Recensione Assassin’s Creed Origins

รˆ innegabile che il brand di Assassinโ€™s Creed sia uno dei piรน importanti mai apparsi nel panorama videoludico, in grado, attraverso le innovazioni apportate sotto il profilo della giocabilitร  e al grandissimo fascino della certosina riproduzione dei contesti storici, di segnare per sempre il nostro amato medium, e, soprattutto, di far sentire gli utenti parte integrante di quella infinita lotta tra sottomissione e libertร , tra assolutismo e democrazia, tra Templari e Assassini. La saga รจ stata per numerosi capitoli una macchina perfetta: difatti, nonostante i molteplici problemi presenti nel gameplay, il tutto veniva sommerso da unโ€™ambientazione semplicemente stupefacente, da continue aggiunte che arricchivano sempre di piรน gli approcci e le possibilitร  concesse ai player e da trame articolate, complesse, dipanate su due binari fondamentali, il passato e il presente, con il compianto Desmond a guidare il secondo. Qualcosa, perรฒ, dopo la scomparsa del protagonista cambiรฒ: le storie non colpivano piรน nel profondo, i personaggi risultavano tutti piuttosto piatti e il gameplay, come sempre, rimaneva impantanato in meccaniche obsolete, prive di novitร  e di estro creativo. Per questo, dopo il buon Syndicate, che perรฒ non venne accolto positivamente dal pubblico, Ubisoft prese una decisione mai adottata prima, ovvero fornire dodici mesi in piรน al team di sviluppo per forgiare il nuovo episodio del brand, tentando finalmente di porre rimedio alle gigantesche lacune sotto il profilo della giocabilitร  e di avvolgere il tutto da un alone di mistero dettato dal ritorno al passato, esattamente dove tutto ebbe inizio: alle origini del Credo. Siete curiosi di scoprire cosa Assassin’s Creed Origins avrร  da offrire? Continuate a leggere. (Qui per tutte le guide sul gioco)

Per tornare alle origini del Credo, Ubisoft, come era lecito aspettarsi, ha deciso di ambientare il proprio pargolo addirittura nell’Avanti Cristo, esattamente durante il periodo tolemaico, nel quale impersoneremo il medjay Bayek: non a caso non รจ stato nominato assassino, in quanto, durante quel lasso di tempo, essi ancora non esistevano come comunitร , e le idee, il dogmi e tutti gli stilemi appartenenti al culto dovevano ancora essere forgiati. Per questo, il nostro protagonista sarร  un โ€œsempliceโ€ soldato altamente specializzato, il quale si ergerร  a protettore dell’Egitto e tenterร  con tutto se stesso di vendicarsi, di riuscire, in qualsiasi modo, a sanare quella ferita che lo ha distrutto in passato, segnandolo per sempre. Fortunatamente, Bayek non si ritroverร  solo a dover sopportare il fardello che lo attanaglia, ma sarร  affiancato da sua moglie Aya, la quale lo sosterrร  nel tentativo di debellare, dal suo animo, quella profonda cicatrice che lo ha mutato, aiutandolo nel suo percorso di odio e vendetta. Senza ombra di dubbio, la trama di Origins รจ fortunatamente quanto di piรน lontano esista dai precedenti episodi, poichรฉ ci troveremo di fronte una storia cruda, matura e di grande spessore, capace di coinvolgere totalmente l’utente in una spirale di emozioni difficilmente provate prima negli altri capitoli del brand.

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La trama di Origins รจ fortunatamente quanto di piรน lontano esista dai precedenti episodi, poichรฉ ci troveremo di fronte una storia cruda, matura e di grande spessore.

