Marvel Snap

Supereroi nel mirino


Dopo qualche giorno di esilio forzato dagli App Store americani, il popolare gioco di carte collezionabili Marvel Snap è di nuovo disponibile per il download negli Stati Uniti. Un sospiro di sollievo per i fan a stelle e strisce, che avevano visto il loro passatempo preferito sparire dagli schermi a causa di una complessa battaglia legale tra il governo USA e la compagnia cinese ByteDance. Il ritorno di Marvel Snap è stato orchestrato con un ingegnoso cambio di guardia: un nuovo editore statunitense è salito a bordo, mentre il team di Second Dinner ha preso in mano le redini di gran parte delle attività e della pubblicazione. Un vero e proprio lavoro di squadra, come sottolineato dagli stessi sviluppatori sui social, per garantire un futuro senza intoppi al gioco.

Marvel Snap

A volte devi giocare bene una brutta mano

La vicenda di Marvel Snap è un esempio lampante di come le tensioni sociali e politiche tra Stati Uniti e Cina possano influenzare anche il mondo dei videogiochi. Sebbene il popolare gioco di carte collezionabili sia stato “graziato” da un ritorno in grande stile sugli App Store americani, la sua temporanea scomparsa è strettamente legata allo scontro tra ByteDance (proprietaria di Second Dinner, la software house che sviluppa Marvel Snap) e il governo USA. Al centro della contesa, neanche a dirlo, c’è TikTok, la piattaforma social cinese da tempo nel mirino delle autorità statunitensi, preoccupate per i suoi presunti legami con Pechino e per i contenuti che diffonde tra i giovani americani. Una vera e propria battaglia, combattuta a colpi di accuse e restrizioni, che ha rischiato di mettere al bando l’app e che ha coinvolto, indirettamente, anche Marvel Snap. Eppure, Second Dinner sembra essere riuscita a trovare una soluzione, grazie a un cambio di guardia che ha visto l’affiancamento di un editore statunitense (Skystone Games) e l’internalizzazione di gran parte delle operazioni. Una mossa che, se da un lato ha permesso al gioco di tornare disponibile negli USA, dall’altro sottolinea come la “questione cinese” sia tutt’altro che risolta. Basti pensare che Tencent, colosso tecnologico cinese anch’esso presente nella lista delle “aziende militari” USA, continua a investire massicciamente nel settore videoludico, finanziando nuovi studi e acquisendo partecipazioni in software house già affermate. Un terreno minato, insomma, dove il rischio di nuove “tempeste” geopolitiche è sempre dietro l’angolo. Se il caso di Marvel Snap si concluderà con un lieto fine, o se invece sarà solo il primo di una lunga serie, è ancora presto per dirlo. Una cosa è certa: il mondo dei videogiochi sembra sempre più intersecato con certe dinamiche politiche internazionali, e il futuro di molte software house potrebbe dipendere, inaspettatamente, da equilibri ben più grandi dei loro stessi prodotti.

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Gioca da quando ha messo per la prima volta gli occhi sul suo Commodore 64 e da allora fa poco altro, nonostante porti avanti un lavoro di facciata per procurarsi il cibo. Per lui i giochi si dividono in due grandi categorie: belli e brutti. Prima che iniziasse a sfogliare le riviste del settore erano tutti belli, in realtà, poi gli è stato insegnato che non poteva divertirsi anche con certe ciofeche invereconde. A quel punto, ha smesso di leggere.