One Piece: Burning Blood: la recensione di VMAG

Quello con One Piece ormai รจ diventato un appuntamento annuale, ma i fan di Rufy e compagnia sono sempre pronti a tuffarsi nuovamente nelle trasposizioni videoludiche dei loro eroi.ย Il numero di giochi dedicati al manga di Eiichiro Oda รจ piuttosto elevato e abbiamo visto i nostri personaggi preferiti prendere vita in titoli dai generi piรน diversi, anche se nell’ultimo periodo a farla da padrone sono stati i musou con la serie Pirate Warriors. Nonostante fossero dei prodotti ben confezionati e fedeli al manga, purtroppo il genere dei musou viene apprezzato principalmente in Giappone, mentre qui in Occidente viene visto ancora non troppo di buon occhio a causa della sua oggettiva ripetitivitร , ma questo non รจ il luogo per parlare dei pregi e difetti dei musou (che per la cronaca a me non dispiacciono per nulla, specialmente quelli tratti da manga e anime). Siamo qui infatti per parlare di One Piece: Burning Blood, il nuovo gioco sviluppato da Bandai e Spike Chunsoft, lo stesso team dietro alla gloriosa serie per PlayStation 2 di Dragon Ball Budokai Tenkaichi. Uno studio che quindi sa il fatto suo quando si tratta di fare adattamenti videoludici di grandi serie manga, e dopo aver provato il gioco in anteprima qualche mese fa vediamo come se la sono cavata con la versione finale di One Piece: Burning Blood.

Come accennato finora i principali capitoli della serie si sono affidati al genere musou, ma One Piece: Burning Blood offre un “ritorno alle origini” con un classico picchiaduro… in fondo la caratteristica principale del manga sono i combattimenti, per cui dimenticate esplorazione, difesa di obiettivi e il continuo massacro di migliaia di poveri Marine indifesi, qui ci si mena sul serio! Gli scontri possono essere 1 VS 1, 2 VS 2 o 3 VS 3, inoltre si puรฒ fare affidamento fino a 3 ulteriori personaggi di supporto in maniera simile a quanto visto nei vari Naruto Shippuden: Ultimate Ninja Storm. Il manga di One Piece offre un numero praticamente infinito di personaggi, e il roster di One Piece: Burning Blood รจ piuttosto nutrito: รจ possibile infatti scegliere tra circa 60 personaggi giocabili e oltre 70 di supporto, anche se va specificato come tra i personaggi giocabili siano presenti piรน versioni dello stesso lottatore ma con skin alternative, quindi in realtร  sono leggermente di meno. Si tratta comunque di un numero piรน che notevole per un picchiaduro, e possiamo utilizzare gran parte dei protagonisti visti nel manga, mentre tra i personaggi di supporto troviamo numerose comparse minori. Il ruolo di questi “eroi secondari” รจ, come suggerisce il nome, quello di aiutarci durante gli scontri, e possiamo usare le loro abilitร  tramite le frecce direzionali oppure attivarsi automaticamente in casi di abilitร  passive. Alcuni ad esempio possono permetterci di continuare ad attaccare anche quando subiamo dei colpi senza interrompere la combo ma subendo comunque danni, altri invece potenziano la nostra difesa una volta riempita la barra della Furia. I personaggi giocabili invece si dividono in 5 categorie, ovvero Attacco, Distanza, Velocitร , Tecnica e Bilanciato. Le differenze a livello di strategia sono evidenti, anche se ho notato un certo sbilanciamento che favorisce i combattenti dalla Distanza. Ogni lottatore (sia giocabile che di supporto) inoltre ha un suo valore numerico che ne misura la potenza, e al momento di selezione della squadra dovremo rispettare un certo limite: dovremo quindi scegliere se utilizzare magari 3 personaggi estremamente forti come Barbabianca, Barbanera e Mihawk senza nessun supporto, oppure modificare la formazione per avere punti necessari ad inserire quallche aiuto esterno. Un sistema che cerca di bilanciare le partite, ma che dimostra come ci sia un certo squilibrio tra le statistiche di ogni personaggio: ok che nel manga giustamente Usopp non puรฒ essere allo stesso livello di Doflamingo, ma in un picchiaduro il bilanciamento dovrebbe trascendere questi particolari e focalizzarsi sull’esperienza a discapito della credibilitร  di uno scontro del genere.

