Al tempo dei miti e delle leggende, Hideki Kamiya ha fatto grande Capcom e creato dei veri e propri miti, col suo apporto alla saga di Resident Evil (e in particolare la direzione del secondo episodio) e Devil May Cry. Il papà di Bayonetta, tuttavia, va ricordato anche (e soprattutto?) per la sua capacità di inventare personaggi e contesti memorabili all’interno di soluzioni di gameplay innovative. Parliamo della Capcom di inizio millennio, aperta a esperimenti un po’ folli come Ace Attorney, Viewtiful Joe e Okami, di cui è stato annunciato, con un coloratissimo teaser, un sequel ufficiale.
Bentornata creatività
La notizia è importante non solo perché il primo Okami era un piccolo grande capolavoro che meriterebbe maggior fama, ma anche perché certifica due cose. La prima è la volontà di Capcom di tornare a uscire dagli schemi, già palesata lo scorso anno con l’interessante Kunitsu-Gami Path of the Goddess (che condivide con il gioco di Kamiya un’ambientazione e uno stile per molti versi similare). La seconda è che le strade della software house e quelle di Kamiya tornano finalmente a incontrarsi, dopo quasi venti anni. E lo fanno con un agognato sequel che pesca da un passato mitico per arrivare a nuove vette. Una speranza di rinnovamento ma anche un segno di fiducia: l’allontanamento, all’epoca, fu a causa della scarsa performance di vendita del primo titolo su PlayStation 2, che però nel corso degli anni e con le successive riedizioni (prima per Wii e poi in versione HD) è stato rivalutato. Del resto la storia degli ultimi anni ha visto diverse serie “di nicchia” (ri)guadagnare terreno e diventare improvvisamente popolari, ponendo le basi per il recupero dei classici e l’arrivo di nuovi capitoli. Okami fa parte di questa risma, e il sequel (per il quale Kamiya ha fondato lo Studio Clovers, in onore al vecchio Clover Studio) ha tutte le potenzialità per diventare una nuova gemma nel firmamento Capcom.
Il viaggio di Amaterasu prosegue
Del resto, che il mercato sia accogliente nei confronti di Action-RPG dallo stile trasognato appare evidente e Okami 2 sembra perfetto per trovar casa sulle console attuali, in particolare su Nintendo Switch 2, data la possibilità di utilizzare i nuovi Joy-Con, che potrebbero anche avere feature inedite in grado di dare un valore aggiunto all’esperienza… anzi, potrebbero “calzare a pennello” visto quanto fatto con le riedizioni Wii e Switch.
Le potenzialità delle console moderne potrebbero scatenare la creatività del team di sviluppo… e quelle dei giocatori, magari questa volta alle prese con un vero open world, seguendo quanto fatto con gli ultimi Monster Hunter. Le possibilità sono infinite e siamo certi non ci limiteremo a un semplice “more of the same”: ci aspettiamo, inoltre, una direzione artistica di livello superiore, in grado di sfruttare e valorizzare la grafica odierna.
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