J-Stars Victory VS+: la recensione di Vmag

Diciamocelo, siamo tutti cresciuti, chi più chi meno, con i nostri anime e manga preferiti, tra personaggi di fantasia dalle storie inverosimili e dalle avventure inimmaginabili capaci di trasportarci in mondi meravigliosi in cui l’impossibile è bello proprio in quanto tale; immaginate ora poter far scontrare i nostri eroi preferiti, provenienti da storie diverse, in un unico grande picchiaduro capace di ospitare il più vasto roster e il più stravagante cross-over di tutti i tempi… ebbene, questo è J-Stars Victory VS+, un gioco dedicato a tutti quei fan sparsi per il mondo che sono diventati grandi accompagnati dalle centinaia di personaggi, racconti e universi provenienti dal lontano Giappone e che vuole festeggiare il quarantacinquesimo compleanno della rivista Jump con questo titolo creato su misura per loro.

Iniziamo con il dire che nella terra del Sol Levante questo titolo è uscito più di un anno fa per PlayStation 3 con il nome J-Stars Victory VS, raggiungendo l’occidente solo in questi giorni con un revamp atto a modernizzare il gioco e trasportarlo su PlayStation 4, vantando una grafica leggermente migliorata e l’aggiunta di una nuova modalità di gioco e… bhè, nient’altro, queste sono le uniche modifiche dalla “vecchia” versione effettivamente.

Il roster di gioco è senza ombra di dubbio davvero impressionante, risultando essere l’unico vero punto di forza del titolo; scorrendo tra gli oltre 50 personaggi disponibili è seriamente impossibile non trovarne uno a cui siamo affezionati o che ricordiamo con nostalgia. J-Stars Victory VS+ ospita figure ormai divenute iconiche anche qui in Italia, tra cui Goku di Dragon Ball Z, Naruto dall’omonima serie e Rufy di One Piece, come anche vecchie ed intramontabili glorie quali Pegasus de I Cavalieri dello Zodiaco, Arale di Dr. Slump & Arale e Kenshiro da Ken il Guerriero, fino a permetterci di incontrare personaggi molto più attuali e recenti, conosciuti probabilmente da una più ristretta nicchia, come Shoyo Hinata da Haikyu!!, Tetsuya Kuroko di Kuroko no Basket e Allen Walker da D. Gray-Man, tutti personaggi importanti, famosi ed iconici che sicuramente riusciranno a fare la gioia degli appassionati di animazione e fumettistica nipponica, pubblico a cui, d’altronde, è dedicato l’intero gioco.

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I molteplici personaggi presenti sono sicuramente un punto di forza, permettendoci di giocare con eroi conosciutissimi, di nicchia o semplicemente stravaganti.

Se da una parte siamo sicuramente meravigliati e stupiti dalla ricchezza e dalle oculate scelte che sono state fatte per il roster, dall’altra ci si accorgerà fin troppo presto di quanto, in termini di gameplay, questa importante varietà viene a mancare; i combattimenti, capaci di ospitare fino a quattro combattenti attivi, sei contando i personaggi di supporto, vantano il classico schema già visto in molti altri titoli: un tasto per gli attacchi rapidi e leggeri, uno per quelli lenti e pesanti, ed un altro per mosse particolari che consumeranno un’indicatore ricaricabile di energia, oltre a questi ci sarà la possibilità di parare, di saltare, di richiedere l’azione del supporto scelto e di concentrare la telecamera su di un avversario. Niente di particolarmente originale ma comunque funzionale la maggior parte delle volte… purtroppo, non è questo il caso.