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Questo รจ merito sia di Bayek, ben caratterizzato anche se fin troppo legato alla propria vendetta, in grado comunque di entrare in perfetta sintonia con il giocatore, che alla moglie Aya, autentica rivelazione della trama, la quale, in molte occasioni, ruberร  la scena allo stesso medjay, mostrando un carattere sicuramente piรน sfaccettato e complesso del proprio partner. Se a ciรฒ aggiungiamo anche un ritorno al presente finalmente sensato, senza strane sequenze in prima persona fini a se stesse capaci esclusivamente di allungare la longevitร  della produzione (come in Black Flag), allora รจ facile intuire di poter assaporare un comparto narrativo di grande spessore. Certo, rimane evidente la disparitร  di cura e attenzione posta tra passato e attualitร , ma risulta essere sicuramente un enorme passo in avanti rispetto ai precedenti episodi. Oltre a ciรฒ, in Assassin’s Creed Origins ci troveremo di fronte un numero semplicemente mastodontico di missioni secondarie, divisibili anche in terziarie, le quali risulteranno essere non soltanto molto diverse tra di loro, ma anche ottimamente realizzate, aprendo a sottotrame veramente interessanti e assolutamente da vivere per comprendere al meglio lo splendido ecosistema concepito dalla software house francese.

Sui cammelli sarร  possibile combattere utilizzando sia l’arco che il classico equipaggiamento.

Chiaramente, le grandi novitร  presenti in Origins non possono non provenire dal gameplay: semplicemente rinnovato quasi in toto, ma in grado di mantenere lo spirito e il feeling classico della saga. Difatti, il titolo ha subito una gigantesca svolta action RPG, e questo ha comportato uno stravolgimento di alcune meccaniche che da sempre hanno rappresentato il tallone d’Achille del franchise: il sistema di combattimento e la personalizzazione del personaggio. Sicuramente, Ubisoft, nel corso degli anni, soprattutto da Unity in poi, ha provato a fornire al proprio marchio una nuova anima, arricchendolo di particolari che perรฒ non vennero mai realmente sfruttati. Questa volta, invece, il cambiamento c’รจ stato, e possiamo giร  anticiparvi che quasi tutto funziona a meraviglia. Innanzitutto, ora, nel menu del personaggio, un po’ come accade in Destiny, potremo agire su qualsiasi parametro possibile: dall’armamentario, diviso in armi a distanza, corpo a copro, scudo, vestiario e strumenti, all’equipaggiamento, potendo agire sulla faretra, sui guanti, i pettorali, la lama celata e la borsa degli attrezzi. Per quel che concerne gli strumenti di morte, essi saranno davvero di tantissime tipologie, come lance, spade, archi, spade ricurve, mazze pesanti, doppie armi leggere, bastoni e chi piรน ne ha piรน ne metta, garantendo una varietร  mai vista prima in un Assassin’s Creed, con valori da tenere ben a mente non soltanto per infliggere piรน danni, ma anche per ponderare bene la scelta del bonus da selezionare, il quale influirร  significativamente sugli scontri.

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Le grandi novitร  presenti in Origins non possono non provenire dal gameplay: semplicemente rinnovato quasi in toto, ma in grado di mantenere lo spirito e il feeling classico della saga.

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Difatti, alcune armi, ad esempio, avranno a disposizione il sanguinamento, oppure infliggeranno maggiori danni con un colpo critico; altrimenti si riveleranno particolarmente efficaci, come nel caso degli archi, con colpi silenziosi o, addirittura, presenteranno bonus e malus maledetti, i quali, magari, vi permetteranno di usufruire di capacitร  offensive superiori a scapito della vostra salute. Insomma, un lavoro davvero certosino, che ancor di piรน รจ impreziosito dai moveset differenti di ogni categoria di strumento di morte, per una differenziazione degli stili di combattimento davvero ottima. Per quanto riguarda l’equipaggiamento, invece, esso sarร  potenziabile attraverso un sistema di crafting piuttosto semplice e basilare, ma assolutamente adatto al compito che si prefigge. Durante le vostre scorribande nelle grandi regioni d’Egitto sarร  possibile raccogliere pelli e parti di animali per realizzare upgrade alla vostra armatura, potendo aumentare i danni inflitti a distanza, quelli corpo a corpo, incrementare la barra della salute, la dimensione della faretra e aggiungere strumenti alla vostra sacca apposita. L’elemento piรน stupefacente, in tutto ciรฒ, รจ che questi cambiamenti non saranno minimamente invasivi, in quanto pensati per il grandissimo ed eterogeneo pubblico del brand. Certo, proprio per questo non possiamo aspettarci una profonditร  nelle meccaniche tipica dei giochi di ruolo puri, ma รจ quanto basta per garantire divertimento e tasso di sfida.