Un robot contro un dinosauro? Succede anche questo in One Piece...
Un robot contro un dinosauro? Succede anche questo in One Piece…

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“[…]ย il roster di One Piece: Burning Blood รจ piuttosto nutrito: รจ possibile infatti scegliere tra circa 60 personaggi giocabili e oltre 70 di supporto”

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Proprio la barra della Furia รจ uno degli elementi cardine del gameplay di One Piece: Burning Blood: questa si riempie eseguendo combo tramite la semplice pressione ripetuta del tasto di attacco (Quadrato per la versione PlayStation 4 da me testata) oppure subendo dei colpi, ed รจ divisa in diverse Tacche. Una volta riempita completamente premendo l’analogico destro si entra in modalitร  Furia, e per un periodo di tempo limitato avremo un potenziamento di attacco e difesa, inoltre alcuni personaggi subiranno una vera e propria trasformazione fisica (come ad esempio Rufy che passa al Gear Fourth o X-Drake che diventa un dinosauro), inoltre รจ possibile utilizzare il devastante Attacco Supremo per infliggere notevoli danni. Ma non รจ tutto. Negli scontri 3 VS 3 utilizzando una Tacca della barra รจ possibile chiamare uno dei propri compagni di squadra per continuare una combo Catena Unitร ย ed effettuare un cambio in sicurezza, mentre al costo di due Tacche si puรฒ chiedere sempre l’intervento di un altro personaggio per spezzare la combo del nemico. C-C-C-COMBO BREAKER direbbero su Killer Insinct.ย Sempre per due preziose Tacche possiamo invece impedire una Catena Unitร  del nostro avversario se riusciamo a chiamare il nostro compagno con il giusto tempismo. Il gameplay di One Piece: Burnig Blood alla fine รจ piuttosto basilare e non richiede grandi combo complesse, ma si basa molto sul tempismo con cui decidiamo di utilizzare le nostre mosse. Attaccando nello stesso momento in cui siamo per subire un colpo ad esempio annullerร  l’offensiva nemica, cosรฌ come difendersi all’ultimo secondo porterร  ad una Difesa Lampo, e riuscire a trovare un’apertura nella difesa nemica sarร  il segreto per la vittoria.ย Oltre agli attacchi normali ogni personaggio dispone di 3 attacchi speciali e la possibilitร  di utilizzare le sue abilitร  di Ambizione / Rogia. Nel mondo di One Piece molti personaggi possiedono i poteri Rogia dei Frutti del Diavolo, e l’unico modo per contrastarli รจ tramite l’Ambizione (o Haki se preferite il nome originale), e anche nel videogioco รจ stato ripreso lo stesso schema. Premendo uno dei dorsali del pad a seconda del personaggio utilizzato si attiva il suo potere, e ad esempio nei panni di Ace diventeremo momentaneamente infuocati e immuni alla maggior parte degli attacchi, e l’unico modo per essere colpiti รจ se l’avversario possiede e attiva l’Ambizione. Naturalmente non si puรฒ abusare di queste abilitร , infatti sono regolate da un’apposita barra che si ricarica con il tempo, ma imparare a gestire questi poteri puรฒ fare la differenza tra vittoria e sconfitta. Interessante inoltre come tutti i personaggi abbiano caratteristiche fedeli alla loro controparte del manga, come ad esempio Sanji che รจ completamente inutile contro avversari femminili poichรฉ incapace di colpire una donna, e anche durante le scene iniziali se i lottatori hanno qualche collegamento nella storia i loro dialoghi saranno coerenti e personalizzati.

Eseguendo alcuni attacchi speciali la telecamera si sposterร  brevemente pรจr mostrarci una migliore angolatura con cui apprezzare appieno il dolore sul volto dei nostri nemici
Eseguendo alcuni attacchi speciali la telecamera si sposterร  brevemente per mostrarci una migliore angolatura con cui apprezzare appieno il dolore sul volto dei nostri nemici