Giocando diverse partite e provando ad utilizzare e manovrare personaggi diversi, un forte senso di familiarità ci inghiottirà davvero troppo presto; J-Stars Victory VS+, nel tentativo di risultare il più immediato e facilmente giocabile possibile, ha esagerato nella semplificazione, portando i suoi personaggi ad essere incredibilmente uguali nelle meccaniche di gioco che non vanno oltre al semplice attaccare l’avversario rapidamente premendo più volte lo stesso pulsante, aspettare che l’avversario si rialzi (e ce ne mette di tempo) e ripetere il ciclo. Le uniche vere differenze tra i vari personaggi saranno le loro mosse speciali, sicuramente ben fatte, variopinte ed estremamente fedeli ad ogni eroe, ma che in termini pratici, purtroppo, a parte tante belle lucine, non si differenziano quasi affatto da quelle di ciascun sfidante, andando così a minare, paradossalmente, quell’unico punto di forza che può vantare, la varietà.

colpisci, colpisci, colpisci, aspetta che si rialza, ricomincia. Oh, uso questa mossa figa per non annoiarmi troppo, colpisci, colpisci...
colpisci, colpisci, colpisci, aspetta che si rialza, ricomincia. Oh, uso questa mossa figa per non annoiarmi troppo, colpisci, colpisci…

Nonostante questo gioco sia dedicato e incentrato unicamente al fan service, non può non dispiacere constatare come a livello di gameplay i combattimenti risultino presto ripetitivi. A peggiorare la situazione ci pensano le arene: se da una parte è spettacolare e commovente poter dare vita ad epiche scene nelle ambientazioni più disparate, come per esempio il Tempio di Atena da Saint Seiya, il villaggio Pinguino di Dr. Slump & Arale o il Villaggio della Foglia di Naruto, dall’altra ci stupisce quanta poca cura è stata riposta nello studio di tali strutture, per la maggior parte distruttibili; la telecamera di gioco seguirà perennemente le nostre spalle, ma non si avvicinerà al personaggio quando incontrerà un ostacolo. Ciò si traduce in imbarazzanti inquadrature di pareti che ostacoleranno la visibilità, nascondendo alla nostra stessa vista il personaggio che controlliamo e trasformandoci in facili bersagli per l’avversario, anch’esso perfettamente mimetizzato.

La confusione su schermo è sicuramente qualcosa che ci piace vedere in titoli di questo tipo, ma deve anche saper essere funzionale; trovarsi nel bel mezzo di un combattimento a chiedersi dov’è finito il proprio personaggio non è certo cosa positiva, sarebbe bastato un pizzico di cura in più per evitare qualcosa di facile rimedio ma di imbarazzante danno.

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Meglio non avvicinarsi troppo agli ostacoli della mappa se non si vuole avere a che fare con i capricci della telecamera…

Le modalità di gioco non sono molte e non spiccano per originalità, includendo un’arcade, gli scontri on-line e la modalità storia; proprio quest’ultima sarebbe potuta essere qualcosa di spettacolare in un titolo la cui forza sta proprio nel cross-over di così tanti personaggi. Avremo a disposizione quattro differenti capitoli che vedono come protagonisti un personaggio a scelta tra Naruto, Rufy, Toriko e Ichigo. Insieme al nostro eroe di partenza navigheremo e salperemo per mari e monti, letteralmente, trovando nuovi alleati e affrontando avversari che, come noi, sono stati evocati da una misteriosa e divina voce artefice del torneo a cui tutti stanno prendendo parte.

Un’idea simpatica e che avrebbe potuto regalare tanto a questo gioco se fossero state fatte scelte migliori; i dialoghi prenderanno il sopravvento, permettendo interazioni anche simpatiche tra le decine e decine di personaggi che compaiono nel gioco oltre ad alcune aggiunte, ben note, che potremo incontrare solo durante queste fasi, Sakura e Kakashi da Naruto o il Genio delle Tartarughe da Dragon Ball ne sono degli esempi. Ci si potrebbero aspettare grandi cose, invece i dialoghi saranno sempre molto simili tra loro, spesso ripetuti e, cosa peggiore di tutti, non doppiati… ogni frase sarà accennata inizialmente da un’unica parola o da un singolo verso, niente più, portandoci, volontariamente o non, a skippare quelle conversazioni che andranno a creare una più o meno orecchiabile sinfonia tra versi in rapida successione che, perlomeno, maschereranno il disappunto. Neanche la scelta stilistica riuscirà a salvare la situazione; i personaggi saranno rappresentati da uno statico ed immobile disegno 2d che, visto un paio di volte, non ci frenerà dal tornare a skippare rapidamente i dialoghi ed ascoltare un’accozzaglia “divertente” di versi.

