Recensione Sword Art Online: Hollow Realization

La realtà virtuale è uno degli argomenti più discussi degli ultimi tempi. Visori come Oculus Rift, HTC Vive e il recente PlayStation VR sono ormai nelle nostre case, e lentamente ci stiamo avvicinando alla tanto agognata immersione totale nel videogioco. Ma cosa potrebbe accadere se in futuro questi visori diventeranno talmente realistici da collegarsi direttamente al nostro sistema nervoso tanto da poter avere una vita parallela in un videogame senza praticamente accorgerci della differenza? E’ questa una delle domande su cui si basa Sword Art Online, serie nata come light novel dalla penna di Reki Kawahara e diventata un vero e proprio fenomeno di massa grazie alla trasposizione in manga, anime e videogiochi. Tra questi ultimi troviamo anche Sword Art Online: Hollow Realization, quarta incarnazione del brand in esclusiva PlayStation 4 e PlayStation Vita. Vediamo quindi come si presenta questa nuova avventura di Kirito e compagnia.

Prima di parlare del gioco è doveroso fare una piccola introduzione al mondo di Sword Art Online (comunemente detto SOA), specialmente per chi si avvicina per la prima volta alla serie. In un futuro non troppo lontano la realtà virtuale raggiunge vette prima impensabili, e con il visore NerveGear permette di vivere letteralmente all’interno di un videogioco. Tra questi c’è Sword Art Online, il primo MMORPG che si poneva come un’opera unica nel suo genere  e dove migliaia di giocatori potevano incontrarsi e vivere avventure insieme. Il gioco tuttavia si è rivelato un esperimento del creatore Akihiko Kayaba, il quale dopo che i 10.000 giocatori andarono online il giorno dell’uscita eliminò l’opzione del logout, intrappolandoli così all’interno del gioco. Non solo, ma chiunque moriva durante la partita moriva anche nella realtà con una scossa al cervello, e lo stesso destino attendeva chiunque tentava di farsi togliere il visore. L’unico modo per tornare nel mondo vero consiste nel completare il gioco, impresa che il protagonista Kirito compie dopo due anni e diverse avventure incontrando diversi compagni e l’amore della sua vita Asuna. Questa è una descrizione molto sommaria solo del primo arco narrativo, infatti poi seguiranno altri giochi in cui Kirito e compagnia prendono parte, ognuno con pericoli e segreti di vario tipo. Se siete completamente a digiuno dell’opera originale comunque non abbiate paura: Sword Art Online: Hollow Realization si pone come un capitolo completamente a sé stante, e offre numerosi riassunti e flashback che mostrano gli avvenimenti principali e introducono i vari personaggi che gli appassionati non faticheranno a riconoscere.

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Devo ammettere che la trama, per quanto presenti alcuni colpi di scena, non mi sia rimasta particolarmente impressa.

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Questa volta i nostri eroi si trovano a fare da beta tester per un nuovo MMORPG chiamato Sword Art Online: Origin, una versione aggiornata e inedita del titolo originale senza il “piccolo” inconveniente della morte permanente… in tutti i sensi. Una volta avviata la partita il gioco ci mette nei panni di Kirito, ma nulla ci vieta di creare un nostro avatar personalizzato tramite l’editor. Questo purtroppo si rivela piuttosto basilare e offre ben poche opzioni rispetto ad altri esponenti del genere, ma permette comunque di creare una discreta varietà di personaggi maschili o femminili. Durante le varie cutscene tuttavia per necessità di trama il nostro personaggio tornerà da essere Kirito, per cui il consiglio è quello di giocare nei suoi panni per una maggiore coerenza. Nella sequenza iniziale Kirito riceve un misterioso messaggio, inoltre il gruppo incontra un PNG che sembra non avere memoria di chi sia e quale sia il suo ruolo. Decidono quindi di darle il nome di Premiere, e durante la lunga avventura dovremo risolvere il suo mistero, oltre a vivere diverse avventure. Questa è la base con cui parte Sword Art Online: Hollow Realization, tuttavia devo ammettere che la trama, per quanto presenti alcuni colpi di scena, non mi sia rimasta particolarmente impressa, anche se il problema principale è la ripetitività di fondo delle missioni… e del gameplay in generale.