Finalmente sarร  possibile combattere sfruttando uno scudo, il quale sarร  assolutamente fondamentale per superare indenni gli scontri.

Parlando del combat system, per una volta non possiamo che fare i complimenti a Ubisoft, in quanto lo sforzo di ridisegnare da zero e di fornire nuova linfa alle battaglie si รจ visto eccome, garantendo, probabilmente da quando รจ stato concepito il brand, di vivere sfide difficili, appassionanti ed entusiasmanti. Bayek, infatti, potrร  eseguire sia attacchi leggeri che pesanti, lockare il nemico, effettuare parry, per poi sferrare colpi critici, e aggirare l’avversario attraverso un sistema di schivata piuttosto fluido e veloce. Certo, non tutto sarร  proprio rose e fiori, in quanto รจ percepibile, pad alla mano, una legnositร  nei comandi che in minima parte rovina un pochino la magia, soprattutto quando ad attaccarci saranno piรน nemici contemporaneamente. Inoltre, le hitbox non ci sono sembrate sempre precisissime, e, aggiungendoci un frame rate piuttosto bassino su PS4 Pro, in qualche occasione abbiamo dovuto prediligere la fuga ai pugni. Ciรฒ nonostante, risulterร  essere un passo in avanti che potremmo definire epocale per il franchise, spingendo finalmente il giocatore ad utilizzare l’astuzia e la strategia per sopraffare gli avversari.

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Altro aspetto completamente rinnovato, e che in nessun modo ci aspettavamo cosรฌ bilanciato, รจ lo stealth.

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Altro aspetto completamente rinnovato, e che in nessun modo ci aspettavamo cosรฌ bilanciato, รจ lo stealth. Se ben vi ricordate, con Unity la casa di sviluppo francese decise, per la prima volta, di introdurre un apposito tasto per la modalitร  furtiva, che fino ad allora era contraddistinta esclusivamente dai gruppi di fedeli in cui mimetizzarsi, fienili e panchine; ebbene, in Origins, tutto ciรฒ รจ stato amplificato a dismisura, in quanto, con l’aggiunta di cespugli sparsi per ogni sezione di gioco, e l’utilizzo di un fischio per attirare l’attenzione degli avversari, la componente stealth funziona veramente alla grande, risultando anche particolarmente appagante se legata con gli archi, perfetti per uccidere a distanza i nemici. Difatti, essi saranno di quattro tipologie fondamentali: da guerra, leggeri, da caccia e da predatore, ognuno con una specifica utilitร  e peculiaritร . Il primo vi permetterร  di scoccare contemporaneamente piรน frecce, risultando mortale contro nemici scoperti, il secondo causerร  sรฌ pochi danni, ma garantirร  al giocatore la possibilitร  di lanciare colpi a ripetizione, il terzo risulterร  essere il piรน equilibrato, utile sia in modalitร  furtiva che in combattimento, e l’ultimo perfetto per fracassare crani dalla distanza, sfruttando una sorta di mirino che avvicina la telecamera. Insomma, un vero spettacolo, che verrร  amplificato quando potrete portare con voi addirittura due tipologie di armi alla volta, per combinazioni che metteranno in serio pericolo i vostri nemici.

La fauna della produzione presenterร  tutti gli animali tipici del posto, con qualche aggiunta anche inaspettata.

