Nuovi dettagli su EVE: Valkyrie

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Direttamente dalla prestigiosa rivista di tecnologia Wired, arriva una nuova intervista a Hilmar Pétursson, CEO di CCP Games, i creatori del mondo online persistente di EVE.

L’intervista rassicura poi tutti coloro che avevano temuto per il futuro della versione Rift di EVE: Valkyrie, lo spin-off della serie interamente concepito per il visore. Sì, si farà e, anzi, sarà ancora più stupefacente della versione che avevamo provato in quel della gamescom. E senza il minimo accenno di motion sickness.

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Molte persone hanno paura di avvertire l’effetto motion sickness mentre giocano. Io penso però che il giocatore, trovandosi seduto in una nave spaziale, in assenza di gravità, non sentirà la nausea più di quanto se non fosse a bordo di un aereo. Funziona in maniera superlativa. 

Inoltre, poiché l’esperienza è incentrata e costruita perfettamente per la VR, il frame rate è ottimo, l’UI è pensata bene, questa funziona in maniera molto naturale. E, in termini di spazio, è molto aperta. L’aspetto è molto realistico, perché non hai un parametro di riferimento. In una foresta vedreste la differenza tra una foresta generata al computer e una foresta reale, ma nel caso dello spazio l’illusione sarà perfetta.

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E a proposito dell’interfaccia, emergono nuovi dettagli anche sul sistema di controllo del gioco:

Il sistema è simile a quello di una console, ma alcuni dei controlli possono essere gestiti puntando con la testa, guardando direttamente le cose. C’è una barra crosshair, con un sistema di locking, che è facilissima da usare. Non c’è davvero niente da imparare. Quasi non mi ricordo la prima volta che ho usato un mouse e ho imparato ad usarlo – e invece ci sono tante persone che non giocano ai videogiochi perché non gli piacciono i controlli astratti. Ma se invece potessero guardarsi intorno e premere un bottone? E’ una soluzione elegante.

Sante parole, quelle di Pétursson. Che il Rift possa riportare all’ovile tanti videogiocatori, scoraggiati da sistemi di controllo sempre più complessi e impersonali? O che possa addirittura avvicinare nuove leve, così come fece il Wii con i sensori di movimento?