Recensione Halo Wars 2

Il genere degli RTS (Real Time Strategy) è da sempre sinonimo di gaming su PC. Nel 2009 tuttavia Ensemble Studios tentò un’impresa quasi impossibile, ovvero far diventare il genere di successo anche nel mondo delle console sfruttando uno dei franchise più popolari: Halo. Non era la prima volta che qualcuno tentava di portare gli RTS al di fuori del PC, tuttavia l’ostacolo più grande erano i comandi, che se ben si sposano all’accoppiata mouse e tastiera con un controller invece non restituiva lo stesso feeling e comodità. Nessuno avrebbe scommesso su questa impresa, ma Ensamble Studios stupì critica e pubblico con Halo Wars, riuscendo a creare un titolo appassionante e soprattutto comodo da giocare anche con il pad. I fan chiedevano a gran voce un seguito, ma il fallimento di Ensamble Studios alcuni mesi dopo l’uscita del gioco rese il progetto impossibile… almeno fino ad ora. The Creative Assembly ha infatti deciso di ereditare la serie, e alla GamesCom 2015 di Colonia Halo Wars 2 è stato ufficialmente annunciato. Ora finalmente il gioco è arrivato nei negozi, e dopo averlo testato a fondo siamo pronti ad analizzarlo in questa recensione.

La storia di Halo Wars 2 riprende esattamente dove si era conclusa quella del precedente gioco. Impossibilitati a tornare a casa, l’equipaggio della Sprit of Fire era andata in sonno criogeno in attesa dei soccorsi, ma da allora passano ben 28 anni. Se le avventure delle truppe UNSC del primo Halo Wars si svolgevano 20 anni prima di Halo, ora la storia si ricollega alle avventure di Master Chief collocandosi poco dopo Halo 5: Guardians. Il generale Cutter e gli altri soldati vengono risvegliati dall’intelligenza artificiale Serina trovandosi catapultati in una galassia che nel frattempo si è evoluta, e anche lo stato del conflitto con i Covenant è diverso da quello che ricordavano. La nemesi contro cui dovranno combattere si chiama Atriox, un Brute che si è ribellato ai Covenant e con la sua forza di gran lunga superiore a quella dei suoi simili ha raccolto una folta schiera di seguaci conducendo la sua guerra personale contro Covenant e Umani indistintamente. Nessuno sembra riuscire a fermarlo, ma il generale Cutter non intende ovviamente arrendersi tanto facilmente.

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Halo Wars 2 non verrà certamente ricordato come uno dei giochi che ha mostrato la potenza di Xbox One.

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Inizia così la Campagna composta da dodici missioni che vi terrà occupati per circa una decina di ore, con un ritmo iniziale abbastanza lento per far abituare i giocatori al gameplay per poi salire d’intensità con una buona dose di epicità, complici anche i meravigliosi filmati realizzati da Blur Studio che rendono e sequenze cinematografiche un vero spettacolo per gli occhi. Togliamoci subito il dente però specificando come lo stupore per la grafica sia limitato ai soli filmati: infatti nelle sequenze di gameplay Halo Wars 2 non verrà certamente ricordato come uno dei giochi che ha mostrato la potenza di Xbox One. Un ulteriore punto in negativo, purtroppo, riguarda la localizzazione: Halo Wars 2 infatti è il primo capitolo della saga a non essere stato doppiato in italiano, lasciando quindi l’audio in inglese e solo i sottotitoli tradotti. Normalmente ci si potrebbe anche passare sopra (anche se da uno dei titoli di punta di Microsoft mi sarei aspettato uno sforzo maggiore), tuttavia spesso ci sono dialoghi durante le battaglie, e leggere le scritte mentre si deve pensare rapidamente a quali truppe utilizzare nel caos o si è nel bel mezzo di un obiettivo a tempo spesso rende difficile seguire le cose contemporaneamente.

Atriox in tutta la sua malvagità

Sono passati 8 anni dall’uscita del primo capitolo, per cui la sfida maggiore per gli sviluppatori è stata creare un titolo che fosse appetibile sia ai fan del gioco originale sia a tutti i nuovi giocatori che si sono avvicinati al franchise di Halo in questi anni, complice anche il salto generazionale con Halo 5: Guardians. The Creative Assembly è comunque un team con grande esperienza nel genere degli RTS (sono gli stessi dietro lo serie Total War, tanto per fare un nome), ma hanno deciso di non stravolgere troppo le carte in tavola riprendendo la maggior parte delle meccaniche viste nell’Halo Wars originale, limitandosi ad ampliarle e perfezionarle. Se avete già giocato al precedente episodio vi sentirete fin da subito a casa, ma anche le nuove leve non faticheranno ad ambientarsi nel mondo di Halo Wars 2 e al suo gameplay. Dei pratici tutorial aiutano molto i non avvezzi al genere, e e anche durante la campagna ogni nuova meccanica viene spigata nel dettaglio. Inutile comunque girarci attorno: se siete esperti di RTS troverete Halo Wars 2 abbastanza semplice e meno complesso rispetto dal altri esponenti del genere, ma questo non significa che il titolo sia poco profondo.

