EIG Village, un evento dedicato alle startup. Lande ha poi aggiunto un successivo e importante dato,qualcosa che bene o male tutti noi abbiamo provato sulla nostra pelle:

“Spiegare la realtà virtuale a qualcuno non è particolarmente d’effetto come provarla dal vivo, per questo motivo mettevamo a disposizione una demo nel nostro stand, portando in questo modo i vari visitatori nel nostro casinò virtuale e facendogli avere un’esperienza in prima persona. I commenti che abbiamo raccolto sono stati impagabili.”

La domanda, a questo punto, potrebbe nascere spontanea: porterebbe davvero un guadagno maggiore traslare un settore come il gaming da casinò all’interno di una dinamica tanto grande quanto dispendiosa come la VR? Inoltre, le varie società che già attualmente si occupano di tale intrattenimento, sarebbero disposte a lanciarsi in questa nuova frontiera? Jeff pare non avere dubbi al riguardo:

“Io penso che il settore dell’ i-Gaming e la realtà virtuale possono sposarsi in modo eccezionale potendo diventare la piattaforma dominante per tutti coloro interessati ai videogiochi, al sociale e per gli azionisti. La realtà virtuale offre maggior divertimento, maggiori interazioni sociali e molto più realismo rispetto ad altre piattaforme.”

Ciò che pare essere interessante è come in poco tempo la VR sembri essere diventata un vero e proprio caso sociale, la gallina dalle uova d’oro di oggi. Tant’è vero che un’idea del genere sembra aver riscosso molto successo portando numerosi investitori a buttarsi in un settore tanto controverso come i giochi da casinò.

Inoltre andiamo a toccare tasti ancora più dolenti come possono essere quelli delle dipendenze da gioco d’azzardo, una delle piaghe maggiori della nostra epoca e che, ogni anno, continua a mietere vittime. Concentrarci su giochi del genere non renderebbe il rischio di dipendenze ancora maggiori, portando ad un alienamento completo dell’individuo?