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Pensate che tutto ciò sarà doppiato con un semplice “uhm” oppure un “ah” o, se siamo fortunati, un “nan-?!”.

La ripetitività di questa modalità, che oltretutto incrocerà più volte i personaggi degli altri tre capitoli, ci porterà a pensarci molto bene a volerla ricominciare o no, e probabilmente sarà un no, ma riuscirà a tenerci occupati per molto tempo grazie alla possibilità di svolgere diverse missioni secondarie, di combattimento o di raccolta tesori, e la possibilità di acquisire rapidamente monete per sbloccare le molte curiosità presenti nel negozio di gioco che, indubbiamente, risulta essere carino e funzionale, oltre che capace di allungare la giocabilità del titolo e soddisfare tanto i fan quanto i profani.

Se nella modalità Storia ci troveremo ad affrontare scontri dalla difficoltà spesso irrisoria in situazioni di simil-tutoraggio, in quella Arcade, invece, il grado di sfida sarà effettivamente crescente e capace di dare delle soddisfazioni; ci troveremo contro a delle squadre avversarie composte da veri e propri Dream Team, come il trio Naruto-Sasuke-Madara o quello Rufy-Ace-Hancock, capaci di darci dell’effettivo filo da torcere. Scontri sicuramente fini a se stessi ma che risulteranno un ottimo allenamento per prepararci alla sfida vera e propria… l’on-line!

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Alcuni personaggi possono essere utilizzati solo come supporto acquistandoli con i J-Point; Allen Walker di D. Gray-Man ne è un esempio.

Ogni picchiaduro che si rispetti deve avere una modalità on-line degna di questo nome, che sia un gioco competitivo o di puro fan service non fa differenza, e J-Stars Victory VS+ riesce indubbiamente a vantare un’ottima componente on-line che nulla ha da invidiare ai grandi titoli in circolazione.

Avremo a disposizione la possibilità di svolgere incontri classificati o del giocatore, incontrare ed ingaggiare un partner on-line con cui sfidare altre due persone e, cosa di primaria importanza, controllare la qualità della connessione delle persone che incontreremo e decidere o meno se svolgere o no l’incontro; può sembrare una cosa da poco ma l’attenzione e la cura riposta nella componente on-line di un gioco, nei picchiaduro in particolar modo, segna quanto quel determinato titolo possa essere rigiocabile e permette ai suoi utenti di non frustrarsi inutilmente con problemi di lag e di connessione.

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Grazie soprattutto ad una componente on-line sicuramente ben curata questo titolo può vantare una buona rigiocabilità.

In conclusione J-Stars Victory VS+ risulta essere un titolo dall’immenso potenziale ma che non è riuscito a sfruttare a pieno, arrivando ad essere un gioco sicuramente capace di intrattenere tutta quella fetta di pubblico a cui è dedicato ma che non può non farci storcere il naso pensando a quanto meglio sarebbe potuto essere con qualche sforzo in più, con una maggiore attenzione per le piccole cose e un gameplay che riuscisse veramente a valorizzare tutto quell’immenso roster così variopinto che può vantare.

Tra pecche grafiche, telecamera sbadata e una ripetitività di gameplay non ignorabile, J-Stars Victory VS+ è un titolo che sarebbe dovuto rimanere su PlayStation 3; il porting per nuova generazione non riesce a dargli gloria, sortendo invece l’effetto opposto, e l’aggiunta di una nuova modalità, facilmente ignorabile, non giustifica affatto tale scelta. Siamo ben contenti che finalmente anche in occidente arrivino titoli dal forte stampo nipponico ma non serve trasformarli in ciò che non possono essere con porting dalla dubbia utilità per farceli piacere; delle volte il troppo stroppia e questo ne è un esempio.