Stellar Blade Provato: una breve ma intensa prova sul campo con EVE

Stellar Blade Provato

Dopo una lieve e inaspettata falsa partenza, dettata più che altro da una svista nella gestione del PS Store, è finalmente arrivato il momento giusto per parlare della demo di Stellar Blade, la nuova esclusiva in salsa action in arrivo su PlayStation 5 e sviluppata dal team coreano di SHIFT UP. Una demo in due atti, molto breve, ma che ci ha permesso di scoprire in anteprima cosa ci aspetterà una volta che atterreremo nella desolata e apocalittica terra a fine mese.

Stellar Blade
Immagine promozionale di Stellar Blade

Una missione disperata

La prima parte della demo rappresenta il vero e proprio inizio di Stellar Blade, una sequenza di quasi un’ora in cui il giocatore è introdotto ai fondamenti principali della storia e le varie meccaniche che compongono il gameplay del gioco. Parlando della narrativa, Stellar Blade si apre con una sequenza molto adrenalinica in cui EVE e Tachy, due guerriere cibernetiche della Settima Flotta Aerea, si schiantano contro un pianeta terra assediata dall’invasione dei Natyba, esseri alieni che uno dopo l’altro annientano gli altri android superstiti della flotta. Durante una lotta contro un Natyba troppo forte per le loro capacità, Tachy ed EVE vengono separate, con quest’ultima che viene salvata e ripristinata dall’umano Adam. I due entrano quindi in una sorta di alleanza, e partono alla ricerca di nuovi indizi sui Natyba e sulle tracce di Tachy, ancora dispersa. Dopo questa lunga introduzione, ciò che ci viene proposto è un breve scorcio di quello che all’uscita dovrebbe essere il primo vero livello di Stellar Blade: Eidos 7, l’ultimo capitolo dell’umanità nella disperata lotta contro i Natyba. Un’enorme metropoli piovosa ormai in rovina e che pullula di nemici da eliminare, indizi, codec nascoti e accampamenti in cui riposare. Questi ultimi fungono da veri e propri checkpoint per recuperare le cure a propria disposizione, potenziare il proprio equipaggiamento e sbloccare nuove abilità, tutti elementi che introdurremo nel dettaglio durante la seconda parte dell’anteprima.

Concludendo invece con delle prime impressioni generali sull’introduzione, il level design introduttivo guida in modo assertivo il giocatore all’interno dei vari sistemi di movimento, segnalando gli elementi interaggibili con una bella passata della tanto controversa “pittura gialla” che ha generato il panico e molte chiacchiere all’uscita di Resident Evil 4 Remake e Final Fantasy 7 Rebirth. Per quanto possa capire la volontà di includere elementi di contrasto più evidenti nel level design e portare subito gli utenti alla “ciccia” del gameplay, il combattimento contro i boss di fine livello, mi viene molto più difficile giustificare questa quando pochi istanti dopo il tutorial dedicato agli elementi interaggibili mi piazzi un secondo tutorial legato alla scannerizzazione degli scenari, per trovare tutti i punti di interesse con la semplice pressione del touchpad del DualSense. Dal mio punto di vista, parliamo di un caso di indecisione da parte di SHIFT UP sullo scegliere tra l’uno o l’altro, e cercare di avere “la botte piena e la Eve ubriaca”. Che di per se va bene, ma in questo modo si potrebbe finire con il non dare il giusto peso all’esplorazione degli ambienti, visto che comunque anche questa prima area introduttiva è piena di scorciatoie interconnesse, collezionabili e imboscate.

“Da sola, in un mondo alla deriva e soprattutto pronta a far fuori tutti con stile!”