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La sconfitta è dietro l’angolo se approcciate senza una adeguata strategia.

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Halo Wars 2 vuole avere infatti un giusto equilibrio che riesca ad accontentare i giocatori console non abituati agli RTS, ma anche i PC gamer con più esperienza. Il risultato è un ibrido che rende le partite più veloci e “frenetiche”, ma sempre con la sconfitta dietro l’angolo se approcciate senza una adeguata strategia. Come ogni RTS lo scopo è costruire il proprio esercito partendo con pochi materiali e truppe, sviluppando man mano nuovi edifici, soldati, mezzi e qualunque cosa possa sottomettere l’esercito nemico. Fondamentale è la costruzione di basi che, a differenza di altri RTS, possono essere edificate solo in punti prestabiliti della mappa, e utilizzando Risorse ed Energia ampliarle creando delle vere e proprie “fabbriche” di truppe. Naturalmente maggiore è il livello e l’efficacia di una truppa e maggiore sarà il quantitativo di materiali e tempo prima di averle a disposizione, per cui valutare se creare ad esempio dieci soldati semplici o un carro armato Scorpion dipende in base alla strategia del giocatore e anche dalle truppe del nemico.

La varietà di truppe e mezzi non manca

I combattimenti si basano molto infatti su una gerarchia in stile morra cinese: di base si possono creare soldati, veicoli di terra e velivoli aerei, e ognuno è efficace contro un’altra tipologia ma al tempo stesso debole ad un’altra. Ad esempio i soldati con i loro mitra possono distruggere i velivoli aerei, ma soccombono sotto i colpi dei veicoli di terra, che a loro volta sono inefficaci contro i velivoli. Avere un esercito il più eterogeneo possibile è la chiave per sopravvivere ad ogni situazione, e avanzando nel gioco e costruendo basi migliori si possono sbloccare truppe più potenti e particolari, come ad esempio soldati muniti di lanciafiamme, corazzati e tutta una serie di mezzi che i fan di Halo ben conoscono. Alcune truppe inoltre hanno a disposizione delle abilità uniche che, una volta attivate, richiedono un determinato periodo di tempo di ricarica; in più si possono spendere dei Punti Leader guadagnabili sul campo per attivare una serie di poteri speciali che possono ribaltare le sorti di una battaglia, come ad esempio schierare dei droni che curano le nostre unità o chiamare un potente attacco missilistico dalla Spirt of Fire su una determinata zona.

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Blitz mescola i normali combattimenti strategici alle carte collezionabili in stile Heartstone e Clash Royale.

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Se il gameplay di base non si discosta molto dal primo Halo Wars, dove The Creative Assembly ha voluto mettere del suo, è la modalità Blitz la vera novità per la serie ma anche per gli RTS in generale. Blitz infatti mescola i normali combattimenti strategici alle carte collezionabili in stile Heartstone e Clash Royale. Durante la Campagna o le varie partite si ottengono infatti dei pacchetti contenenti carte che rappresentano truppe, veicoli, leader o attacchi speciali, ognuna con un proprio costo di Energia a seconda della potenza. Una volta avviata la partita il gameplay quindi è lo stesso delle modalità normali, ma anziché creare truppe costruendo edifici si possono richiamare direttamente sul campo di battaglia usando le carte. Trovando più copie della stessa carta nei pacchetti questa sale di livello, rendendola ancora più efficace in combattimento e spingendo i giocatori ad acquistare nuove bustine. E’ sempre possibile guadagnarle giocando normalmente, ma se la pazienza non è il vostro forte e il portafoglio non è un problema potete cedere alla tentazione delle microtransazioni con spese che possono variare da 2 euro fino a 100 euro. Purtroppo la differenza tra i vari livelli delle carte si inizia a sentire se c’è parecchio distacco tra le vostre carte e quelle dell’avversario, ma giocando con un minimo di strategia si può sconfiggere anche chi ha carte più alte delle nostre. Blitz è sicuramente la modalità più originale e divertente dell’offerta di Halo Wars 2, ma i giocatori più “tradizionalisti” possono sempre contare su numerose modalità multiplayer online classiche con scontri fino a 4 giocatori.

In conclusione, Halo Wars 2 è un sequel di tutto rispetto che prende il meglio del suo predecessore ampliandolo e perfezionandolo ma senza particolari stravolgimenti, il che è un bene considerata la buona base di partenza. Degna di nota la modalità Blitz, anche se rimane da vedere sul lungo periodo se la differenza di livelli delle carte intaccherà in maniera pesante l’equilibrio del gameplay. E’ un peccato che la grafica risulti abbastanza datata (filmati esclusi) e che manchi una localizzazione audio in italiano. I controlli si adattano alla perfezione al pad di Xbox One e non fanno rimpiangere mouse e tastiera, ma il gameplay risulta meno profondo e complesso rispetto alla media degli altri RTS sul mercato. Questo potrebbe far storcere il naso ai puristi del genere, ma se non vi siete mai avvicinati al genere o cercate qualcosa di più leggero sicuramente Halo Wars 2 fa al caso vostro.