Provato Call of Duty Infinite Warfare

In occasione di Milan Games Week abbiamo finalmente messo le mani su Call of Duty Infinite Warfare, a distanza di circa tre settimane dal lancio. Dopo aver provato la campagna di Call of Duty Modern Warfare Remastered, tornando indietro di dieci anni con emozioni e sensazioni, indossiamo le nostre tute rig e ci ricatapultiamo nel futuro di Infinite Warfare. I ragazzi di Infinity Ward hanno indubbiamente studiato a fondo Black Ops III. Ad un occhio attento il titolo risulta estremamente simile allโ€™ultima fatica Treyarch dal punto di vista di movimenti, time to kill e gunplay. Da un punto di vista concettuale Infinite Warfare prende a piene mani dal classico loadout che siamo abituati a vedere nelle produzioni Treyarch, con un pick-10 che formerร  il vostro soldato, che sarร  dotato di โ€œUltimateโ€ richiamabili nello stesso modo che abbiamo imparato a conoscere in Black Ops III. Stessa cosa per le scorestreak: Infinity Ward sembra veramente aver attinto a piene mani dal calderone Treyarch mettendo in piedi un sistema che risulta essere molto piรน vicino alla serie dei Black Ops e che prende dunque le distanze da Ghosts e Advanced Warfare.

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Le varie Ultimate, qui chiamate Super, sono selezionabili in un menu che vi permetterร  di selezionare il Rig, la nuova versione degli Specialisti di Infinite Warfare. Cosรฌ facendo avrete la classica mossa speciale dopo un tot di tempo passato a mietere le vostre vittime. Nella nostra prova abbiamo provato due mappe: Breakout e Terminal. Nei due deathmatch abbiamo potuto constatare lโ€™enorme diversitร  per design e ispirazione. La prima originaria di Infinite Warfare ha messo in mostra un design piuttosto classico, con corridoi laterali e scorci tratti da un canyon mescolati ad una base militare, con container pronti ad aprirsi ed esplodere. Il level design, piuttosto anonimo e troppo similare a Rise di Black Ops III. I super salti effettuabili grazie alla tuta non sono risultati invasivi o eccessivamente abusati, ma crediamo fosse dovuto al primo approccio con la mappa. La mobilitร , molto simile a Black Ops III, รจ rimasta elevatissima e si tratta di un fps estremamente veloce e frenetico. La varietร  delle armi non delude, seppur mettendo sul piatto delle armi con un design interessante, ma non memorabile.

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Abbiamo mietuto diverse vittime con i primi due fucili dโ€™assalto disponbili e con il Vork, ultima smg sbloccabile. Dulcis in fundo, abbiamo imbracciato il cecchino che ha riportato ad un feeling vintage, del tutto simile a Modern Warfare 2. Per quanto concerne i perk, possiamo dire di essere quasi ad un copia-incolla di Black Ops III, persino nella scelta di Wildcard o posizionamento in slot 1-2-3. Ciรฒ che ci ha soddisfatti รจ il comparto accessori, tra cui mirini e tutti i gadget da montare sulle bocche da fuoco. I ragazzi di Infinity Ward si sono impegnati per evitare un effetto dejร -vu nelle piccole cose, poichรฉ nel complesso Infinite Warfare sembra un enorme pacchetto aggiuntivo, la costola mancante di Black Ops III.

Concludiamo il provato parlando di Terminal, mappa di Modern Warfare 2 adattata per Infinite Warfare. Il remake funziona molto bene, con scontri a fuoco appassionanti e frizzanti. Il dominio, diviso in due round, รจ passato fluido come non mai, con cecchinate, raid aerei e bandiere difese con le unghie e con i denti.ย Nel complesso, risulta genuinamente incredibile come il map design di una mappa di sette anni fa sia ancora cosi impattante, sintomo del fatto che forse Infinity Ward ha perso leggermente lo smalto nel corso di questi anni.