HITMAN – Episodio 4: la recensione di VMAG

Dopo averlo provato per qualche minuto in quel del Gamescom, siamo tornati a casa a riscattare il codice review di HITMAN: Episodio 4. La missione “Club 27” trasporta i giocatori nell’opulenza e nello splendore del lussuoso Himmapan hotel e resort, situato sul fiume Chao Phraya fuori Bangkok. I nostri obiettivi sono la rock star Jordan Cross, a capo della band indie The Class, e l’avvocato della famiglia Cross, Ken Morgan. Entrambi sono attualmente ospiti dell’hotel di lusso mentre la band sta finendo di registrare il suo secondo attesissimo album. Queste sono le premesse dell’episodio 4 di HITMAN: Bangkok.

IO Interactive cambia ancora formula e sceglie, dopo il crescendo iniziale, di assestarsi.  Agli occhi dei più attenti, Bangkok si rivelerà esattamente per ciò che è. Una discreta mappa, ma con diverse occasioni sprecate. È indubbiamente lodevole l’intento di portare in scena un level design verticale su cinque piani, diverso da Sapienza e Marrakesh, tuttavia ci troviamo a paragonare Bangkok con Parigi che corrisponde ad un lieve passo indietro rispetto alle opportunità ed al design di Sapienza e Marrakesh. La location italiana rimane il punto più alto toccato dalle tappe dell’agente 47, ma scendiamo più a fondo per snocciolare i punti salienti di Bangkok.

[su_quote]

Bangkok risulta essere un passo indietro rispetto alle altre mappe, pur offrendo un’ambientazione fantastica.

[/su_quote]

Nell’episodio 4, la capitale thailandese c’è e non c’è. Fa capolino nei primi istanti, quando la telecamera si poggia dietro la nuca di 47, per sparire nel lusso dell’hotel Himmapan, dove soggiornano Jordan Cross e il suo avvocato. Questa volta non dobbiamo assassinare la feccia delle gerarchie criminali, bensì un cantante di una band indie e l’abile avvocato che avrebbe depistato le indagini circa la morte di una straordinaria e promettente attrice. Dal punto di vista delle basi narrative, IO Interactive sta cambiando approccio, infatti all’avvio di Bangkok vi troverete una sequenza animata estremamente ben raccontata e realizzata. I talentuosi ragazzi allo sviluppo tuttavia sembrano aver fatto un mezzo passo indietro. Location piuttosto ristretta orizzontalmente, seppur estesa su svariati piani, più linearità nel level design, con stanze che si ripetono troppo spesso e che non ci hanno spiazzato come i primi tre episodi. Episodio 4: Bangkok non è comunque da buttare, anzi.

Il lavoro di ricerca stilistica per riprodurre in modo credibile e vivido le stanze, corridoi, hall dell’hotel e gli ingressi è incredibile. Gli sviluppatori amano la cura del dettaglio e riescono comunque a mantenere la loro periodicità corretta nella schedule delle uscite. Ciò in cui cade evidentemente Bangkok è la facilità d’esecuzione rispetto ai predecessori, sintomo che per i giocatori sarà molto facile dimenticarsi di Bangkok con la sua missione principale per buttarsi a capofitto nei contratti Escalation e Sarajevo Six per i possessori di PlayStation 4. Tuttavia, in termini di varietà e rigiocabilità, ci sono oltre 65 sfide a tenervi compagnia, se proprio non volete abbandonare il  lussuoso hotel e la vista mozzafiato della città thailandese.

La prima sequenza di Bangkok è una vera e propria fotografia.
La prima sequenza di Bangkok è una vera e propria fotografia.

 

Per concludere, possiamo dire che Bangkok sarebbe un’ottima mappa se non fossero uscite Sapienza e Marrakesh, che la oscurano completamente. Il passo indietro di IO Interactive è evidente e possiamo dire che siamo di fronte all’episodio meno ispirato, leggermente sotto Parigi. Tuttavia la strada è quella giusta, con due episodi già annunciati di fronte a noi (Giappone e Stati Uniti) e un filo rosso che si tra ingarbugliando sempre più, facendo promettere una conclusione della prima stagione davvero coi fiocchi. Non vediamo l’ora.