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Nel corso dell’avventura incontreremo volti familiari e inediti

Ma procediamo con ordine. Il gameplay di Sword Art Online: Hollow Realization si basa su meccaniche action, dove con la pressione ripetuta del tasto Quadrato possiamo esibirci in diverse combo e concludere con una Skill Art speciale automatica. Queste possono essere attivate anche manualmente con il tasto Triangolo ma consumano una porzione maggiore dell’apposita barra che ne limita l’utilizzo, inoltre è possibile parare, schivare ed eseguire attacchi combinati con il resto del party (4 membri compresi noi) con dei semplici comandi preimpostati. Inoltre attaccando in sincronia con il gruppo, eseguire Skill Art subito dopo aver schivato quelle del nemico e altre azioni particolari fanno crescere il moltiplicatore dei danni e far vacillare o cadere il nemico. Con queste meccaniche di base che vengono insegnate nel primo tutorial bene o male si può affrontare l’intero gioco, che quindi si riduce ad una pressione forsennata del tasto di attacco alternando giusto ogni tanto delle Skill Art o combo di gruppo. Sono presenti comunque diverse opzioni di personalizzazione sia per Kirito che per gli altri personaggi, anche se per accedere alle abilità più avanzate è necessario alzare il livello di affinità con il compagno. Per farlo dovremo ascoltare lunghi dialoghi in cui i personaggi flirtano in modo più o meno esplicito in quello che è a tutti gli effetti un simulatore di appuntamenti, genere che in Giappone è molto popolare. Uno dei punti forti (o deboli a seconda dei gusti) dell’opera originale sono proprio le relazioni sentimentali tra i protagonisti, e Sword Art Online: Hollow Realization ripropone diverse situazioni simili sfociando spesso nel fanservice più sfrenato, anche se queste sezioni rallentano leggermente il ritmo e potrebbero annoiare chi invece cerca l’azione in ogni momento.

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La natura cross-gen tra PS4 e PS Vita purtroppo penalizza il comparto tecnico di Sword Art Online: Hollow Realization.

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Il mondo di gioco è decisamente vasto con ambientazioni varie e piacevoli da esplorare, e sembra davvero di essere in un MMO specialmente nelle boss fight strutturate come dei raid. E’ possibile inoltre giocare in cooperativa con altri 3 giocatori online, anche se ho preferito concentrarmi sul single player poiché permette più possibilità di personalizzazione e strategia rispetto a compagni umani che agiscono per conto proprio… anche se ovviamente dipende da che tipo di giocatori si incontrano. La natura cross-gen tra PS4 e PS Vita purtroppo penalizza il comparto tecnico di Sword Art Online: Hollow Realization, che si presenta sulla console casalinga di Sony (dove ho testato il gioco) con un colpo d’occhio buono, ma che ad una analisi più attenta mostra una certa povertà di poligoni, texture spesso in bassa risoluzione e un aliasing a volte troppo marcato, mentre fortunatamente il frame rate si è rivelato stabile.

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Gli attacchi speciali spesso sono molto scenografici e pirotecnici

In conclusione Sword Art Online: Hollow Realization è un JRPG senza troppe pretese che svolge il suo dovere senza infamia e senza lode, ma presenta comunque alcuni spunti validi. Se siete appassionati della serie l’acquisto è consigliato per vivere un’avventura inedita di Kirito e compagnia, ma può essere apprezzato anche da chi non conosce l’opera originale. Il gameplay è piuttosto semplice ma può essere approfondito se siete armati di abbastanza pazienza, ma anche utilizzando le semplici combo base il feeling e il risultato visivo sono comunque appaganti. Purtroppo l’imminente uscita di Final Fantasy XV focalizza l’attenzione degli amanti dei JRPG sul titolo di Square Enix, ma nell’attesa Sword Art Online: Hollow Realization può essere comunque un’alternativa interessante.