Stellar Blade Rising: Scholar of the Astral Revengeance

No, questo titolo non è un delirio da ictus prematuro, ma più che altro il riassunto di quello che definirei il gameplay di Stellar Blade. Ebbene sì, se a una prima occhiata ai trailer e alla presentazione generale del gioco ci si era fatti l’idea di un titolo Stylish Action “a la Bayonetta”, e con il passare delle ore successive al rilascio della demo il consenso generale andava più a posizionare il gameplay verso una via più incline al “souls-like”, la verità è che Stellar Blade rappresenta un’assurda chimera ispirata a varie sfaccettature del genere action. Se da un lato abbiamo una chiara impostazione nel pacing dell’esplorazione e nella struttura della UI e dell’esperienza utente molto simile a quella dei titoli FromSoftware, con vari checkpoint distanti tra di loro atti a nexus per aggiornare il proprio equipaggiamento e ottenere le Abilità Beta, queste ultime assieme alla gestione dei parry e delle schivate perfette, infine gli indizi visivi color-coded per intuire il tipo di attacco ricordano molto vari titoli sparsi della libreria di PlatinumGames (Bayonetta, Metal Gear Rising e Astral Chain). E se proprio vogliamo essere precisini, il drone controllato da Adam sembra essere un misto tra Pod 042 di Nier Automata e il braccio bionico di Mondo Zappa in Killer is Dead.

Ora, la derivatività del gameplay non è assolutamente un indice di poca qualità e soprattutto di mancanza di originalità. Certo, il dubbio principale uscito durante i primissimi minuti di gameplay riguardava più che altro l’effettiva sinergia che ognuna delle meccaniche menzionate poco fa avrebbero esibito una volta immersi nell’azione pad alla mano. E devo dire che, al di là di una boss fight di fine demo relativamente veloce e neanche troppo difficile, è dopo la conclusione di quest’ultima che Stellar Blade mostra tutto il suo potenziale. Concludendo la demo infatti si sblocca una speciale “Sfida Boss” nel quale il giocatore viene messo alla guida di una Eve molto più avanzata in statistiche e skill, contro la ben più aggressiva boss-fight del “Persecutore”. Allo stesso tempo però, questa boss fight ha mostrato anche una piccola lacuna che – se non risolta più avanti nell’esperienza – rischia di compromettere la buona riuscita del titolo: la sua mancanza di varietà nell’azione. Indipendentemente dal tipo di approccio, move-set o aggressività del giocatore, il miglior modo per eliminare questo boss era sempre lo stesso: attendere l’attacco nemico, parare ogni singolo assalto e interrompere gli imparabili con le Mosse Speciali Beta. Qualche QTE e una mossa spettacolare chiamata “Punizione” per infliggere un bel po’ di danno extra e tutti a casa. Troppo lineare e poco favorevole anche al minimo input creativo del giocatore, cosa che in un action (anche in un soulslike) viene quanto meno incoraggiata. Perfino la boss-fight di Abbadon alla fine della demo introduttiva offriva qualche fase extra con tanto di gimmick elettrica per “aggiungere un po’ di pepe” al tutto. Probabilmente si tratta solo di un caso su chissà quante altre boss-fight o addirittura lo stesso Persecutore è stato tagliato con l’accetta per evitare di spoilerare troppo, ma se così non fosse c’è il rischio che Stellar Blade potrebbe risultare molto meno emozionante di quanto previsto.


Nonostante qualche incertezza sul gameplay, la demo di Stellar Blade manda comunque un messaggio molto forte: questo gioco non è solo bei visini e personaggi provocanti. C’è una struttura, un’idea di action-game che, se sviluppata correttamente andando avanti nella trama, potrebbe lasciare qualche sorpresa. È un prodotto derivativo? Certamente, ma è senza dubbio un titolo che in questa prima fase riesce a divertire e a proporsi come uno dei titoli di punta di PS5. Ora manca solo lo scatto finale che lo porterà all’uscita il prossimo 26 aprile 2024, riuscirà a raggiungere a superare anche le più rosee e/o scettiche aspettative?


Game Designer e scrittore, alla fine si è deciso ad aggiornare la propria bio dopo 50 anni di muffa. Perché va bene l'essere "cresciuti a pane e Tekken 2", ma a una certa arriva il momento di "voltare pagina". Non chiedeteli quale sia il suo Final Fantasy o gioco Mega Ten preferito: non ne uscireste vivi!