Come se tutto ciรฒ non bastasse, acquisendo punti esperienza, Bayek salirร  di livello, ottenendo cosรฌ punti abilitร  da investire in uno skill tree diviso in tre sezioni principali: Guerriero, Cacciatore e Veggente. Come รจ intuibile, il primo vi permetterร  di incrementare le vostre capacitร  offensive, consentendovi di utilizzare parry, colpi caricati al massimo, maggiori danni e attacchi aerei, il secondo vi specializzerร  nell’utilizzo dell’aquila e nella maestria con i vari tipi di archi, e il terzo, infine, vi conferirร  abilitร  tattiche, garantendovi la creazione di dardi soporiferi, bombe fumogene e sostanze velenose. Anche in questo caso la personalizzazione funziona perfettamente, lasciando all’utente la completa gestione del protagonista in base ai propri gusti. L’ultima grande novitร  รจ poi rappresentata dall’aquila Senu, la quale sarร  fondamentale per capire l’esatta posizione dei nemici, intuire il loro percorso e scoprire preziosi oggetti da raccogliere. Il volatile, quindi, non rappresenterร  una semplice meccanica da utilizzare sporadicamente, ma una feature essenziale per completare le porzioni di gioco.

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Le note peggiori arrivano proprio dal comparto tecnico, soprattutto sull’ottimizzazione presente almeno su PS4 Pro, la quale ci ha fatto storcere il naso in piรน di un’occasione.

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Probabilmente, le note peggiori arrivano proprio dal comparto tecnico, soprattutto sull’ottimizzazione presente almeno su PS4 Pro, la quale ci ha fatto storcere il naso in piรน di un’occasione. Chiaramente non stiamo giudicando in alcun modo l’ineccepibile bellezza dell’estetica di Assassin’s Creed Origins, caratterizzata da scorci suggestivi e maestosi e dai colori vividi della splendida vegetazione che contrastano perfettamente con l’arancione tipico degli sterminati paesaggi desertici. In parecchie occasioni ci siamo fermati a contemplare in rigoroso silenzio quanto realizzato da Ubisoft, rimanendo semplicemente estasiati, come quando abbiamo potuto constatare il sole lentamente morire sopraffatto dalla magnificenza delle gigantesche dune, e osservare il sopraggiungere della notte. Il problema vero risulta nella fluiditร , quasi mai stabile nelle cutscene, e parecchio altalenante nelle zone maggiormente popolate o ricche di poligoni. Davvero un peccato madornale, che speriamo vivamente possa essere sistemato attraverso future patch. Non esaltante nemmeno il doppiaggio, non molto curato e, a tratti, apparso quasi raffazzonato, con volumi sballati e lip-sync da dimenticare. Assolutamente consigliata la lingua inglese. Eccezionale, invece, la colonna sonora e tutte le musiche utilizzate, davvero perfette nel rimandare all’ambientazione egiziana.

In conclusione, Assassin’s Creed Origins รจ, molto probabilmente, e sicuramente secondo noi, il miglior capitolo mai concepito dalla casa di sviluppo, capace di disgregarsi, reinventarsi e riassemblarsi in una nuova, vincente formula. La personalizzazione del personaggio convince, non รจ mai troppo invasiva e conferisce alla produzione un tasso di sfida maggiore; il combat system, seppur piuttosto legnoso e caratterizzato da qualche problemino, riesce nell’impresa, risultando divertente e adatto a far vivere scontri piรน accessi, e lo stealth, finalmente perfezionato, funziona egregiamente e si sposa perfettamente con il level design delle ambientazioni. Anche Senu, che poteva apparire come un becero riciclaggio di vecchie meccaniche di gioco, rappresenta una feature davvero interessante, e soprattutto fondamentale per proseguire nel titolo. Insomma, le vere note dolenti arrivano sia dall’ottimizzazione su PlayStation 4 Pro, mal gestita negli ambienti particolarmente popolati o con una grande quantitร  di poligoni, che dal doppiaggio, piuttosto scadente e incapace di coinvolgere l’utente. Consigliamo, senza ombra di dubbio il titolo a chiunque: a coloro che non hanno mai giocato un Assassin’s Creed, in quanto sapranno trovare un brand di grande spessore, ai fedeli fan, che finalmente riassaporeranno vecchie emozioni, e soprattutto ai follower delusi, i quali potranno finalmente ricredersi.