Gli sviluppatori hanno inserito diverse modalitร  all’interno di One Piece: Burning Blood. La modalitร  principale รจ la Storia (qui chiamata “Guerra Suprema”) che ripercorre la saga di Marineford mostrandoci gli eventi dalla prospettiva di Rufy, Barbabianca, Akainu ed Ace nel corso di 4 capitoli. Una scelta discutibile quella di sfruttare solo un arco narrativo quando il manga ha una mole di storia enorme da raccontare, ma รจ anche vero che giร  l’ultimo Pirate Warriors 3 aveva percorso per l’ennesima volta tutta la saga fino alla recente Dressrosa, e sarebbe stato piuttosto ripetitivo. Spike ha quindi deciso di concentrarsi unicamente sulla saga ritenuta dalla maggior parte dei fan la migliore in assoluto, anche perchรฉ vede come protagonisti un gran numero di personaggi. Il roster comprende invece buona parte di lottatori visti anche negli archi narrativi successivi a Marineford e al salto temporale di 2 anni, cosรฌ come le 12 arene in cui รจ possibile combattere. Rimanendo in tema, ho apprezzato molto le animazioni con cui, se si esegue un attacco particolarmente potente per finire il nemico, questo venga scagliato brutalmente fuori dall’arena distruggendo alcuni elementi dello scenario.ย Il vero problema della modalitร  Guerra Suprema (e non solo) รจ la difficoltร : per completare la storia ho impiegato circa 5 ore, e questo nonostante i numerosi tentativi per battere alcuni avversari veramente troppo ostici. Sembra che per cercare di aggirare l’evidente problema di longevitร  dovuto all’unico arco narrativo presente Spike abbia alzato l’asticella della difficoltร  un pรฒ troppo in alto, con avversari che riescono letteralmente ad ucciderci con 2 colpi, rendendo il gioco a tratti veramente frustrante. Le altre modalitร  sono la classica Battaglia Libera, Battaglia Online, VS Ricercato e Bandiera Pirata. Le funzionalitร  delle prime due sono piuttosto ovvie, mentre le seconde meritano qualche approfondimento. In VS Ricercato dovremo affrontare una serie di combattimenti contro alcuni “ricercati” e intascare la relativa taglia, con scontri via via sempre piรน difficili e con condizioni particolari da rispettare. Bandiera Pirata invece riprende il concetto di Fazione visto in Mortal Kombat X, e dopo aver scelto una delle Fazioni disponibili dovremo accumulare piรน punti possibili, e alla fine di ogni stagione (della durata di una settimana) la Fazione con piรน punti viene premiata con skin alternative, denaro e altre ricompense. Per accumulare punti bisogna vincere delle battaglie dopo aver attaccato delle postazioni nemiche in una mappa del mondo di One Piece ed esserci spostati con la nostra nave spendendo punti Log Pose, e le battaglie possono essere contro la CPU, la CPU potenziata oppure direttamente contro altri giocatori online della Fazione Nemica. I punti Log Pose si ricaricano con il tempo, ma essendo limitati bisogna pensare bene prima di intraprendere rotte troppo lunghe e poco remunerative.

Quando Rufy passa al Gear 4th รจ meglio iniziare a scappare...
Quando Rufy passa al Gear 4th รจ meglio iniziare a scappare…

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“Sembra che per cercare di aggirare l’evidente problema di longevitร  dovuto all’unico arco narrativo presente Spike abbia alzato l’asticella della difficoltร  un pรฒ troppo in alto, con avversari che riescono letteralmente ad ucciderci con 2 colpi, rendendo il gioco a tratti veramente frustrante.”

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Dal punto di vista tecnico One Piece: Burning Blood si difende piuttosto bene, e il cell shading utilizzato ci regala modelli dei protagonisti estremamente dettagliati e fedeli alle loro controparti del manga. Purtroppo le ambientazioni risultano invece leggermente meno curate, nonostante sullo sfondo siano sempre presenti alcuni elementi animati come ad esempio Marine e Pirati che si combattono sul campo di battaglia di Marineford, ma i pochi elementi interattivi presenti nell’arena risultano piuttosto approssimativi. Ottimo invece il frame rate che rimane fisso a 30 fps (ho notato qualche piccolissimo calo in casi veramente sporadici), e promosso anche il doppiaggio che vanta le voci originali giapponesi dell’anime.

Per concludere, One Piece: Burning Blood รจ un picchiaduro dal gameplay all’apparenza semplice ma che nasconde una sua logica e profonditร  che premia molto il tempismo piuttosto che la complessitร  delle combo, risultando quindi adatto sia a chi cerca una sfida piรน impegnativa sia a chi invece vuole un’esperienza piรน leggera. Il grande numero di personaggi giocabili e le loro animazioni faranno sicuramente felici i fan, anche se rimane un pรฒ l’amaro per la modalitร  Storia che comprende solo la saga di Marineford. Oltre a questo il vero difetto รจ lo sbilanciamento generale che favorisce alcuni personaggi che sfruttano maggiormente la Distanza e usino i poteri Rogia, e l’eccessiva difficoltร  che porta spesso alla frustrazione. In ogni caso si tratta sicuramente di un gioco da provare se siete amanti dell’opera di Eiichiro Oda, e se limato dei suoi difetti puรฒย rappresentare un buon inizio per una nuova serie di picchiaduro che potrebbe competere con i vari Naruto Shippuden e Dragon Ball.